Malore dopo il golf, muore Umberto Volpati
SANTA MARIA MAGGIORE - Aveva trascorso la mattina a giocare a golf, sua grande passione dopo quella del calcio. Intorno alle 13.30 ha salutato il gestore del campo del Centro del Fondo di Santa Maria Maggiore e si è diretto a piedi al parcheggio. Ormai giunto all’auto, ha aperto il portellone, ha depositato la sacca e si è improvvisamente accasciato. E’ morto così Umberto Volpati, ingegnere novarese e bandiera del Novara Calcio. I soccorsi sono stati tempestivi, sul posto hanno operato i soccorritori dell’ambulanza del 118. Purtroppo però per Umberto Volpati tutto è risultato vano: il suo cuore non è più ripartito. La notizia della sua scomparsa si è in breve diffusa a Santa Maria Maggiore e in Valle Vigezzo dove la famiglia Volpati (anche il fratello Domenico) da anni soggiorna soprattutto durante l’estate. «Umberto era molto legato al paese – dice il sindaco Claudio Cottini - Ci eravamo visti anche ieri sera, aveva partecipato alla processione del Corpus Domini». La salma è stata trasportata alla casa mortuaria in regione Nosere. Non sono state ancora fissate le date delle esequie.
Nato a Cassolnovo il 1 marzo1943, ma trasferitosi presto a Novara, studiò ai Salesiani, dove conseguì la maturità scientifica, mettendo in luce le sua doti di calciatore. Negli otto campionati nel Novara totalizzò 143 presenze, di cui 79 in serie B. Lascia la moglie Marilena, la figlia Raffaella, due splendide nipotine, e i fratelli Luisa e Domenico. Quest’ultimo da calciatore conquistò lo scudetto nel 1985 con il Verona di Bagnoli. Fondatore e consigliere dell’Associazione Vecchie Glorie del Novara Calcio, lascia un vuoto profondo nei tanti che lo conobbero ed apprezzarono.
Marco De Ambrosis
Sandro Devecchi
SANTA MARIA MAGGIORE - Aveva trascorso la mattina a giocare a golf, sua grande passione dopo quella del calcio. Intorno alle 13.30 ha salutato il gestore del campo del Centro del Fondo di Santa Maria Maggiore e si è diretto a piedi al parcheggio. Ormai giunto all’auto, ha aperto il portellone, ha depositato la sacca e si è improvvisamente accasciato. E’ morto così Umberto Volpati, ingegnere novarese e bandiera del Novara Calcio. I soccorsi sono stati tempestivi, sul posto hanno operato i soccorritori dell’ambulanza del 118. Purtroppo però per Umberto Volpati tutto è risultato vano: il suo cuore non è più ripartito. La notizia della sua scomparsa si è in breve diffusa a Santa Maria Maggiore e in Valle Vigezzo dove la famiglia Volpati (anche il fratello Domenico) da anni soggiorna soprattutto durante l’estate. «Umberto era molto legato al paese – dice il sindaco Claudio Cottini - Ci eravamo visti anche ieri sera, aveva partecipato alla processione del Corpus Domini». La salma è stata trasportata alla casa mortuaria in regione Nosere. Non sono state ancora fissate le date delle esequie.
Nato a Cassolnovo il 1 marzo1943, ma trasferitosi presto a Novara, studiò ai Salesiani, dove conseguì la maturità scientifica, mettendo in luce le sua doti di calciatore. Negli otto campionati nel Novara totalizzò 143 presenze, di cui 79 in serie B. Lascia la moglie Marilena, la figlia Raffaella, due splendide nipotine, e i fratelli Luisa e Domenico. Quest’ultimo da calciatore conquistò lo scudetto nel 1985 con il Verona di Bagnoli. Fondatore e consigliere dell’Associazione Vecchie Glorie del Novara Calcio, lascia un vuoto profondo nei tanti che lo conobbero ed apprezzarono.
Marco De Ambrosis
Sandro Devecchi