Processo ‘simulato’ sul palco dei Salesiani

Processo ‘simulato’ sul palco dei Salesiani
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NOVARA - Una mattinata insolita e particolarmente interessante quella vissuta, negli scorsi giorni, dagli studenti del liceo scientifico e del liceo delle scienze applicate San Lorenzo di Novara.

Per alcune ore, il palco del teatro dei Salesiani di viale Ferrucci è diventato una vera e propria aula di Tribunale, con tanto di giudici, avvocati, pm, imputati e testimoni. E anche, ovviamente, con tutte le parti che contraddistinguono un processo, dalle testimonianze alla requisitoria del pm sino alle arringhe dei difensori e ad altri eventuali ‘colpi di scena’.

A promuovere l’iniziativa, che ha voluto portare sul palco un processo penale simulato, è stato don Giorgio Degiorgi, docente di Diritto della scuola. Un progetto realizzato in collaborazione con due professionisti del foro novarese, gli avvocati Renzo Inghilleri e Roberto Rognoni. Per l’occasione, tra il pubblico, composto da studenti e insegnanti, anche il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Novara, l’avvocato Remigio Belcredi.

Prima di partire con la simulazione del processo, che ha visto discutere una vicenda di circonvenzione d’incapace e di violenza sessuale, la proiezione di alcuni minuti del film “Detenuto in attesa di giudizio”, del regista Nanni Loy e con Alberto Sordi. Un’opera cinematografica dove il protagonista si trova a essere arrestato senza che gli venga spiegata la ragione per tre giorni e dove arriva a subire un vero e proprio calvario giudiziario.

Dopo i saluti dell’avvocato Belcredi, il via alla simulazione del processo. Attori protagonisti, insieme agli avvocati Rognoni (in questo caso nella veste di pm) e Inghilleri (nel ruolo del difensore dell’imputato accusato di violenza sessuale e circonvenzione di incapace), gli stessi studenti. A loro è toccato interpretare la vittima, che non si è però costituita parte civile, la contessa “Sangue Blu”, che crede in strane scienze legate all’Egitto, l’imputato, i testimoni, tra cui il compagno della vittima, e i giudici che hanno formato il Tribunale collegiale, dove, come è stato spiegato ai ragazzi, passano i processi per i reati più gravi.

Ottima la recitazione degli studenti, come anche il calarsi nelle parti dei due avvocati. Un’iniziativa che ha permesso ai ragazzi di apprendere i molteplici aspetti legati a un’udienza e alle varie parti che la costituiscono.

mo.c.


NOVARA - Una mattinata insolita e particolarmente interessante quella vissuta, negli scorsi giorni, dagli studenti del liceo scientifico e del liceo delle scienze applicate San Lorenzo di Novara.

Per alcune ore, il palco del teatro dei Salesiani di viale Ferrucci è diventato una vera e propria aula di Tribunale, con tanto di giudici, avvocati, pm, imputati e testimoni. E anche, ovviamente, con tutte le parti che contraddistinguono un processo, dalle testimonianze alla requisitoria del pm sino alle arringhe dei difensori e ad altri eventuali ‘colpi di scena’.

A promuovere l’iniziativa, che ha voluto portare sul palco un processo penale simulato, è stato don Giorgio Degiorgi, docente di Diritto della scuola. Un progetto realizzato in collaborazione con due professionisti del foro novarese, gli avvocati Renzo Inghilleri e Roberto Rognoni. Per l’occasione, tra il pubblico, composto da studenti e insegnanti, anche il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Novara, l’avvocato Remigio Belcredi.

Prima di partire con la simulazione del processo, che ha visto discutere una vicenda di circonvenzione d’incapace e di violenza sessuale, la proiezione di alcuni minuti del film “Detenuto in attesa di giudizio”, del regista Nanni Loy e con Alberto Sordi. Un’opera cinematografica dove il protagonista si trova a essere arrestato senza che gli venga spiegata la ragione per tre giorni e dove arriva a subire un vero e proprio calvario giudiziario.

Dopo i saluti dell’avvocato Belcredi, il via alla simulazione del processo. Attori protagonisti, insieme agli avvocati Rognoni (in questo caso nella veste di pm) e Inghilleri (nel ruolo del difensore dell’imputato accusato di violenza sessuale e circonvenzione di incapace), gli stessi studenti. A loro è toccato interpretare la vittima, che non si è però costituita parte civile, la contessa “Sangue Blu”, che crede in strane scienze legate all’Egitto, l’imputato, i testimoni, tra cui il compagno della vittima, e i giudici che hanno formato il Tribunale collegiale, dove, come è stato spiegato ai ragazzi, passano i processi per i reati più gravi.

Ottima la recitazione degli studenti, come anche il calarsi nelle parti dei due avvocati. Un’iniziativa che ha permesso ai ragazzi di apprendere i molteplici aspetti legati a un’udienza e alle varie parti che la costituiscono.

mo.c.

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