Allerta maltempo nel week end

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Nulla a che vedere, per ora, col diluvio che il 21 novembre ha interessato le Alpi Marittime (217 mm a Limone Piemonte) e l’Appennino Ligure (235 mm a Fraconalto, in Valle Scrivia), ma anche le aree collinari e montane del Biellese, del Cusio e del Verbano sono state interessate da abbondanti precipitazioni che, secondo i rilevamenti di Arpa Piemonte, nelle 48 ore tra lunedì e martedì hanno scaricato 137mm a Oropa, sulle alture di Biella, 145 mm a Omegna, 171 mm a Cursolo, in Val Cannobina, 177 mm a Sambughetto, in Valle Strona, 189 mm a Cesara, sul Lago d’Orta. La perturbazione, giunta nella serata di domenica, è stata sostenuta da intense correnti di libeccio in quota, entro il cui moto l’aria umida in arrivo dal Mediterraneo viene esaltata dai rilievi che si affacciano sul mare, mentre le vallate del Piemonte settentrionale risultano meno esposte ai venti da sud ovest. Dalla notte di ieri però la rotazione da scirocco a tutte le quote sta incentivando le piogge lungo la catena prealpina, con apporti che saranno molto importanti, elevando il rischio di straripamenti e frane. Basti pensare che a Cesara

Nulla a che vedere, per ora, col diluvio che il 21 novembre ha interessato le Alpi Marittime (217 mm a Limone Piemonte) e l’Appennino Ligure (235 mm a Fraconalto, in Valle Scrivia), ma anche le aree collinari e montane del Biellese, del Cusio e del Verbano sono state interessate da abbondanti precipitazioni che, secondo i rilevamenti di Arpa Piemonte, nelle 48 ore tra lunedì e martedì hanno scaricato 137mm a Oropa, sulle alture di Biella, 145 mm a Omegna, 171 mm a Cursolo, in Val Cannobina, 177 mm a Sambughetto, in Valle Strona, 189 mm a Cesara, sul Lago d’Orta. La perturbazione, giunta nella serata di domenica, è stata sostenuta da intense correnti di libeccio in quota, entro il cui moto l’aria umida in arrivo dal Mediterraneo viene esaltata dai rilievi che si affacciano sul mare, mentre le vallate del Piemonte settentrionale risultano meno esposte ai venti da sud ovest. Dalla notte di ieri però la rotazione da scirocco a tutte le quote sta incentivando le piogge lungo la catena prealpina, con apporti che saranno molto importanti, elevando il rischio di straripamenti e frane. Basti pensare che a Cesara alle 10 di ieri mattina erano già caduti ulteriori 50 mm, a Sambughetto 62 mm, a Oropa 74 mm. La proiezione è che al termine delle piogge, prevista per il tardo pomeriggio di domani, in queste località si superino ampiamente i 300 mm, con punte che potrebbero arrivare a 400 mm. Non si tratta di apporti eccezionali, in quanto questi sistemi perturbati sono tipici di novembre: l’attuale è solo un po’ tardivo, poiché le grandi precipitazioni si concentrano di solito nella prima decade del mese. I quantitativ ituttavia, là dove siano presenti situazioni instabili, possono accelerare fenomeni di dissesto idrogeologico.Molta pioggia anche in pianura, sebbene con valori gradualmente più contenuti allontanandosi dall’area collinare: 91 mm a Borgomanero, 78 mm a Massazza, 44 mm a Novara (Madonna del Bosco). Le correnti meridionali hannoelevato le temperature, con la quota della neve che si è portata oltre i 2.000 m. Al Passo del Moro (2.820 m, sopra Macugnaga) ieri mattina si misuravano già 120 cm, di cui una settantina caduti in questi giorni; alla Bocchetta delle Pisse (2.410 m, in Valsesia) il manto totale è di circa un metro. Dopo una pausa effimera, in queste ore un nuovo nucleo depressionario sta avanzando dalla Francia meridionale, rallentato nel suo moto dal possente anticiclone continentalec entrato sull’area carpatico danubiana: una situazione di blocco da pieno autunno che riporterà in pareggio un bilancio pluviometrico finora deficitario.

Stefano Di Battista

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