L’uomo nero adesso può essere “in rete”

L’uomo nero adesso può essere “in rete”
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ARONA - Rendere consapevoli i giovani su quali rischi la rete nasconda ed insegnare loro un utilizzo delle moderne tecnologie in modo consapevole. La Polizia postale e delle comunicazioni di Novara ha organizzato, il 10 febbraio, un incontro con gli studenti delle classi seconde e terze delle scuola media Giovanni XXIII e delle superiori De Filippi in occasione della giornata internazionale Safer Internet Day e il progetto “Una vita da social”.  «La scuola cerca di essere attenta a queste problematiche», ha spiegato la dirigente Gabriella Rech. Se un tempo l’uomo nero poteva essere rappresentato dallo sconosciuto che offriva caramelle, oggi il pericolo è nascosto al di là di un schermo, dove spesso quel muro tra virtuale e reale si fa più labile, perché le difese si abbassano e i rischi posso diventare grandi per dei ragazzi che, nonostante la padronanza di internet e del mondo che c’è intorno, spesso possono divenire vittime della rete. Siti internet, chat, Facebook, WhatsApp sono alcune delle facce dell’insidia, come hanno spiegato Roberto Musco e Michela Sbuelz, assistenti capo dellatale: «Internet è una grande città che va girata con buon senso, mantenendo il piacere del suo utilizzo ma anche con qualche, indispensabile accortezza. Facciamo attenzione a ciò che mettiamo in rete: evitate ad esempio di pubblicare le vostre informazioni più importanti, salvaguardate la vostra privacy. Il mondo virtuale talvolta produce effetti reali». No dunque alla pubblicazione di fotografie sul web così come tutte a tutte le informazioni personali e più private. «Evitate salvataggi automatici delle password e non pubblicate fotografie, anche quelle che condividete con amici, non sapete in che modo potrebbero essere utilizzate da altri, che si nascondono dietro a false identità. Non incontrate mai una persona conosciuta in chat e, se decidete di farlo, fatelo in un luogo affollato e avvertendo un adulto. Usate la testa prima di digitare un click sulla tastiera del computer». Regole in pillole, istruzioni anche attraverso video esemplificativi, vignette e la forza degli esempi. Accortezze per non essere adescati in una rete più grande e anche un modo per difendersi dal cyberbullismo, che è un reato: «Se c’è un problema non bisogna vergognarsi a parlarne. Non isolatevi, parlatene».

Maria Nausica Bucci

Leggi tutte le notizie di Arona e dintorni sullo speciale “Qui Arona” all’interno del Corriere di Novara di sabato 14 febbraio 2015

 

ARONA - Rendere consapevoli i giovani su quali rischi la rete nasconda ed insegnare loro un utilizzo delle moderne tecnologie in modo consapevole. La Polizia postale e delle comunicazioni di Novara ha organizzato, il 10 febbraio, un incontro con gli studenti delle classi seconde e terze delle scuola media Giovanni XXIII e delle superiori De Filippi in occasione della giornata internazionale Safer Internet Day e il progetto “Una vita da social”.  «La scuola cerca di essere attenta a queste problematiche», ha spiegato la dirigente Gabriella Rech. Se un tempo l’uomo nero poteva essere rappresentato dallo sconosciuto che offriva caramelle, oggi il pericolo è nascosto al di là di un schermo, dove spesso quel muro tra virtuale e reale si fa più labile, perché le difese si abbassano e i rischi posso diventare grandi per dei ragazzi che, nonostante la padronanza di internet e del mondo che c’è intorno, spesso possono divenire vittime della rete. Siti internet, chat, Facebook, WhatsApp sono alcune delle facce dell’insidia, come hanno spiegato Roberto Musco e Michela Sbuelz, assistenti capo dellatale: «Internet è una grande città che va girata con buon senso, mantenendo il piacere del suo utilizzo ma anche con qualche, indispensabile accortezza. Facciamo attenzione a ciò che mettiamo in rete: evitate ad esempio di pubblicare le vostre informazioni più importanti, salvaguardate la vostra privacy. Il mondo virtuale talvolta produce effetti reali». No dunque alla pubblicazione di fotografie sul web così come tutte a tutte le informazioni personali e più private. «Evitate salvataggi automatici delle password e non pubblicate fotografie, anche quelle che condividete con amici, non sapete in che modo potrebbero essere utilizzate da altri, che si nascondono dietro a false identità. Non incontrate mai una persona conosciuta in chat e, se decidete di farlo, fatelo in un luogo affollato e avvertendo un adulto. Usate la testa prima di digitare un click sulla tastiera del computer». Regole in pillole, istruzioni anche attraverso video esemplificativi, vignette e la forza degli esempi. Accortezze per non essere adescati in una rete più grande e anche un modo per difendersi dal cyberbullismo, che è un reato: «Se c’è un problema non bisogna vergognarsi a parlarne. Non isolatevi, parlatene».

Maria Nausica Bucci

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