Addio al "maglificio di Borgomanero": è fallimento

Addio al "maglificio di Borgomanero": è fallimento
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BORGOMANERO - Con la sentenza di fallimento emessa il 3 febbraio nei confronti del “Maglificio di Borgomanero” se ne è andato un altro importante tassello dell’industria locale. L’azienda venne costituita nel 1927, anno in cui due borgomaneresi, Godio ed Erbetta, emigrati anni prima in Sud America avevano aperto in via G.B. Curti su un’area di 6000 metri quadrati uno stabilimento (nella foto di Panizza) per la produzione di “maglieria elastica e irrestringibile di pregio”. Sino a non molti anni fa la fabbrica occupava un centinaio  di dipendenti, soprattutto donne, e i suoi prodotti di al

BORGOMANERO - Con la sentenza di fallimento emessa il 3 febbraio nei confronti del “Maglificio di Borgomanero” se ne è andato un altro importante tassello dell’industria locale. L’azienda venne costituita nel 1927, anno in cui due borgomaneresi, Godio ed Erbetta, emigrati anni prima in Sud America avevano aperto in via G.B. Curti su un’area di 6000 metri quadrati uno stabilimento (nella foto di Panizza) per la produzione di “maglieria elastica e irrestringibile di pregio”. Sino a non molti anni fa la fabbrica occupava un centinaio  di dipendenti, soprattutto donne, e i suoi prodotti di alta qualità (in modo particolare maglieria intima) erano conosciuti in tutto il mondo. Poi l’inesorabile declino. Nel 2011 con solo ventuno dipendenti c’era stato un tentativo di rilancio dell’azienda con un nuovo assetto societario e attraverso la vendita di prodotti “made in Borgomanero” in una settantina di importanti centri commerciali. Nel 2012 nello stabilimento di via Curti erano state prodotte le divise ufficiali dei Campionati del mondo di kendo che si erano svolti a Novara. Tutti sforzi che purtroppo si erano rivelati inutili. Al punto che la società era stata messa in liquidazione con la richiesta, accolta il 28 novembre 2013 dalla sezione fallimentare del Tribunale di Novara di ammissione alla procedura di concordato preventivo. Un ennesimo disperato tentativo di salvataggio che però non ha dato esito positivo. Il Tribunale ha dichiarato fallita la società nominando Giudice delegato la dottoressa Guendalina Pascale e in veste di curatore fallimentare la commercialista novarese Cinzia Marnati, fissando per le ore 11 del 14 maggio 2015 l’udienza per l’esame delle passività.

Carlo Panizza

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