La Docg Ghemme festeggia 20 anni

La Docg Ghemme festeggia 20 anni
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GHEMME - Sono trascorsi vent’anni dal riconoscimento al vino Ghemme della Denominazione di origine controllata e garantita, avvenuta con Decreto ministeriale nel maggio 1997. Per celebrare l’anniversario dell’importante traguardo, la Camera di commercio e l’Atl di Novara, in collaborazione con la Presidenza del Comitato nazionale vini e il Consorzio tutela Nebbioli dell’Alto Piemonte, organizzano un evento celebrativo che si terrà nel pomeriggio di mercoledì 15 febbraio presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali di Roma. Le celebrazioni si apriranno nel Parlamentino del Ministero, alla presenza di imprese produttrici, autorità e giornalisti specializzati, con interventi di Maurizio Comoli, presidente della Camera di commercio di Novara, Giuseppe Martelli, presidente Comitato Nazionale Vini, e Lorella Zoppis,

GHEMME - Sono trascorsi vent’anni dal riconoscimento al vino Ghemme della Denominazione di origine controllata e garantita, avvenuta con Decreto ministeriale nel maggio 1997. Per celebrare l’anniversario dell’importante traguardo, la Camera di commercio e l’Atl di Novara, in collaborazione con la Presidenza del Comitato nazionale vini e il Consorzio tutela Nebbioli dell’Alto Piemonte, organizzano un evento celebrativo che si terrà nel pomeriggio di mercoledì 15 febbraio presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali di Roma. Le celebrazioni si apriranno nel Parlamentino del Ministero, alla presenza di imprese produttrici, autorità e giornalisti specializzati, con interventi di Maurizio Comoli, presidente della Camera di commercio di Novara, Giuseppe Martelli, presidente Comitato Nazionale Vini, e Lorella Zoppis, presidente del Comitato nazionale Vini e il Consorzio tutela Nebbioli dell’Alto Piemonte. Nel corso dell’incontro verranno ripercorse le tappe principali del passaggio dalla Doc, ottenuta nel 1969, alla Docg Ghemme, mettendo in evidenza le caratteristiche peculiari di questa produzione, che comprende le zone collinari del comune di Ghemme e parte del comune di Romagnano Sesia, per un totale di circa 56 ettari vitati. Una superficie che nel 2015 ha registrato un incremento del +24% r ispetto alla media del periodo pre-Docg, con un aumento della produzione di vino superiore al +41%. A seguire un apericena durante il quale lo chef Arcangelo Dandini, titolare del ristorante “L’Arcangelo ” di Roma e tra i principali protagonisti del panorama culinario attuale, si cimenterà in uno show cooking dedicato alla preparazione del riso, mentre i presenti potranno degustare una selezione di vini Ghemme Docg e di prodotti tipici novaresi.«Il Food & Wine rappresenta uno dei pilastri della nostra economia nazionale e, non a caso, l’Italia è il Paese con il maggior numero di prodotti agroalimentari a denominazione di origine e a indicazione geografica riconosciuti dall'Unione Europea – commenta Maurizio Comoli, presidente della Camera di Commercio di Novara– Tra di essi si contano ben 523 vini, di cui 405 Dop: è il Piemonte, in particolare, a guidare la classifica delle regioni italiane per quantità di vini a denominazione di origine, con 58 riconoscimenti. In questo panorama si inserisce anche il vino Ghemme, che se da un lato rappresenta indubbiamente un prodotto di nicchia in termini quantitativi – sottolinea Comoli – lo è anche dal punto di vista qualitativo, dal momento che rientra tra i 73 vini Docg dell’intero territorio nazionale, a conferma di un riconoscimento distintivo tutt’altro che scontato e di particolare valore, di cui l’Ente camerale si era fatto a suo tempo promotore». «L’enologia ha radici antiche nel territorio delle Colline Novaresi che inizia già in epoca romana –aggiunge Maria Rosa Fagnoni, presidente dell’Atl Novara - I vini che qui nascono esprimono tutta la passione derivante dalla memoria del passato e la ricerca di innovazione verso il futuro, e il Ghemme Docg ne rappresenta uno degli esempi più riusciti. Il turismo legato al “Food & Wine” è uno dei punti cardine della programmazione della nostra Atl».

l.c.

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