Occupazione, primi piccoli segnali di ripresa
NOVARA – Si possono definire preoccupanti i dati relativi alla disoccupazione in Italia diffusi recentemente dall’Istat: a novembre 2014 i senza lavoro erano 3 milioni 457 mila (13,4%) con un aumento rispetto al 2013 dell’8,3%. Ancora peggiori i dati relativi ai giovani nella fascia da 15 a 24 anni: qui il tasso raggiunge quota 43,9%.
Se si analizzano i dati relativi alla situazione occupazionale in provincia di Novara, si notano invece leggeri miglioramenti. I dati sono aggiornati al settembre 2014 e la fonte è quella dell’Osservatorio regionale Mercato del lavoro della Regione Piemonte su dati dell’Amministrazione provinciale.
NOVARA – Si possono definire preoccupanti i dati relativi alla disoccupazione in Italia diffusi recentemente dall’Istat: a novembre 2014 i senza lavoro erano 3 milioni 457 mila (13,4%) con un aumento rispetto al 2013 dell’8,3%. Ancora peggiori i dati relativi ai giovani nella fascia da 15 a 24 anni: qui il tasso raggiunge quota 43,9%.
Se si analizzano i dati relativi alla situazione occupazionale in provincia di Novara, si notano invece leggeri miglioramenti. I dati sono aggiornati al settembre 2014 e la fonte è quella dell’Osservatorio regionale Mercato del lavoro della Regione Piemonte su dati dell’Amministrazione provinciale.
Per quanto riguarda le procedure di assunzione tra gennaio e settembre 2013 sono state 31.179, nello stesso periodo del 2014 35.220 con una variazione in positivo del 13%. L’aumento maggiore riguarda gli uomini +20%, le donne si fermano al 6,7%. Se si guardano le fasce di età, come a livello nazionale, pur con miglioramenti rimangono basse le assunzioni per i 15-24 anni ed anche per i 25-34enni (rispettivamente +5,7% e +9,6%), più alti i valori per i 35-49enni e per gli ultracinquantenni (+17,1% e +19,2%).
“I dati sull’occupazione relativi al Novarese non sono negativi come a livello nazionale – ha commentato il consigliere provinciale con delega al Lavoro Biagio Diana – la nostra attenzione è sempre molto alta, in base ai dati possiamo programmare gli interventi necessari, anche se in questa fase di incertezza amministrativa abbiamo grossi limiti alle azioni che potremmo intraprendere. E’ in atto una riorganizzazione del settore dell’avviamento al lavoro e della formazione, ancora non si sa se verrà preso in carico dallo Stato o dalla Regione e quale sarà il nostro compito. Nell’ambito della riorganizzazione a livello regionale Novara ad esempio potrebbe essere provincia capofila in un quadrante formato anche dal Verbano Cusio Ossola, Biella e Vercelli. L’unica azione che potevamo intraprendere perché era una spesa già a bilancio, è l’inserimento di tre figure professionali che si occuperanno di servizi specialistici per soggetti disabili nei Centri per l’impiego di Novara e Borgomanero”. “Cerchiamo con questi inserimenti – spiega ancora il consigliere Diana – di dare una boccata d’ossigeno ai Centri per l’impiego, fortemente sotto organico e con una mole di lavoro in continua crescita a causa anche della difficile situazione occupazionale. I Cpi del Novarese, con un operatore ogni 12.500 abitanti (in totale sono venti tra Novara e Borgomanero) sono di gran lunga quelli con l’organico minore: ad Alessandria ad esempio gli operatori sono uno ogni 6.000 abitanti”. Per tamponare la situazione la Provincia tra dicembre e gennaio ha anche attivato otto tirocini in collaborazione con l’Università del Piemonte orientale che consentiranno un ulteriore supporto al personale dei Centri per l’impiego.
Valentina Sarmenghi
Leggi l’articolo integrale sul Corriere di Novara di giovedì 29 gennaio 2015