Piano sanitario regionale: si cambia, ma non a Novara

Piano sanitario regionale: si cambia, ma non a Novara
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NOVARA - La Giunta regionale del Piemonte approverà nella giornata di domani, venerdì 23 gennaio, la delibera sul Piano sanitario regionale per la riorganizzazione della rete degli ospedali piemontesi messa a punto dall'assessore alla Sanità Antonio Saitta.

I contenuti saranno inoltre valutati, sempre nella giornata di domani, anche dalla Commissione Sanità, la cui riunione è stata anticipata rispetto alla data del 28 gennaio comunicata la scorsa settimana.

 

NOVARA - La Giunta regionale del Piemonte approverà nella giornata di domani, venerdì 23 gennaio, la delibera sul Piano sanitario regionale per la riorganizzazione della rete degli ospedali piemontesi messa a punto dall'assessore alla Sanità Antonio Saitta.

I contenuti saranno inoltre valutati, sempre nella giornata di domani, anche dalla Commissione Sanità, la cui riunione è stata anticipata rispetto alla data del 28 gennaio comunicata la scorsa settimana.

Alla stesura definitiva del documento si è giunti dopo che l’assessore Saitta, durante gli scorsi giorni, ha incontrato i rappresentanti di Enti locali e Aziende sanitarie del territorio (Asti, Vercelli, Ivrea, Alessandria e Valle Susa) con i quali trovare eventuali intese da inserire nella delibera definitiva.

Ieri, mercoledì 21 gennaio, e oggi Saitta, accompagnato dal direttore dell’assessorato alla Sanità del Piemonte Fulvio Moirano, si trova impegnato in un nuovo incontro a Roma per sottoporre i contenuti del Piano al Ministero dell’Economia.

Il documento, come si ricorderà, era già passato al vaglio – il 14 gennaio – del Ministero della Salute: come si era appreso da un comunicato di Saitta inviato alla stampa negli scorsi giorni, il Ministero della Salute aveva “espresso il suo giudizio positivo sulla riforma piemontese”, riforma che aveva recepito alcune osservazioni formulate nella stessa sede.

Le modifiche alla nuova delibera non avrebbero aggiunto e nemmeno tolto nulla allo stato attuale della rete sanitaria piemontese, pur avendo comunque introdotto cambiamenti tesi al miglioramento di alcuni servizi.

Al momento attuale, secondo quanto raccolto presso le fonti ufficiali della Regione, sembra dunque che la situazione per l’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” di Novara, la seconda realtà sanitaria del Piemonte classificata come “hub”, non debba essere interessata da alcun cambiamento.

Sembra quindi allontanarsi l’ipotesi, paventata negli scorsi giorni, della “perdita” delle figure dei direttori delle Strutture complesse di Pneumologia-Malattie dell’apparato respiratorio e di Malattie infettive, apicalità che si pensava potessero essere trasferite all’ospedale “Sant’Andrea” di Vercelli, pur continuando a mantenere il servizio anche presso l’Azienda novarese.

Solo dopo che la deliberà verrà resa nota e dopo che saranno verificate le promesse fatte sul territorio da parte di Saitta si saprà inoltre se da parte di alcuni Enti locali piemontesi (tra i quali Vercelli) sarà archiviata l’intenzione di impugnare l’atto della Giunta del presidente Sergio Chiamparino davanti al Tribunale amministrativo regionale entro il 26 gennaio.

Intanto il cosiddetto “picco” di influenza, atteso a livello nazionale per febbraio, sembra si sia già fatto sentire a Novara, a giudicare dai dati del Pronto soccorso dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità”. Sono infatti ben 4.090 gli accessi registrati dal 24 dicembre al 19 gennaio. 

Lalla Negri

 

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