Borgomanero: le pignorano per due anni un quinto dello stipendio, Equitalia condannata a risarcirla
Il risultato ottenuto dall'intervento di Federconsumatori
Il risultato ottenuto dall'intervento di Federconsumatori
«Sono stati due anni molto pesanti: mi hanno pignorato parte dello stipendio senza che ne fossi a conoscenza». Così Anna Brizzi commenta quello che le è capitato. Equitalia le ha infatti pignorato un quinto dello stipendio a fronte di due cartelle esattoriali mai pagate. La donna, residente a Borgomanero, scoprì del pignoramento del quinto dello stipendio dal suo datore di lavoro, dopo che Equitalia scelse di rivalersi in questo modo per rientrare del debito che la signora aveva contratto con l’agenzia di riscossione, ma la signora, di queste cartelle aperte, non ha mai saputo niente. «Provate a pensare - spiega Brizzi - io sola, con uno stipendio, una figlia minorenne e un mutuo appena iniziato, ero disperata. Non sapendo che fare mi sono rivolta al mio legale, avvocato Enzo Iapichino, il quale ha riscontrato subito delle anomalie e da lì è partito il nostro calvario, terminato finalmente a novembre».
Alla base del debito contratto dalla signora con Equitalia ci sarebbero state due cartelle relative a due multe prese dall’auto intestata ad Anna Brizzi, ma il punto è che le cartelle sono state notificate nella vecchia residenza della donna, a Gattico. «Non ce l’abbiamo con Equitalia - dice l’avvocato Iapichino, che assieme al collega Antonio Petrongolo ha seguito il caso della signora Brizzi, per conto di Federconsumatori - ma riscontriamo a volte una metodologia di comportamento un po’ oscura. Le multe non sono mai state notificate a Brizzi, perché nel frattempo aveva cambiato residenza. Abbiamo richiesto le cartelle per verificare di che cosa si trattasse, ma quello che ci è stato dato sono stati solamente gli “estratti di ruolo”, ossia una sintesi delle cartelle, ma che in termini di legge non hanno nessun valore legale. Le cartelle, una volta notificate, devono essere conservate per cinque anni, ma durante il procedimento giudiziale non sono mai state esibite. Abbiamo scoperto poi in seguito che le cartelle erano originate da due multe, una presa nel comune di Dormelletto, e l’altra nel comune di Milano. Le notifiche erano state fatte a Gattico nel 2010, ma la Brizzi era già residente a Borgomanero dal giugno 2009».
Equitalia non ha però voluto accettare la proposta verbale fatta da Federconsumatori, ossia l’annullamento degli atti e la risoluzione del debito tramite un piano di rientro da parte della signora, e così ha avuto luogo il procedimento. «Abbiamo fatto una richiesta di risarcimento danni - spiega Iapichino - l’esecuzione del pignoramento eravamo perfettamente consapevoli che non potevano farla, perché le cartelle da cui partivano erano nulle, non essendo state notificate. La notizia grossa è che finalmente Equitalia - spiega Iapichino, che è il legale rappresentante per la zona di Verbania di Federconsumatori e casi simili ne vede molti durante l’anno - è stata condannata a pagare un risarcimento danni per questo tipo di errori. Sono le cartelle ad essere la prova dell’esistenza del diritto di credito, senza quelle non si può fare niente».
. Il calvario della Brizzi si è concluso solo lo scorso novembre. L’assiduo e costante lavoro dei legali ha portato al risultato sperato. Il Tribunale di Novara con la sentenza ha accertato che Equitalia non ha mai notificato le cartelle di pagamento, quindi il pignoramento non andava eseguito perché illegittimo. Il Giudice ha quindi condannato la stessa Equitalia a restituire il capitale sottratto, pagare tutte le spese di causa e risarcire i danni quantificandoli in 1.215,00 euro. Lo scorso 12 gennaio Equitalia ha pagato tutte le spese della sentenza e risarcito la Brizzi, ponendo fine a questa brutta vicenda. L’avvocato Iapichino, che da diversi anni gestisce l’Ufficio Legale della Ferderconsumatori Verbanese, precisa che tale sentenza costituisce un'importantissima decisione giurisprudenziale a sostegno della lotta dei contribuenti contro Equitalia, in quanto finalmente l’Agente della Riscossione è stato condannato al risarcimento dei danni per aver agito con colpa grave a danno della contribuente. Lo stesso Legale ha poi confermato che sono tanti i cittadini che si rivolgono agli sportelli di Ferconsumatori per chiedere sostegno e denunciare anomalie nel recupero crediti da parte di Equitalia, e tante sono le criticità riscontrate. Al vaglio vi sono altri prossimi procedimenti giudiziali.
«Avrei tante cose da dire a questi “signori” - commenta Anna Brizzi la vicenda, fortunatamente conclusasi nel migliore dei modi - ma non basterebbe tutto il giornale per descrivere ciò che penso di loro. Meglio guardare avanti e godersi la tanto sofferta vittoria, augurandomi che questa vicenda possa essere d’aiuto per altre persone: lo spero vivamente». E proprio alle altre persone va anche il pensiero dell’avvocato Iapichino: «Purtroppo questo non è l’unico caso simile - dice il legale - ma quanti sono quelli che non alzano la testa? E’ una vicenda paradossale: nel corso del 2016 ho inoltrato diverse istanze di accesso agli atti a Equitalia, per varie posizioni, per chiedere copia di queste famose cartelle di pagamento. Sto ancora attendendo che mi vengano esibite».