Accordo tra biblioteca Negroni e Carcere di Novara

Accordo tra biblioteca Negroni e Carcere di Novara
Pubblicato:

NOVARA - E' stato presentato oggi in Municipio l’accordo di collaborazione tra la Biblioteca Negroni e il carcere di via Sforzesca. Alla conferenza stampa svoltasi hanno partecipato il sindaco Andrea Ballarè, l’assessore alla Cultura Paola Turchelli e la direttrice della Casa Circondariale di Novara Rosalia Marino.
Come spiegato in una nota l'iniziativa "si inserisce in un contesto culturale che vede la Biblioteca Civica Negroni agire in funzione di un percorso di inclusione sociale che si concretizza nella tendenza ad uscire dai propri confini per incontrare tipologie di utenza altrimenti difficilmente raggiungibili. Nel fare questo si ispira direttamente al Manifesto Unesco per le biblioteche pubbliche per sviluppare percorsi utili ad entrare in contatto con fasce di utenza svantaggiate o difficilmente raggiungibili dalla biblioteca intesa in senso tradizionale".

“Affermare la centralità del ruolo della biblioteca pubblica nella vita e nelle attività della comunità – ha detto il sindaco - ha  significato per la biblioteca Negroni collaborare anche con l’istituzione carceraria. Ritenendo fondamentale promuovere il valore della cultura come strumento per il recupero sociale delle persone sottoposte ad esecuzione di pena, è stato deliberato questo protocollo d’intesa tra Comune e Direzione dell’Istituto penitenziario di Novara, che ci consentirà di attivare un servizio di prestito interbibliotecario con la conseguente ‘ulteriore’ apertura della biblioteca civica verso l’esterno”.

“Sono già state fatte letture con un volontario della lettura, Bob Rattazzi, e un incontro con un’esperta di letteratura per l’infanzia, Flavia Manente - ha ricordato l’assessore Turchelli - per avvicinare i papà  detenuti alla lettura. Si tratta di un esperimento entusiasmante che abbiamo anche in progetto di estendere”.

La Convenzione prevede oltre ad un’attività di prestito interbibliotecario l’incremento della dotazione libraria della biblioteca del carcere con l’acquisto diretto di libri e per tramite donazioni e il sostegno ad attività culturali.

Convenzioni simili erano già state attivate nel 2012 con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Maggiore della Carità di Novara, che ha consentito di attivare, grazie all’impegno dell’Associazione Volontari Ospedalieri, incontri di lettura ad alta voce in due reparti (Recupero Rieducazione Funzionale e Reparto Neurologia-Pneumologia) e nel 2014 con l’Avo che ha iniziato la lettura ad alta voce nelle Case di Riposo cittadine Divina Provvidenza e De Pagave.  Molto belle le parole a conclusione della conferenza da parte della direttrice della Casa Circondariale Rosalia Marino: “Queste iniziative sono importantissime per i noi. Al contrario di quanto si possa immaginare – ha spiegato Marino – l’età media dei nostri 162 detenuti è piuttosto bassa. Abbiamo anche dei 18enni, persone che potranno uscire e cercare di rifarsi un’esistenza. La lettura ha spesso influito molto positivamente sul carattere di chi si ritrova a meditare sui propri sbagli e sulla propria vita. Sino ad ora ho notato grande rispetto tra queste persone ed è importantissimo quanto si è fatto sia col lavoro (con Assa), sia con la cultura nella città di Novara. Credetemi – ha concluso Marino - per resistenze culturali degli amministratori tutto questo non avviene in diverse altre città. In futuro vorrei riuscire a portare anche grandi scrittori a parlare dei propri libri in via Sforzesca”.

v.s.

NOVARA - E' stato presentato oggi in Municipio l’accordo di collaborazione tra la Biblioteca Negroni e il carcere di via Sforzesca. Alla conferenza stampa svoltasi hanno partecipato il sindaco Andrea Ballarè, l’assessore alla Cultura Paola Turchelli e la direttrice della Casa Circondariale di Novara Rosalia Marino.
Come spiegato in una nota l'iniziativa "si inserisce in un contesto culturale che vede la Biblioteca Civica Negroni agire in funzione di un percorso di inclusione sociale che si concretizza nella tendenza ad uscire dai propri confini per incontrare tipologie di utenza altrimenti difficilmente raggiungibili. Nel fare questo si ispira direttamente al Manifesto Unesco per le biblioteche pubbliche per sviluppare percorsi utili ad entrare in contatto con fasce di utenza svantaggiate o difficilmente raggiungibili dalla biblioteca intesa in senso tradizionale".

“Affermare la centralità del ruolo della biblioteca pubblica nella vita e nelle attività della comunità – ha detto il sindaco - ha  significato per la biblioteca Negroni collaborare anche con l’istituzione carceraria. Ritenendo fondamentale promuovere il valore della cultura come strumento per il recupero sociale delle persone sottoposte ad esecuzione di pena, è stato deliberato questo protocollo d’intesa tra Comune e Direzione dell’Istituto penitenziario di Novara, che ci consentirà di attivare un servizio di prestito interbibliotecario con la conseguente ‘ulteriore’ apertura della biblioteca civica verso l’esterno”.

“Sono già state fatte letture con un volontario della lettura, Bob Rattazzi, e un incontro con un’esperta di letteratura per l’infanzia, Flavia Manente - ha ricordato l’assessore Turchelli - per avvicinare i papà  detenuti alla lettura. Si tratta di un esperimento entusiasmante che abbiamo anche in progetto di estendere”.

La Convenzione prevede oltre ad un’attività di prestito interbibliotecario l’incremento della dotazione libraria della biblioteca del carcere con l’acquisto diretto di libri e per tramite donazioni e il sostegno ad attività culturali.

Convenzioni simili erano già state attivate nel 2012 con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Maggiore della Carità di Novara, che ha consentito di attivare, grazie all’impegno dell’Associazione Volontari Ospedalieri, incontri di lettura ad alta voce in due reparti (Recupero Rieducazione Funzionale e Reparto Neurologia-Pneumologia) e nel 2014 con l’Avo che ha iniziato la lettura ad alta voce nelle Case di Riposo cittadine Divina Provvidenza e De Pagave.  Molto belle le parole a conclusione della conferenza da parte della direttrice della Casa Circondariale Rosalia Marino: “Queste iniziative sono importantissime per i noi. Al contrario di quanto si possa immaginare – ha spiegato Marino – l’età media dei nostri 162 detenuti è piuttosto bassa. Abbiamo anche dei 18enni, persone che potranno uscire e cercare di rifarsi un’esistenza. La lettura ha spesso influito molto positivamente sul carattere di chi si ritrova a meditare sui propri sbagli e sulla propria vita. Sino ad ora ho notato grande rispetto tra queste persone ed è importantissimo quanto si è fatto sia col lavoro (con Assa), sia con la cultura nella città di Novara. Credetemi – ha concluso Marino - per resistenze culturali degli amministratori tutto questo non avviene in diverse altre città. In futuro vorrei riuscire a portare anche grandi scrittori a parlare dei propri libri in via Sforzesca”.

v.s.

Seguici sui nostri canali