Patto di stabilità a rischio pur di saldare un debito
INVORIO – Voto unanime al Consiglio Comunale di Invorio alla delibera proposta dalla Giunta per liquidare la prima tranche del debito che il Comune ha con i proprietari dei terreni espropriati in località Barro. Una semplice formalità? Non proprio, perché per dare il dovuto ai propri concittadini il Comune si assume il rischio di sforare il patto di stabilità.
L’esproprio era stato effettuato dalla Saia (società partecipata da Regione Piemonte) anni fa per creare un’area produttiva in periferia del paese. Ora però che per la società è scattata la procedura di concordato preventivo fallimentare la responsabilità del pagamento delle indennità (il piano di rientro vale oltre 550 mila euro) è ricaduta sul Comune. E qui scatta il problema. Il Municipio ha in cassa i 189 mila euro necessari per saldare la prima tranche del debito ma, per i complicati meccanismi fiscali della finanza pubblica, avrà difficoltà ad usarli senza sforare il patto di stabilità. Un rischio che, con la delibera approvata nei giorni scorsi, il Consiglio Comunale ha deciso di correre perché, come messo agli atti nel verbale di seduta, “lo sforamento
INVORIO – Voto unanime al Consiglio Comunale di Invorio alla delibera proposta dalla Giunta per liquidare la prima tranche del debito che il Comune ha con i proprietari dei terreni espropriati in località Barro. Una semplice formalità? Non proprio, perché per dare il dovuto ai propri concittadini il Comune si assume il rischio di sforare il patto di stabilità.
L’esproprio era stato effettuato dalla Saia (società partecipata da Regione Piemonte) anni fa per creare un’area produttiva in periferia del paese. Ora però che per la società è scattata la procedura di concordato preventivo fallimentare la responsabilità del pagamento delle indennità (il piano di rientro vale oltre 550 mila euro) è ricaduta sul Comune. E qui scatta il problema. Il Municipio ha in cassa i 189 mila euro necessari per saldare la prima tranche del debito ma, per i complicati meccanismi fiscali della finanza pubblica, avrà difficoltà ad usarli senza sforare il patto di stabilità. Un rischio che, con la delibera approvata nei giorni scorsi, il Consiglio Comunale ha deciso di correre perché, come messo agli atti nel verbale di seduta, “lo sforamento appare necessario per tacitare i diritti degli espropriati che meritano di essere pagati dopo tanta paziente attesa e che, quindi, bisogna assumersi le responsabilità del caso”.
l.pa.