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“Serate disco anni 90”: l’amarcord di generazioni viaggia anche sui social
ROMAGNANO SESIA - Si chiama “Discoteche 80-90”. E’ un account Facebook e vuole raccogliere i migliori ricordi delle discoteche che hanno fatto divertire le generazioni di quegli anni. Con un po’ di nostalgia. E a trionfare, in piena pole position, ci sono le “Cave” – ai confini tra Romagnano Sesia e Serravalle Sesia e il “Maneggio”, sempre di Romagnano. Due locali che hanno fatto la storia. Tanto da spingere i promotori a spiegare così l’iniziativa: «In quegli anni certe discoteche avevano un suo perchè, con affluenza di gente che oggi si può solo immaginare nei locali; la generazione che ha vi
ROMAGNANO SESIA - Si chiama “Discoteche 80-90”. E’ un account Facebook e vuole raccogliere i migliori ricordi delle discoteche che hanno fatto divertire le generazioni di quegli anni. Con un po’ di nostalgia. E a trionfare, in piena pole position, ci sono le “Cave” – ai confini tra Romagnano Sesia e Serravalle Sesia e il “Maneggio”, sempre di Romagnano. Due locali che hanno fatto la storia. Tanto da spingere i promotori a spiegare così l’iniziativa: «In quegli anni certe discoteche avevano un suo perchè, con affluenza di gente che oggi si può solo immaginare nei locali; la generazione che ha vissuto la notte tra gli inizi degli anni novanta ed il 1996-97 sa di che cosa parliamo: magia pura! Le Cave, Mazoom, Il Muretto, L’imperiale, Jaiss, Insomnia, Cocoricò... hanno fatto la storia... Noi abbiamo fatto la storia di quegli anni; non servono tante parole... solo tanti bellissimi ricordi dentro di noi». Per questo la volontà di far nascere un gruppo appositamente dedicato sui social network. C’è chi ricorda in particolare il Maneggio: “Quanti bellissimi ricordi al Maneggio... ho iniziato a frequentarlo già dal 1990 ma gli anni migliori sono stati dal 95 al 99: ogni venerdì sera era un rito a cui non si poteva mancare... musica da sballo e bella gente di conseguenza, arrivavano da tuttoil Nord Italia, come tutte le belle cose non poteva durare per sempre (peccato!) ... Saluto tutticoloro che hanno condiviso le mie stesse emozioni...”.
Paolo Usellini
