Nastri chiede l'istituzione di un osservatorio per i diritti dei pendolari
Approvato l'ordine del giorno proposto dal novarese
Nastri chiede al governo di valutare l'istituzione di un osservatorio per i diritti dei pendolari.
La proposta di Nastri
Il governo ha approvato un ordine del giorno del senatore Gaetano Nastri (Fratelli d’Italia), appoggiato anche dal senatore Enrico Montani (Lega), in relazione al “Decreto Dignità” con il quale impegna il Governo «a valutare l'opportunità di adottare ogni provvedimento utile, anche di carattere normativo, finalizzato all'istituzione di un osservatorio permanente per i diritti dei pendolari, con funzioni consultive presso l' Autorità dei Trasporti, in grado di rappresentare il diritto degli utenti pendolari».
Il commento
«Il “Decreto Dignità” – spiega Nastri - trae la sua motivazione dalla straordinaria necessità e urgenza di contrastare il fenomeno della crescente precarizzazione in ambito lavorativo. L’efficienza nel sistema dei trasporti rappresenta un requisito fondamentale per assicurare ai cittadini il diritto alla mobilità, in particolare nei confronti del fenomeno del pendolarismo sempre più diffuso nel Nord-Italia e in particolare nella regione Piemonte essendo direttamente interessato dalla qualità delle reti infrastrutturali e dai servizi di trasporto pubblico. Il crescente numero di utenti che quotidianamente si spostano per motivi professionali o di studio confermano che la domanda di trasporto locale, aumenta in tutta Italia sul fronte della quantità, a differenza della qualità dei servizi offerti che si rivelano essere scarsamente competitivi».
«Ecco allora – aggiunge il senatore novarese - l'esigenza di monitorare costantemente lo spostamento e i flussi dei pendolari risulta urgente ed indispensabile, al fine di migliorare l'efficienza della mobilità per tutti i cittadini di spostarsi nel territorio nazionale con pari opportunità. Infatti, anche se la materia del trasporto pubblico locale è di competenza regionale, ciononostante rappresenta uno dei principali servizi pubblici tutelati anche a livello costituzionale».