Anche nel Novarese e nel Vco si celebra Sant'Antonio Abate

La tradizione sfida il gelo di questi giorni e non ferma le numerose iniziative che, da un capo all’altro delle due province, si susseguono per una delle ricorrenze piu? legate alla memoria e alla fede rurale, quella di Sant’Antonio Abate, che cade domani, martedi?. Come sottolineano Sara Baudo e Maria Lucia Benedetti - presidente e direttore di Coldiretti Novara Vco – «con il 17 gennaio si apre un calendario di eventi concentrati, in particolare, nelle giornate di martedi? (giorno della festa patronale) e della successiva domenica, quando si concentreranno diversi momenti di festa e aggregazione».
In ogni caso, l’occasione vuole essere
giornata speciale, per festeggiare l’agricoltura e gli animali di fattoria, ma
anche quelli d’affezione presenti nelle case dei cittadini: le celebrazioni
dedicate a Sant’Antonio Abate interessano tutte le parrocchie, con momenti religiosi e di festa piu? intensi (il ritrovo dei trattori, la benedizione degli animali e delle macchine agricole, il pranzo comunitario) proprio nei paesi in cui ancor oggi e? piu? viva e marcata la tradizione, che un tempo si concretizzava anche con l’accensione dei grandi falo? nei paesi e nelle cascine piu? grandi. Anche nelle fattorie, infatti, in quel giorno di pausa dai lavori di preparazione dei campi era festa grande: al mattino passava il parroco a benedire lavoratori, stalla e e animali, poi si faceva festa e si preparava alla sera l’accensione del fuoco. Sara? inoltre particolarmente importante la celebrazione a Castelletto Sopra Ticino, dove Sant’Antonio Abate e? patrono, o a Madonna del Sasso, dove la successiva domenica ci sara? la benedizione delle campanelle, seguita dall’incanto delle offerte e la benedizione del sale. In molte parrocchie - tra cui Oleggio, Galliate, Cameri, Barengo e Caltignaga - e? invece molto sentita la benedizione e la distribuzione del pane alla fine della messa; a Trecate, invece, si terra? anche il tradizionale falo?. Particolarmente sentite anche le feste a Briona e Momo – anche qui e? ampia la partecipazione degli imprenditori agricoli - mentre fra Granozzo e Monticello vi sara? l’ormai tradizionale processione con i trattori, che trasporteranno fra le due chiese la statua lignea di Sant’Antonio percorrendo le campagne tra i due borghi. E sara? festa anche a Novara e Verbania, citta? capoluogo, nelle diverse parrocchie.
Non solo: quest’anno, in piazza San Pietro a Roma, per "salvare la fattoria Italia" arrivera? una vera e propria Arca di Noe? con mucche, asini, pecore, maiali, capre, cavalli, galline e conigli delle razze piu? rare e curiose salvate dal rischio di estinzione dagli allevatori italiani che in migliaia da tutta la Penisola invadono la Capitale per iniziativa dell'Associazione italiana Allevatori (Aia) e Coldiretti.
Martedì 17 all'ombra del colonnato ci saranno tra gli altri la bellissima bovina ‘pezzata rossa’ e la maestosa ‘piemontese’, la cui tradizione allevatoriale e? molto radicata nelle nostre province.
La tradizione sfida il gelo di questi giorni e non ferma le numerose iniziative che, da un capo all’altro delle due province, si susseguono per una delle ricorrenze piu? legate alla memoria e alla fede rurale, quella di Sant’Antonio Abate, che cade domani, martedi?. Come sottolineano Sara Baudo e Maria Lucia Benedetti - presidente e direttore di Coldiretti Novara Vco – «con il 17 gennaio si apre un calendario di eventi concentrati, in particolare, nelle giornate di martedi? (giorno della festa patronale) e della successiva domenica, quando si concentreranno diversi momenti di festa e aggregazione».
In ogni caso, l’occasione vuole essere
giornata speciale, per festeggiare l’agricoltura e gli animali di fattoria, ma
anche quelli d’affezione presenti nelle case dei cittadini: le celebrazioni
dedicate a Sant’Antonio Abate interessano tutte le parrocchie, con momenti religiosi e di festa piu? intensi (il ritrovo dei trattori, la benedizione degli animali e delle macchine agricole, il pranzo comunitario) proprio nei paesi in cui ancor oggi e? piu? viva e marcata la tradizione, che un tempo si concretizzava anche con l’accensione dei grandi falo? nei paesi e nelle cascine piu? grandi. Anche nelle fattorie, infatti, in quel giorno di pausa dai lavori di preparazione dei campi era festa grande: al mattino passava il parroco a benedire lavoratori, stalla e e animali, poi si faceva festa e si preparava alla sera l’accensione del fuoco. Sara? inoltre particolarmente importante la celebrazione a Castelletto Sopra Ticino, dove Sant’Antonio Abate e? patrono, o a Madonna del Sasso, dove la successiva domenica ci sara? la benedizione delle campanelle, seguita dall’incanto delle offerte e la benedizione del sale. In molte parrocchie - tra cui Oleggio, Galliate, Cameri, Barengo e Caltignaga - e? invece molto sentita la benedizione e la distribuzione del pane alla fine della messa; a Trecate, invece, si terra? anche il tradizionale falo?. Particolarmente sentite anche le feste a Briona e Momo – anche qui e? ampia la partecipazione degli imprenditori agricoli - mentre fra Granozzo e Monticello vi sara? l’ormai tradizionale processione con i trattori, che trasporteranno fra le due chiese la statua lignea di Sant’Antonio percorrendo le campagne tra i due borghi. E sara? festa anche a Novara e Verbania, citta? capoluogo, nelle diverse parrocchie.
Non solo: quest’anno, in piazza San Pietro a Roma, per "salvare la fattoria Italia" arrivera? una vera e propria Arca di Noe? con mucche, asini, pecore, maiali, capre, cavalli, galline e conigli delle razze piu? rare e curiose salvate dal rischio di estinzione dagli allevatori italiani che in migliaia da tutta la Penisola invadono la Capitale per iniziativa dell'Associazione italiana Allevatori (Aia) e Coldiretti.
Martedì 17 all'ombra del colonnato ci saranno tra gli altri la bellissima bovina ‘pezzata rossa’ e la maestosa ‘piemontese’, la cui tradizione allevatoriale e? molto radicata nelle nostre province.