Perché l’energia elettrica in Italia è così cara?

Perché l’energia elettrica in Italia è così cara?
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BRIGA NOVARESE - Perché l’energia elettrica in Italia è così cara ? Al quesito ha cercato di dare una risposta Fabio Riva, esperto di comunicazione e di problemi energetici, ospite martedì 14 febbraio al ristorante “Tre Stelle” di Briga Novarese del Rotary Club Borgomanero Arona presieduto da Carlo Frattini. Riva ha fatto un lungo excursus sul sistema elettrico in Italia caratterizzato dalla presenza di molti produttori, di altrettanti Ndistributori e di un unico soggetto che si occupa di trasferimento e di “dispacciamento” (far coincidere cioè momento per momento, la richiesta di energia e la produzione, questo perché l’energia elettrica si può immagazzinare solo in piccolissima parte e quindi se voglio “vendere” l’energia che produco devo essere collegato in tempo reale con chi la utilizza). Questo soggetto ha un nome, “Terna 

BRIGA NOVARESE - Perché l’energia elettrica in Italia è così cara? Al quesito ha cercato di dare una risposta Fabio Riva, esperto di comunicazione e di problemi energetici, ospite martedì 14 febbraio al ristorante “Tre Stelle” di Briga Novarese del Rotary Club Borgomanero Arona presieduto da Carlo Frattini. Riva ha fatto un lungo excursus sul sistema elettrico in Italia caratterizzato dalla presenza di molti produttori, di altrettanti Ndistributori e di un unico soggetto che si occupa di trasferimento e di “dispacciamento” (far coincidere cioè momento per momento, la richiesta di energia e la produzione, questo perché l’energia elettrica si può immagazzinare solo in piccolissima parte e quindi se voglio “vendere” l’energia che produco devo essere collegato in tempo reale con chi la utilizza). Questo soggetto ha un nome, “Terna Spa” nata nel 1999 dopo la liberalizzazione del mercato dell’energia sancito dal “decreto Bersani” che avrebbe portato tre anni più tardi alla cessione da parte di Enel, sino a quel momento monopolizzatrice del mercato, a cedere i suoi “asset” e scendere sotto la quota del 50%. Se in Italia la “bolletta” è tra le più care a livello europeo, questo, ha spiegato Riva “è determinato da diversi fattori, innanzitutto dalle scelte che sono state fatte nel corso degli anni. Ciò che incide maggiormente sul prezzo finale sono gli alti costi di gestione degli impianti, idroelettrici o funzionanti a gas metano, quelli derivanti dal servizio legato al dispacciamento, ai servizi di trasmissione e di distribuzione, gli oneri generali del sistema e le imposte che sulla bolletta incidono nella misura del 14,33%. La situazione è analoga in Germania dove però l’energia è prodotta in modo eterogeneo, dalle centrali nucleari, da quelle alimentate a carbone o a gas. Anche qui i costi di gestione sono alti ma per l’utente finale sono più sopportabili tenuto conto di stipendi più elevati rispetto ai nostri. Discorso diverso va fatto per la Francia dove l’energia elettrica è prodotta per l’80% da centrali nucleari con costi di gestione più bassi”. Che fare quindi per ridurre i prezzi nel nostro Paese ? “La strada giusta da imboccare – ha detto Riva – è quella del mercato unico europeo così da creare un’unica rete nel “vecchio continente” che favorisca l’incremento delle interconnessioni tra i singoli Stati”. Sono in fase di progettazione e realizzazione diversi nuovi collegamenti: con la Francia, il Montenegro e anche con la Svizzera. Il collegamento “Interconnector” Italia Svizzera, attualmente in fase di Valutazione di Impatto Ambientale, fa parte di questo scenario. Collegherà il nodo di Baggio (vicino a Milano) con il nodo di Airolo in Canton Ticino e passerà anche per l’Ossola e la Val Formazza. Comprende un tratto meridionale realizzato lungo un tracciato già utilizzato da un elettrodotto esistente che sarà demolito. L’uso della corrente continua per la nuova linea eliminerà gli effetti dei campi elettromagnetici variabili, il cosiddetto “elettrosmog”. Nel tratto settentrionale, da Domodossola al confine, le linee esistenti saranno razionalizzate ripulendo il fondovalle e realizzando nuove linee meno invasive. Infine una stazione, da realizzare in prossimità della stazione elettrica di Pallanzeno, servirà a convertire la corrente alternata in continua. Il meeting rotariano si è concluso con l’annuncio da parte del presidente Frattini e del socio Pierluigi Gambaro, medico ginecologo, di un’iniziativa già avviata che ha come partner il Comune di Borgomanero rappresentato nella circostanza dal Sindaco Anna Tinivella. Un progetto che coinvolge i giovani per affrontare con loro alcuni temi che interessano da vicino l’età adolescenziale: sessualità, affettività, cyberbullismo. I ragazzi “più grandi” frequenteranno un corso di formazione dedicato a questi argomenti per poi insegnare quanto hanno appreso ai ragazzi “più piccoli”. Il progetto denominato “L’affettività raccontata dai pari” culminerà il 10 e l’11 aprile con l’intervento all’auditorium di via Aldo Moro a Borgomanero del giornalista informatico Paolo Attivissimo che la sera del 10 aprile incontrerà i genitori e il giorno successivo con i ragazzi affronterà il tema “Amore a tre: io, te e lo smartphone”. Nella foto, di Panizza, da sinistra verso destra Pierluigi Gambaro, Anna Tinivella, il presidente Rotary Carlo Frattini e Fabio Riva.

Carlo Panizza

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