E' nata la "Fondazione Carolina"
NOVARA - "Le parole fanno più male delle botte": sono le parole della giovane novarese Carolina Picchio ricordate ieri mattina al castello durante la presentazione della Fondazione a lei intitolata. La ragazza si è tolta la vita nella notte tra il 4 e il 5 gennaio 2013 dopo essere stata vittima di cyberbullismo. Scopo della Fondazione Carolina Onlus è "realizzare un futuro in cui il web sia un luogo sicuro per i bambini e gli adolescenti, coinvolgendo tutti gli attori corresponsabili della crescita dei minori e del loro sviluppo consapevole".
Tra le tante persone intervenute è intervenuto il padre di Carolina, Paolo Picchio: “Dopo la sua scomparsa mi sono aggrappato alla lettera che ha scritto prima di morire, ho cercato di rielaborare il dolore in maniera positiva, andando nelle scuole, incontrando i ragazzi, con il supporto di professionisti in ambito formativo, comunicativo e sanitario. Sembrava un progetto ambizioso fino a qualche anno fa e invece oggi abbiamo una legge nazionale e una regionale, e la creazione del centro di Coordinamento nazionale per la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo e ai fenomeni illegali della rete (CoNaCy, ndr) presso la Casa pediatrica dell’ospedale Fatebenefratelli-Sacco di Milano. Bisogna aiutare i ragazzi, renderli consapevoli che il web è uno strumento meraviglioso ma allo stesso tempo pericoloso. I dati parlano di 600.000 ragazzi in Italia che fanno atti di autolesionismo e 2 milioni tra i 10 e i 18 anni che sono state vittime di cyberbullismo. Vogliamo affrontare questo problema attraverso incontri di sensibilizzazione ma anche promuovendo ricerca e formazione. Spero che questo sia l’inizio di un percorso da portare avanti per aiutare i ragazzi a guardare al futuro in modo diverso, non solo attraverso lo schermo di uno smartphone”.
Valentina Sarmenghi
Leggi di più sul Corriere di Novara in edicola
NOVARA - "Le parole fanno più male delle botte": sono le parole della giovane novarese Carolina Picchio ricordate ieri mattina al castello durante la presentazione della Fondazione a lei intitolata. La ragazza si è tolta la vita nella notte tra il 4 e il 5 gennaio 2013 dopo essere stata vittima di cyberbullismo. Scopo della Fondazione Carolina Onlus è "realizzare un futuro in cui il web sia un luogo sicuro per i bambini e gli adolescenti, coinvolgendo tutti gli attori corresponsabili della crescita dei minori e del loro sviluppo consapevole".
Tra le tante persone intervenute è intervenuto il padre di Carolina, Paolo Picchio: “Dopo la sua scomparsa mi sono aggrappato alla lettera che ha scritto prima di morire, ho cercato di rielaborare il dolore in maniera positiva, andando nelle scuole, incontrando i ragazzi, con il supporto di professionisti in ambito formativo, comunicativo e sanitario. Sembrava un progetto ambizioso fino a qualche anno fa e invece oggi abbiamo una legge nazionale e una regionale, e la creazione del centro di Coordinamento nazionale per la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo e ai fenomeni illegali della rete (CoNaCy, ndr) presso la Casa pediatrica dell’ospedale Fatebenefratelli-Sacco di Milano. Bisogna aiutare i ragazzi, renderli consapevoli che il web è uno strumento meraviglioso ma allo stesso tempo pericoloso. I dati parlano di 600.000 ragazzi in Italia che fanno atti di autolesionismo e 2 milioni tra i 10 e i 18 anni che sono state vittime di cyberbullismo. Vogliamo affrontare questo problema attraverso incontri di sensibilizzazione ma anche promuovendo ricerca e formazione. Spero che questo sia l’inizio di un percorso da portare avanti per aiutare i ragazzi a guardare al futuro in modo diverso, non solo attraverso lo schermo di uno smartphone”.
Valentina Sarmenghi
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