600 studenti novaresi sul Treno Verde

600 studenti novaresi sul Treno Verde
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NOVARA - Si è conclusa ieri, lunedì 29 febbraio, la prima tappa del tour per l'Italia del Treno Verde di Legambiente e Gruppo Ferrovie dello Stato italiane. A Novara il colorato convoglio ha occupato il primo binario da venerdì, fino appunto a ieri, dando la possibilità agli studenti delle scuole al mattino e a tutto il pubblico al pomeriggio, di visitare la mostra interattiva allestita nei quattro vagoni, ciascuno dedicato a un aspetto diverso del tema che viene affrontato quest'anno dall'iniziativa, ossia la rigenerazione urbana e le smart cities, le città intelligenti. Sono oltre seicento i bambini e ragazzi di tutti gli ordini scolastici che hanno visitato l'esposizione guidati dai volontari che li hanno condotti attraverso un percorso di conoscenza e riflessione ad esempio sull'importanza di una mobilità alternativa all'auto e alla responsabilità che ognuno di noi nella vita di tutti i giorni di incidere sull'inquinamento del nostro pianeta. Anche il pubblico adulto ha mostrato molto interesse per l'esposizione e ha partecipato alle diverse iniziative in programma durante la tappa novarese come la visita guidata del centro storico novarese e di Casa Bossi, scelta come esempio di rigenerazione urbana, una "buona pratica" che sarà portata attraverso la penisola sul Treno Verde, dove andrà ad affiancarsi alle altre 10 che saranno selezionate, una per ogni tappa. Dal Treno Verde arrivano anche le proposte lanciate durante l’incontro #aNovaraVorrei, che ha visto diverse associazioni novaresi raccogliere l’invito di Legambiente ad una tavola rotonda con il fine di ragionare sulle richieste ai futuri candidati alle prossime elezioni amministrative. Stop al consumo di suolo a partire dalla zona agricola di Agognate. “Non deve diventare un altro polo logistico/industriale e non servono nuovi centri commerciali, bisogna puntare piuttosto sulla rigenerazione urbana – dichiara Laura Ciceri del Circolo Legambiente di Novara – far rivivere il centro storico, nel suo profondo valore artistico e culturale, in modo intelligente, implementando nuovi percorsi ciclabili, allargando l’isola pedonale a tutti i baluardi e organizzando il trasporto delle merci in centro in modo sostenibile, con mezzi a basse emissioni almeno nell’ultimo miglio di strada”. Ciceri lancia anche un appello ai novaresi: "Purtroppo le nostre energie non sono rinnovabili, abbiamo bisogno di volontari, il nostro operato è molto importante ma c'è necessità di nuove forze che possano aiutarci a portare avanti le nostre numerose iniziative". Per informazioni legambientenovara@libero.it, tel. 3803672038.
Oltre all'esposizione Legambiente ha effettuato monitoraggi fissi e mobili per valutare l'inquinamento atmosferico e acustico in città. I risultati del monitoraggio scientifico, realizzato grazie alla collaborazione con Valorizza, brand di Studio SMA e Gemmlab, e con il contributo scientifico La Sapienza e CNR, sono stati presentati ieri mattina in conferenza stampa da Serena Carpentieri, responsabile Campagne di Legambiente; Francesca Gramegna, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta; Giovanni Manta, coordinatore tecnico di Valorizza e Laura Ciceri, del circolo Legambiente Novara, alla presenza di Bruno Barbera, direttore Arpa Piemonte, dipartimento Piemonte Nord Est. 
Il maltempo di questi giorni non è stato certo una condizione favorevole per un corretto monitoraggio ma è stato comunque possibile delineare le criticità che rischiano di contribuire all’aumento dei livelli di inquinanti.

I tragitti individuati per il monitoraggio itinerante – che grazie ad una strumentazione portatile consente di misurare in continuo i valori di PM10, PM2,5 e PM1 e di rumore - sono stati scelti in maniera tale da poter effettuare un confronto tra le diverse aree di un tessuto urbano (zone pedonali, vie preferenziali, aree verdi, zone residenziali, zone commerciali). Nello specifico di Novara, i tre percorsi hanno avuto come inizio la Stazione ferroviaria e come punto finale l’Ospedale.
A dimostrazione del nesso esistente tra qualità dell’aria e isole pedonali, così come per le  aree verdi, ci sono i dati riscontrati nel percorso B che dalla stazione ha attraversato buona parte della Ztl del centro, chiusa al traffico, per terminare nei pressi del pronto soccorso su Baluardo Massimo D’Azeglio. Le dieci stazioni di misura – dove sono state effettuate soste per il rilevamento da 5 minuti - hanno mostrato un dato medio per il PM10 di 13,89 microgrammi per metro cubo di cui circa il 90% costituito da frazioni inferiori al 2,5 micron, quelle maggiormente dannose per la salute. Decisamente più alta, invece, la media registrata negli altri due percorsi (denominati rispettivamente A e C), in cui il valore medio delle stazioni di rilevamento è risultato essere di più del doppio nel primo caso (percorso A – media PM10 di 32,06 microgrammi/metro cubo – dalla stazione, corso Garibaldi, via Solverino, via Regaldi, Parco) e più del triplo nel secondo (percorso C - valore medio di PM10 58,74 – Stazione, Baluardo dei Partigiani, viale Ferrucci, Baluardo La Marmora).
Il monitoraggio del Treno Verde esamina attentamente un’altra componente importante dell’inquinamento presente nelle nostre città, quella del rumore, spesso sottovalutata ma che ha conseguenze sul benessere e sulla qualità della vita e sta diventando sempre più una minaccia per la salute pubblica. A Novara sono stati eseguiti tre punti di hot spot in cui è stata fatta una misurazione di un’ora sia dell’inquinamento acustico che atmosferico (su corso Garibaldi nei pressi di una fermata degli autobus; su via dante Alighieri nei pressi dell’entrata del mercato coperto e su Baluardo La Marmora, altezza corso Mazzini). Se i dati sulle polveri non hanno mostrato criticità eclatanti anche per via della pioggia (anche se l’hot spot 3 ha una media di 55 microgrammi/mc nell’ora), i dati sull’inquinamento acustico hanno invece registrato valori medi elevati (LZeq) - superiori a quanto previsto dalla zonizzazione acustica - con una media di 76,34 decibel per il primo punto; 75,47 db per il secondo e 71,76 dB per il terzo. I limiti di legge previsti per le aree prevalentemente residenziali, di tipo misto e di intensa attività umana sono, invece, rispettivamente di 50, 55 e 60 decibel.

NOVARA - Si è conclusa ieri, lunedì 29 febbraio, la prima tappa del tour per l'Italia del Treno Verde di Legambiente e Gruppo Ferrovie dello Stato italiane. A Novara il colorato convoglio ha occupato il primo binario da venerdì, fino appunto a ieri, dando la possibilità agli studenti delle scuole al mattino e a tutto il pubblico al pomeriggio, di visitare la mostra interattiva allestita nei quattro vagoni, ciascuno dedicato a un aspetto diverso del tema che viene affrontato quest'anno dall'iniziativa, ossia la rigenerazione urbana e le smart cities, le città intelligenti. Sono oltre seicento i bambini e ragazzi di tutti gli ordini scolastici che hanno visitato l'esposizione guidati dai volontari che li hanno condotti attraverso un percorso di conoscenza e riflessione ad esempio sull'importanza di una mobilità alternativa all'auto e alla responsabilità che ognuno di noi nella vita di tutti i giorni di incidere sull'inquinamento del nostro pianeta. Anche il pubblico adulto ha mostrato molto interesse per l'esposizione e ha partecipato alle diverse iniziative in programma durante la tappa novarese come la visita guidata del centro storico novarese e di Casa Bossi, scelta come esempio di rigenerazione urbana, una "buona pratica" che sarà portata attraverso la penisola sul Treno Verde, dove andrà ad affiancarsi alle altre 10 che saranno selezionate, una per ogni tappa. Dal Treno Verde arrivano anche le proposte lanciate durante l’incontro #aNovaraVorrei, che ha visto diverse associazioni novaresi raccogliere l’invito di Legambiente ad una tavola rotonda con il fine di ragionare sulle richieste ai futuri candidati alle prossime elezioni amministrative. Stop al consumo di suolo a partire dalla zona agricola di Agognate. “Non deve diventare un altro polo logistico/industriale e non servono nuovi centri commerciali, bisogna puntare piuttosto sulla rigenerazione urbana – dichiara Laura Ciceri del Circolo Legambiente di Novara – far rivivere il centro storico, nel suo profondo valore artistico e culturale, in modo intelligente, implementando nuovi percorsi ciclabili, allargando l’isola pedonale a tutti i baluardi e organizzando il trasporto delle merci in centro in modo sostenibile, con mezzi a basse emissioni almeno nell’ultimo miglio di strada”. Ciceri lancia anche un appello ai novaresi: "Purtroppo le nostre energie non sono rinnovabili, abbiamo bisogno di volontari, il nostro operato è molto importante ma c'è necessità di nuove forze che possano aiutarci a portare avanti le nostre numerose iniziative". Per informazioni legambientenovara@libero.it, tel. 3803672038.
Oltre all'esposizione Legambiente ha effettuato monitoraggi fissi e mobili per valutare l'inquinamento atmosferico e acustico in città. I risultati del monitoraggio scientifico, realizzato grazie alla collaborazione con Valorizza, brand di Studio SMA e Gemmlab, e con il contributo scientifico La Sapienza e CNR, sono stati presentati ieri mattina in conferenza stampa da Serena Carpentieri, responsabile Campagne di Legambiente; Francesca Gramegna, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta; Giovanni Manta, coordinatore tecnico di Valorizza e Laura Ciceri, del circolo Legambiente Novara, alla presenza di Bruno Barbera, direttore Arpa Piemonte, dipartimento Piemonte Nord Est. 
Il maltempo di questi giorni non è stato certo una condizione favorevole per un corretto monitoraggio ma è stato comunque possibile delineare le criticità che rischiano di contribuire all’aumento dei livelli di inquinanti.

I tragitti individuati per il monitoraggio itinerante – che grazie ad una strumentazione portatile consente di misurare in continuo i valori di PM10, PM2,5 e PM1 e di rumore - sono stati scelti in maniera tale da poter effettuare un confronto tra le diverse aree di un tessuto urbano (zone pedonali, vie preferenziali, aree verdi, zone residenziali, zone commerciali). Nello specifico di Novara, i tre percorsi hanno avuto come inizio la Stazione ferroviaria e come punto finale l’Ospedale.
A dimostrazione del nesso esistente tra qualità dell’aria e isole pedonali, così come per le  aree verdi, ci sono i dati riscontrati nel percorso B che dalla stazione ha attraversato buona parte della Ztl del centro, chiusa al traffico, per terminare nei pressi del pronto soccorso su Baluardo Massimo D’Azeglio. Le dieci stazioni di misura – dove sono state effettuate soste per il rilevamento da 5 minuti - hanno mostrato un dato medio per il PM10 di 13,89 microgrammi per metro cubo di cui circa il 90% costituito da frazioni inferiori al 2,5 micron, quelle maggiormente dannose per la salute. Decisamente più alta, invece, la media registrata negli altri due percorsi (denominati rispettivamente A e C), in cui il valore medio delle stazioni di rilevamento è risultato essere di più del doppio nel primo caso (percorso A – media PM10 di 32,06 microgrammi/metro cubo – dalla stazione, corso Garibaldi, via Solverino, via Regaldi, Parco) e più del triplo nel secondo (percorso C - valore medio di PM10 58,74 – Stazione, Baluardo dei Partigiani, viale Ferrucci, Baluardo La Marmora).
Il monitoraggio del Treno Verde esamina attentamente un’altra componente importante dell’inquinamento presente nelle nostre città, quella del rumore, spesso sottovalutata ma che ha conseguenze sul benessere e sulla qualità della vita e sta diventando sempre più una minaccia per la salute pubblica. A Novara sono stati eseguiti tre punti di hot spot in cui è stata fatta una misurazione di un’ora sia dell’inquinamento acustico che atmosferico (su corso Garibaldi nei pressi di una fermata degli autobus; su via dante Alighieri nei pressi dell’entrata del mercato coperto e su Baluardo La Marmora, altezza corso Mazzini). Se i dati sulle polveri non hanno mostrato criticità eclatanti anche per via della pioggia (anche se l’hot spot 3 ha una media di 55 microgrammi/mc nell’ora), i dati sull’inquinamento acustico hanno invece registrato valori medi elevati (LZeq) - superiori a quanto previsto dalla zonizzazione acustica - con una media di 76,34 decibel per il primo punto; 75,47 db per il secondo e 71,76 dB per il terzo. I limiti di legge previsti per le aree prevalentemente residenziali, di tipo misto e di intensa attività umana sono, invece, rispettivamente di 50, 55 e 60 decibel.

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