A Maggiora il primo caso di meningite nel Novarese

A Maggiora il primo caso di meningite nel Novarese
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NOVARA - La notizia si è sparsa già nella serata di ieri, mercoledì 11 gennaio, quando molti genitori di Maggiora, comune novarese nell’area del Borgomanerese, hanno appreso di un bimbo di una decina d’anni, studente della scuola primaria del paese, colpito da meningite di tipo C.
Un primo caso, dunque, di meningite in provincia di Novara. In mattinata le prime conferme. Il piccolo è stato ricoverato negli scorsi giorni all’ospedale Santissima Trinità di Borgomanero con febbre particolarmente alta. Le sue condizioni non destano, al momento, preoccupazione. Adesso, per i necessari controlli, è ricoverato al nosocomio Santa Margherita di Torino. “Il caso è

NOVARA - La notizia si è sparsa già nella serata di ieri, mercoledì 11 gennaio, quando molti genitori di Maggiora, comune novarese nell’area del Borgomanerese, hanno appreso di un bimbo di una decina d’anni, studente della scuola primaria del paese, colpito da meningite di tipo C.
Un primo caso, dunque, di meningite in provincia di Novara. In mattinata le prime conferme. Il piccolo è stato ricoverato negli scorsi giorni all’ospedale Santissima Trinità di Borgomanero con febbre particolarmente alta. Le sue condizioni non destano, al momento, preoccupazione. Adesso, per i necessari controlli, è ricoverato al nosocomio Santa Margherita di Torino. “Il caso è emerso negli scorsi giorni – riferisce Aniello Esposito, direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl di Novara – Riguarda un bambino, le cui condizioni, fortunatamente, si sono evidenziate da subito non drammatiche. Quello che vogliamo sottolineare è come sia già stata portata avanti tutta la profilassi necessaria e tutto sia perfettamente sotto controllo, operazioni tutte condotte dall’Asl. L’intervento è stato tempestivo. Il bimbo è tornato dalle vacanze e subito è emersa questa febbre alta. E’ stato portato in ospedale ed è stata eseguita tutta la necessaria prevenzione”. Resta ancora da definire il ceppo dell’infezione. L’Asl tiene a precisare come non esista alcun allarme.

Monica Curino

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