Il (nostro) Matteo al “Comitato europeo delle Regioni”
NOVARA – Anche il Novarese ha il suo Matteo pigliatutto. Di cognome fa Besozzi, e nell’ordine cronologico (o di importanza?) ha via via cumulato le cariche di sindaco di Castelletto Ticino, segretario provinciale del Pd e presidente della Provincia di Novara. Ora è stato nominato anche membro effettivo della delegazione italiana al Comitato delle Regioni, che è l’Assemblea dei rappresentanti regionali e locali dell’Unione europea. Da Castelletto a Bruxelles via Novara, per l’ennesimo incarico – ovviamente non a livello di quelli del Matteo nazionale – che porta il Novarese direttamente nel cuore dell’Europa. Ma che crea qualche mugugno in alcuni novaresi (e non solo) di fede democratica, nel senso di Pd, visto che già lo Statuto nazionale del partito per così dire non incentiva doppi o tripli incarichi, e che a livello regionale in molti vorrebbero addirittura codificare il “niet” al cumulo di poltrone. Insomma, l’ennesimo mal di pancia… “democratico”. Il sindaco-segretario-presidente (a proposito, ma cos’è di fatto cambiato nei “nuovi” enti candidati all’obitorio?) ha ricevuto la nomina continentale (scadenza nel 2020) il 27 gennaio scorso, quando la nuova delegazione italiana al Comitato delle Regioni, con 24 membri titolari e 24 supplenti, è stata ratificata dal Consiglio europeo. Tra i nomi proposti dal Governo italiano, accanto a 11 presidenti di Regione, anche diversi sindaci e rappresentanti delle assemblee locali e regionali, «che difenderanno gli interessi delle città e delle regioni italiane nel processo legislativo dell’Ue».
NOVARA – Anche il Novarese ha il suo Matteo pigliatutto. Di cognome fa Besozzi, e nell’ordine cronologico (o di importanza?) ha via via cumulato le cariche di sindaco di Castelletto Ticino, segretario provinciale del Pd e presidente della Provincia di Novara. Ora è stato nominato anche membro effettivo della delegazione italiana al Comitato delle Regioni, che è l’Assemblea dei rappresentanti regionali e locali dell’Unione europea. Da Castelletto a Bruxelles via Novara, per l’ennesimo incarico – ovviamente non a livello di quelli del Matteo nazionale – che porta il Novarese direttamente nel cuore dell’Europa. Ma che crea qualche mugugno in alcuni novaresi (e non solo) di fede democratica, nel senso di Pd, visto che già lo Statuto nazionale del partito per così dire non incentiva doppi o tripli incarichi, e che a livello regionale in molti vorrebbero addirittura codificare il “niet” al cumulo di poltrone. Insomma, l’ennesimo mal di pancia… “democratico”. Il sindaco-segretario-presidente (a proposito, ma cos’è di fatto cambiato nei “nuovi” enti candidati all’obitorio?) ha ricevuto la nomina continentale (scadenza nel 2020) il 27 gennaio scorso, quando la nuova delegazione italiana al Comitato delle Regioni, con 24 membri titolari e 24 supplenti, è stata ratificata dal Consiglio europeo. Tra i nomi proposti dal Governo italiano, accanto a 11 presidenti di Regione, anche diversi sindaci e rappresentanti delle assemblee locali e regionali, «che difenderanno gli interessi delle città e delle regioni italiane nel processo legislativo dell’Ue».
Paolo Viviani
Leggi l’articolo integrale sul Corriere di Novara di lunedì 2 febbraio 2015