«Adesso sarà lei ad aiutarci da lassù»

«Adesso sarà lei ad aiutarci da lassù»
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CAMERI - Ieri, mercoledì 22 alle 15 in chiesa parrocchiale, i funerali di Isabella Cibo Ottone, la 25enne camerese morta nell’incidente stradale all’alba di sabato 18 marzo lungo la strada che da Lumellogno raggiunge il ponte della tangenziale di Novara. Un ultimo saluto straziante, fatto di lacrime, lunghi abbracci, da un tappeto di fiori sulla scalinata della chiesa e da un volo di palloncini bianchi e rosa all’uscita del feretro.
In tanti si sono stretti attorno alla famiglia della ragazza, a mamma Lucia, papà Franco, alla sorella Jolanda e al fidanzato Luca, che quella notte era con lei in auto, una Fiat 500, reduci da una serata in discoteca. «Questo è un momento molto difficile - non ha nascosto il parroco don Massimo Martinoli - non ci sono parole. Ma c’è il grande affetto che questa comunità, con la presenza di oggi (in una parrocchiale gremita, ndr), sta comunicando ai cari di Isabella». Isabella di nome e di fatto: «Bella, con il suo sorriso. Con i tanti progetti che aveva con il suo ragazzo, con la voglia di vita, di gioia, di divertimento, tutto in frantumi contro un muro», ha aggiunto il parroco. «Adesso sarà lei ad aiutarci» da lassù: lo ha detto mamma Lucia a don Massimo, che ha voluto ribadirlo pubblicamente richiamando la lettura del Vangelo dedicata alla morte e resurrezione di Gesù Cristo. Isabella aiuterà chi l’ha amata su questa terra in mezzo gli angeli. Che avevano bisogno di «un’estetista dolce come te, della tua anima luminosa»: così l’hanno ricordata le compagne del corso di estetica che stava frequentando all’istituto di formazione professionale Sear di Novara, dopo aver conseguito il diploma all’istituto “Ravizza” con indirizzo turistico. Oltre alla lettera delle compagne di scuola, dall’altare anche il pensiero delle amiche di sempre: «Eri un uragano di vita, coloravi con l’arcobaleno le nostre giornate». Una ragazza vivace, sempre allegra, che ballava e cantava in discoteca, «la regina del Celebrità», «con il tuo rossetto rosso e quei lunghi capelli neri che, per te, non erano mai lunghi abbastanza». Una giovane donna che amava «vestirsi bene», che dopo una nottata a ballare «affamate, ‘rubavamo’ gli affettati dal frigorifero»: è molto dolce il ricordo della cugina pugliese, con la quale Isabella trascorreva le estati. E che dalla cugina è stata truccata per il suo ultimo viaggio: «L’ho fatto con orgoglio, perché dicevamo sempre che ti avrei truccata per il tuo matrimonio».
Al termine della liturgia, sul sagrato - tra tantissimi omaggi floreali a riempire le ali della scalinata, anche un lancio di palloncini che raggiungeranno «Isabella in cielo» da dove «ci proteggerai», hanno detto i suoi famigliari. Partecipazioni pubbliche al dolore non solo dalle colleghe del Sear ma anche dai coscritti del 1992 e, ai famigliari, dal reparto di Gastroenterologia dell’ospedale “Maggiore” di Novara.
Isabella Cibo Ottone è morta nello schianto della Fiat 500 - a bordo della quale si trovava con il fidanzato, scampato all’incidente - al rientro da una notte in discoteca, attorno alle 4 di sabato mattina 18 marzo. L’auto, per cause al vaglio della Polizia stradale di Novara, è uscita di strada e ha concluso la sua corsa contro un palo in cemento dell’illuminazione, finendo nel fossato in asciutta che costeggia la strada.

Arianna Martelli

CAMERI - Ieri, mercoledì 22 alle 15 in chiesa parrocchiale, i funerali di Isabella Cibo Ottone, la 25enne camerese morta nell’incidente stradale all’alba di sabato 18 marzo lungo la strada che da Lumellogno raggiunge il ponte della tangenziale di Novara. Un ultimo saluto straziante, fatto di lacrime, lunghi abbracci, da un tappeto di fiori sulla scalinata della chiesa e da un volo di palloncini bianchi e rosa all’uscita del feretro.
In tanti si sono stretti attorno alla famiglia della ragazza, a mamma Lucia, papà Franco, alla sorella Jolanda e al fidanzato Luca, che quella notte era con lei in auto, una Fiat 500, reduci da una serata in discoteca. «Questo è un momento molto difficile - non ha nascosto il parroco don Massimo Martinoli - non ci sono parole. Ma c’è il grande affetto che questa comunità, con la presenza di oggi (in una parrocchiale gremita, ndr), sta comunicando ai cari di Isabella». Isabella di nome e di fatto: «Bella, con il suo sorriso. Con i tanti progetti che aveva con il suo ragazzo, con la voglia di vita, di gioia, di divertimento, tutto in frantumi contro un muro», ha aggiunto il parroco. «Adesso sarà lei ad aiutarci» da lassù: lo ha detto mamma Lucia a don Massimo, che ha voluto ribadirlo pubblicamente richiamando la lettura del Vangelo dedicata alla morte e resurrezione di Gesù Cristo. Isabella aiuterà chi l’ha amata su questa terra in mezzo gli angeli. Che avevano bisogno di «un’estetista dolce come te, della tua anima luminosa»: così l’hanno ricordata le compagne del corso di estetica che stava frequentando all’istituto di formazione professionale Sear di Novara, dopo aver conseguito il diploma all’istituto “Ravizza” con indirizzo turistico. Oltre alla lettera delle compagne di scuola, dall’altare anche il pensiero delle amiche di sempre: «Eri un uragano di vita, coloravi con l’arcobaleno le nostre giornate». Una ragazza vivace, sempre allegra, che ballava e cantava in discoteca, «la regina del Celebrità», «con il tuo rossetto rosso e quei lunghi capelli neri che, per te, non erano mai lunghi abbastanza». Una giovane donna che amava «vestirsi bene», che dopo una nottata a ballare «affamate, ‘rubavamo’ gli affettati dal frigorifero»: è molto dolce il ricordo della cugina pugliese, con la quale Isabella trascorreva le estati. E che dalla cugina è stata truccata per il suo ultimo viaggio: «L’ho fatto con orgoglio, perché dicevamo sempre che ti avrei truccata per il tuo matrimonio».
Al termine della liturgia, sul sagrato - tra tantissimi omaggi floreali a riempire le ali della scalinata, anche un lancio di palloncini che raggiungeranno «Isabella in cielo» da dove «ci proteggerai», hanno detto i suoi famigliari. Partecipazioni pubbliche al dolore non solo dalle colleghe del Sear ma anche dai coscritti del 1992 e, ai famigliari, dal reparto di Gastroenterologia dell’ospedale “Maggiore” di Novara.
Isabella Cibo Ottone è morta nello schianto della Fiat 500 - a bordo della quale si trovava con il fidanzato, scampato all’incidente - al rientro da una notte in discoteca, attorno alle 4 di sabato mattina 18 marzo. L’auto, per cause al vaglio della Polizia stradale di Novara, è uscita di strada e ha concluso la sua corsa contro un palo in cemento dell’illuminazione, finendo nel fossato in asciutta che costeggia la strada.

Arianna Martelli

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