L’appello dei viticoltori: “Vogliamo meno burocrazia”

L’appello dei viticoltori: “Vogliamo meno burocrazia”
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“Il futuro della viticoltura nel Novarese e nel Vco passa anche attraverso un’attenta valutazione di ciò di cui le imprese hanno bisogno” lo sottolinea Gian Carlo Ramella, direttore di Coldiretti Novara-Vco. E la richiesta emersa nei giorni scorsi in una convegno dei viticoltori piemontesi sembra una sola: meno burocrazia.  Dall’uva del vigneto alla bottiglia ci passano oltre 70 attività burocratiche nei confronti di ben 20 soggetti diversi. Lo sanno bene anche i produttori locali, con la Docg Ghemme e le doc Boca, Fara, Sizzano e Colline Novaresi.

“Ciò che chiedono i produttori novaresi che Coldiretti rappresenta in larga maggioranza – continua Ramella – è pienamente condiviso dall’organizzazione: dimezzare il te

“Il futuro della viticoltura nel Novarese e nel Vco passa anche attraverso un’attenta valutazione di ciò di cui le imprese hanno bisogno” lo sottolinea Gian Carlo Ramella, direttore di Coldiretti Novara-Vco. E la richiesta emersa nei giorni scorsi in una convegno dei viticoltori piemontesi sembra una sola: meno burocrazia.  Dall’uva del vigneto alla bottiglia ci passano oltre 70 attività burocratiche nei confronti di ben 20 soggetti diversi. Lo sanno bene anche i produttori locali, con la Docg Ghemme e le doc Boca, Fara, Sizzano e Colline Novaresi.

“Ciò che chiedono i produttori novaresi che Coldiretti rappresenta in larga maggioranza – continua Ramella – è pienamente condiviso dall’organizzazione: dimezzare il tempo perso dalle imprese con la burocrazia. Per questo stiamo lavorando per l’abbattimento e l’armonizzazione del numero di adempimenti nelle pratiche vitivinicole”. I numeri snocciolati da Coldiretti sono impressionanti: oltre 1000 norme di settore per un totale di 4000 pagine tra direttive, regolamenti, leggi, decreti, circolari, delibera nazionali e regionali. “Tutto questo inciderebbe in media per 100 giornate all’anno e sarebbe pari ad oltre il 20% del tempo di lavoro dell’impresa” ha affermato Domenico Bosco, responsabile dell’Ufficio vitivinicolo della Confederazione nazionale Coldiretti.

Le proposte per andare verso una risoluzione del problema ci sono: è in discussione un Testo Unico in Parlamento in cui sono confluite diverse azioni considerate fondamentali da Coldiretti come il sistema informatico unico che permetterebbe di non duplicare gli adempimenti tra un ente e l’altro, oltre alla creazione di uno sportello unico per l’export del vino. Ad aiutare il settore, dal 1° gennaio 2016, dovrebbero arrivare i registri di cantina informatizzati in ambiente Sian.

l.pa.

 

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