A scuola con il pasto da casa? Novara prende tempo

A scuola con il pasto da casa? Novara prende tempo
Pubblicato:

Pasto domestico da consumare in mensa? Il Comune di Novara ha preso tempo fino al 31 gennaio per valutare questa possibilità, diventata realtà in alcuni istituti italiani dall’inizio di quest’anno scolastico. A seguito degli incontri avvenuti tra Amministrazione, dirigenti scolastici, Asl e ditta affidataria del servizio l’assessore all’Istruzione Angelo Sante Bongo spiega che “sono emerse criticità in quanto non si tratta semplicemente del consumo del pasto fine a se stesso”. Da qui la decisione di analizzare più a fondo la questione, ponendosi come termine ultimo la fine di gennaio. “L’attuazione del diritto non può risolversi nel consentire indiscriminatamente agli alunni di consumare il pasto domestico presso la mensa scolastica, ma implica l’adozione di una serie di misure organizzative, anche e soprattutto in funzione degli aspetti igienico-sanitari, legati alla sicurezza alimentare e alla prevenzione di possibili contaminazioni causa in alcuni casi di allergie o intolleranze alimentari anche gravi. Inoltre – prosegue l’assessore Bongo – in relazione alla specifica situazione logistica dei singoli istituti interessati, dovrà essere complessivamente rivista ed esaminata l’organizzazione in termini di responsabilità e competenza degli spazi affidati. Conseguentemente e uniformemente i soggetti coinvolti hanno convenuto nella necessità di affrontare gli aspetti citati con la giusta attenzione e cura affinché il percorso individuato risulti quello maggiormente efficace, soddisfacente e a garanzia di tutti gli studenti, anche in attesa del pronunciamento previsto della Corte di Cassazione”.l.pa.Vuoi saperne di più? Leggilo sul Corriere di Novara di sabato 29 ottobre

Pasto domestico da consumare in mensa? Il Comune di Novara ha preso tempo fino al 31 gennaio per valutare questa possibilità, diventata realtà in alcuni istituti italiani dall’inizio di quest’anno scolastico. A seguito degli incontri avvenuti tra Amministrazione, dirigenti scolastici, Asl e ditta affidataria del servizio l’assessore all’Istruzione Angelo Sante Bongo spiega che “sono emerse criticità in quanto non si tratta semplicemente del consumo del pasto fine a se stesso”. Da qui la decisione di analizzare più a fondo la questione, ponendosi come termine ultimo la fine di gennaio. “L’attuazione del diritto non può risolversi nel consentire indiscriminatamente agli alunni di consumare il pasto domestico presso la mensa scolastica, ma implica l’adozione di una serie di misure organizzative, anche e soprattutto in funzione degli aspetti igienico-sanitari, legati alla sicurezza alimentare e alla prevenzione di possibili contaminazioni causa in alcuni casi di allergie o intolleranze alimentari anche gravi. Inoltre – prosegue l’assessore Bongo – in relazione alla specifica situazione logistica dei singoli istituti interessati, dovrà essere complessivamente rivista ed esaminata l’organizzazione in termini di responsabilità e competenza degli spazi affidati. Conseguentemente e uniformemente i soggetti coinvolti hanno convenuto nella necessità di affrontare gli aspetti citati con la giusta attenzione e cura affinché il percorso individuato risulti quello maggiormente efficace, soddisfacente e a garanzia di tutti gli studenti, anche in attesa del pronunciamento previsto della Corte di Cassazione”.l.pa.Vuoi saperne di più? Leggilo sul Corriere di Novara di sabato 29 ottobre

Seguici sui nostri canali