Negata casa in affitto a disabile

E' successo ad Omegna, la ragazza aveva già pagato la caparra.

Negata casa in affitto a disabile
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Negata casa in affitto a disabile. E' successo ad Omegna a Sabrina Vittoni. La ragazza aveva già pagato la caparra.

Negata casa in affitto a disabile

Ha avuto successo la mediazione del sindaco, Paolo Marchioni, tra Sabrina Vittoni (in cerca di casa perché ha appena trovato lavoro a Omegna), la 21enne di Villadossola che aveva denunciato ai microfoni di Vco Azzurra tv d’essersi vista negare un alloggio in affitto (dopo aver pagato caparra ed agenzia già da una decina di giorni) perché disabile, e l’agenzia immobiliare di fiducia dei proprietari. Nonostante i proprietari sapevano fin dall’inizio che la ragazza era disabile, per una decina di giorni non c’erano problemi. Poi all’improvviso decidono di annullare il tutto. Senza nemmeno volerla incontrare, decidono che la casa non gliela affittano più.

Oggi l'incontro tra la giovane e i proprietari

E’ stata la stessa agenzia, di fronte al montare delle polemiche, ad annunciare per oggi l’incontro tra la giovane e i proprietari. Precisando, peraltro, che la disabilità dell’inquilina mancata, non c’entra. L’appartamento avrebbe dovuto essere “adattato” a spese degli stessi proprietari. Una versione che contraddice quanto dichiarato dalla stessa Vittoni denunciando l’episodio. Di modifiche la giovane villadossolese ha negato d’averne chieste. Tant’è che aveva versato la caparra subito dopo aver visto l’appartamento. Sarebbe stata disposta ad inserire nel contratto d’affitto una clausola con la quale s’impegnava a non chiedere adeguamenti all’alloggio. Per cercare di convincere i proprietari avrebbe chiesto di parlarci, anche solo al telefono. Invano. Poiché gli stessi le rifiutarono la possibilità di un qualsiasi chiarimento.

La ragazza aveva già pagato la caparra

Marchioni l’aveva incontrata nel primo pomeriggio di venerdì 21, dopo il clamore suscitato dalla vicenda, andato ben oltre il circuito mediatico locale ed “esploso” sui social. Con lei s’era impegnato ad incontrare il titolare dell’agenzia per vedere se i proprietari, vista l’eco e lo sconcerto suscitati dalla vicenda, fossero disposti a ripensarci. «Se non sarà così – questo il suo commento -, cioè se il buonsenso non prevarrà, sono disposto ad aiutare personalmente Sabrina per tutelare i suoi diritti. La legge 67 del 2006 contiene quattro articoli che prevedono la tutela di chi viene discriminato perché disabile. Qualsiasi tribunale darebbe con sentenza a Sabrina la casa stabilendo anche un risarcimento economico per danni morali».

Possibili ricadute legali

Un timore, quello di eventuali ricadute legali oltre alla pessima pubblicità che n’è derivata, che può aver indotto i proprietari a riconsiderare la loro posizione. Se ne saprà di più dopo l’incontro di oggi. La giovane, qualche giorno dopo la clamorosa denuncia, è tornata ad esprimersi sulla vicenda per ringraziare «tutte le persone che hanno speso una parola per me. Ho sentito tanto affetto e ne sono felice perché significa che in questo mondo c’è ancora spazio per la bontà d’animo. Spero che questo mio gesto di esposizione della notizia possa essere utile anche per altre persone che si ritrovano in situazioni simili, perché spero di aver dimostrato che mettendo in luce le problematiche, si può avere modo di risolverle nei modi migliori. Voglio fare un caloroso ringraziamento anche al sindaco che mi ha contattato immediatamente, mi ha dato appoggio e sostegno in maniera concreta».
Mauro Rampinini

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