Su base volontaria

A scuola anche in estate: il piano del ministro all’Istruzione

L'idea avanzata dal ministro Bianchi è di fare andare gli studenti negli istituti anche a giugno, luglio, agosto e settembre. Il progetto prevede tre diverse fasi tese al rafforzamento delle competenze e al recupero della socialità.

A scuola anche in estate: il piano del ministro all’Istruzione
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È stato confermato, come riporta Prima Bergamo, il piano per l’estate del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che coinvolgerà tutti gli studenti dai 3 ai 18 anni delle varie scuole, da quella dell’infanzia a quella secondaria di secondo grado, puntando al rafforzamento delle competenze attraverso laboratori e al recupero della socialità dopo tutti i mesi che gli studenti hanno dovuto passare in dad e i disagi conseguenti. Per settembre, invece, è previsto un periodo volto a prepararsi all’inizio del nuovo anno.

A scuola anche in estate

«Avremo un’estate diversa – ha affermato il ministro nel corso della trasmissione Porta a Porta di Bruno Vespa -. Abbiamo messo 510 milioni per dare continuità e per fare un ponte tra quest’anno così difficile e l’anno prossimo. Le scuole cominciano a valutare i ragazzi facendo il punto di che cosa sanno, poi a giugno, con i Comuni, organizzeremo una stagione di recupero in socialità, in maniera volontaria. Stiamo dando delle opportunità come mai prima, non solo per l’apprendimento ma anche per la socialità. Siamo fiduciosi anche perché è buono il clima».

Il ministro Patrizio Bianchi

Il progetto

Secondo il piano (che sarà dunque volontario, per le scuole), la prima fase, quella di giugno, sarà improntata al potenziamento degli apprendimenti attraverso attività laboratoriali, studio di gruppo e scuola all’aperto. La seconda fase sarà quella di luglio e agosto, in cui il potenziamento sarà affiancato da attività in stile campus, quindi in questo frangente si punterà sul recupero della socialità, l’aspetto che più ha scarseggiato nella didattica online. Attività che sarà garantita dallo svolgimento in aree all’aperto interne alle scuole, oppure messe a disposizione dal territorio (ad esempio biblioteche, palestre, parchi e centri sportivi).

In questa seconda fase, ci saranno dei moduli di educazione motoria e gioco didattico, canto, musica, arte, scrittura creativa, educazione alla cittadinanza, dibattito, educazione alla sostenibilità, educazione all’imprenditorialità, potenziamento della lingua italiana e della scrittura, potenziamento delle competenze scientifiche e digitali. In entrambe le prime due fasi ci si avvarrà anche di collaborazioni esterne, come esperti e operatori di specifici settori lavorativi.

Infine, la fase dell’accoglienza, quella di settembre, durante la quale ci si preparerà all’avvio dell’anno scolastico, sempre dando spazio alle attività di potenziamento.

«Stiamo attivando un percorso di trasformazione ed evoluzione del nostro sistema d’istruzione, per dare vita a una scuola più accogliente, inclusiva, basata su apprendimenti personalizzati, parte integrante del tessuto sociale e territoriale. Una scuola “affettuosa”, che sappia stare al fianco dei nostri bambini e ragazzi, che, partendo dai più fragili, sia punto di riferimento per tutta la comunità e le famiglie», ha concluso Bianchi.

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