Donacibo: più di 45.000 studenti coinvolti nel Novarese

La raccolta si svolge fino al 20 marzo in 27o scuole del territorio

Donacibo: più di 45.000 studenti coinvolti nel Novarese
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La raccolta si svolge fino al 20 marzo in 27o scuole del territorio

E' partita oggi la XI edizione della settimana del DONACIBO promossa a livello nazionale dalla Federazione Nazionale Banchi di Solidarietà, che durerà fino a lunedì 20 marzo. Nella provincia di Novara il gesto è promosso dal Banco di Solidarietà “La Compagnia” di Meina, che da più di 25 anni opera sul territorio aiutando famiglie bisognose della zona. Al progetto hanno aderito 270 scuole di ogni ordine e grado: scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado (dalla scuola materna, alle elementari, medie e medie superiori) coinvolgendo più di 45.000 studenti.

La proposta è molto semplice e consiste nell’invito a donare generi alimentari a lunga conservazione portandoli nel punto di raccolta della scuola. Gli alimenti, raccolti direttamente dai volontari degli enti coinvolti nel gesto, saranno donati nelle settimane immediatamente successive alle persone bisognose assistite dal Banco di Solidarietà La Compagnia e dalle altre strutture caritative convenzionate con il Banco Alimentare del Piemonte – sede di Novara, che ha messo a disposizione anche le proprie scatole per la raccolta nelle scuole oltre a un importante supporto logistico. In totale, nella sola provincia di Novara, saranno più di 12.000 le persone aiutate con questa iniziativa.

I prodotti di cui c’è più bisogno sono: pelati e legumi in scatola, tonno, olio, marmellata, biscotti, zucchero, farina, latte a lunga conservazione, pasta e riso.

Già dal mese di febbraio i volontari del Banco di solidarietà La Compagnia e delle altre associazioni benefiche coinvolte, stanno organizzando degli incontri in molte scuole per testimoniare la propria esperienza e presentare l’iniziativa agli studenti e agli insegnanti. “Il gesto, oltre a rappresentare un aiuto concreto in risposta ad un bisogno primario come quello della fame – spiegano i promotori - ha l’intento di proporre l’esperienza della bellezza del donare e di vivere la carità come esperienza educativa per ogni persona: la carità, ovvero il dono di sé, cioè del proprio tempo, delle proprie energie, delle proprie disponibilità educa alla responsabilità verso se stessi e verso gli altri cominciando a ridare il giusto valore alla vita e alle cose, superando la cultura dello scarto delle cose e anche delle persone. La carità non nasce da una mancanza ma da una sovrabbondanza e dalla gratitudine per ciò che Gesù, Dio fatto uomo, ci ha donato, senza merito alcuno”.

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