Si è spento ieri lo scrittore e giornalista Romolo Barisonzo. Aveva 93 anni.
Novarese, era nato il 16 giugno del 1922. Aveva esordito in campo giornalistico sul Corriere di Novara con lo pseudonimo di “Romba” diventando titolare di una rubrica sportiva: fra il 1948 e il 1950 è stato direttore responsabile del giornale, che lascia nel 1951 per assumere la direzione del settimanale sportivo “L’Azzurro”. Trasferito nel Canavese per motivi di lavoro, divenne capo dei servizi stampa del Compartimento Piemonte-Val d’Aosta dell’Inail dal 1964 al 1972. Fu premiato come Novarese dell’Anno nel 1997.
Ha collaborato anche con il quotidiano “La Stampa” dove ha scritto profili e ricordi di personaggi novaresi.
E’ stato autore dei volumi “Fatal Novara”, “Fatal Novara 2”(con i quali ha vinto il premio Cultura della presidenza del consiglio dei ministri del 1983) e “Novaresi bella gente”.
Impegnato politicamente nel partito repubblicano, ne è stato anche vicesegr
Si è spento ieri lo scrittore e giornalista Romolo Barisonzo. Aveva 93 anni.
Novarese, era nato il 16 giugno del 1922. Aveva esordito in campo giornalistico sul Corriere di Novara con lo pseudonimo di “Romba” diventando titolare di una rubrica sportiva: fra il 1948 e il 1950 è stato direttore responsabile del giornale, che lascia nel 1951 per assumere la direzione del settimanale sportivo “L’Azzurro”. Trasferito nel Canavese per motivi di lavoro, divenne capo dei servizi stampa del Compartimento Piemonte-Val d’Aosta dell’Inail dal 1964 al 1972. Fu premiato come Novarese dell’Anno nel 1997.
Ha collaborato anche con il quotidiano “La Stampa” dove ha scritto profili e ricordi di personaggi novaresi.
E’ stato autore dei volumi “Fatal Novara”, “Fatal Novara 2”(con i quali ha vinto il premio Cultura della presidenza del consiglio dei ministri del 1983) e “Novaresi bella gente”.
Impegnato politicamente nel partito repubblicano, ne è stato anche vicesegretario regionale. Assessore a Gozzano nel 1965, è stato anche vicesindaco di Cuorgnè nel 1970 e membro dell’esecutivo nazionale dell’Uncem (Unione nazionale comuni, comunità ed Enti montani) dal 1975 al 1981. Ha presieduto anche l’Azienda turistica del Lago d’Orta, di cui è stato anche commissario straordinario. Fra il 1975 e 1976 è stato membro della sezione di Novara del Coreco (Comitato regionale di Controllo), della quale è stato vicepresidente per un quinquennio.
Combattente e decorato, è stato internato militare nei lager nazisti in Germania dal 1943 al 1945 ed ha ricoperto l’incarico di vicepresidente provinciale della Federazione provinciale novarese dell’Associazione nazionale ex internati.
Da tempo si era ritirato a Gozzano, sul suo amato lago d’Orta, circondato dall’affetto della figlia Silvia, del genero Marcello Giordani e del nipote Alessandro.
Sandro Devecchi