Vicenda Di Giovanni: “Chiesta la confisca di tutti i beni”
NOVARA, Volge alle battute finali, in Tribunale a Novara, davanti alla sezione “Misure di prevenzione”, il procedimento per esaminare il sequestro di beni mobili e immobili eseguito dalla Polizia nel dicembre 2015 alla famiglia Di Giovanni (beni per un valore di circa 7milioni di euro). Un sequestro che aveva interessato province tra Piemonte, Lombardia, Sicilia e Veneto. Un procedimento nel quale gli inquirenti chiedono la confisca di auto, quote di società, mezzi di lavoro e case. Beni che, per gli investigatori, arriverebbero dal riuso di somme di denaro ottenute con attività illecite, che si sarebbero protratte per anni.
Un procedimento di confisca cui si oppongono i legali della famiglia, c
NOVARA, Volge alle battute finali, in Tribunale a Novara, davanti alla sezione “Misure di prevenzione”, il procedimento per esaminare il sequestro di beni mobili e immobili eseguito dalla Polizia nel dicembre 2015 alla famiglia Di Giovanni (beni per un valore di circa 7milioni di euro). Un sequestro che aveva interessato province tra Piemonte, Lombardia, Sicilia e Veneto. Un procedimento nel quale gli inquirenti chiedono la confisca di auto, quote di società, mezzi di lavoro e case. Beni che, per gli investigatori, arriverebbero dal riuso di somme di denaro ottenute con attività illecite, che si sarebbero protratte per anni.
Un procedimento di confisca cui si oppongono i legali della famiglia, che detiene una serie di attività tra Prato e Romagnano. Venerdì il pm Ciro Caramore, nell’ultima udienza, ha chiesto la confisca dei beni. Il 16 febbraio interverranno i difensori, quindi sarà la volta dei giudici, che dovranno decidere. I Di Giovanni contestano il sequestro. I loro difensori, in questi quasi tre anni, sono riusciti già a ottenere la restituzione di alcuni beni (in particolare di conti correnti bancari di famigliari).
mo.c.
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