Autotrasporto: verso il fermo generale

Autotrasporto: verso il fermo generale
Pubblicato:

NOVARA - «Inaccettabile il comportamento del Governo nei confronti dell’autotrasporto»: questa la valutazione emersa  nel corso della riunione del Comitato Esecutivo di Unatras, l’Unione nazionale delle Associazioni dell’autotrasporto merci.

«Unatras - spiega Amleto Impaloni, direttore di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale - denuncia il mancato rispetto degli impegni sottoscritti dai rappresentanti del Governo con le Associazioni dell’autotrasporto e riguardanti i problemi legati al costo del lavoro e alle spese non documentate, gli incentivi per il rinnovo del parco veicolare e i tempi di pagamento».

Si tratta di questioni irrisolte da troppo tempo e le imprese non sono più in grado di attendere. «Queste le motivazioni per le quali Unatras ha ritenuto indispensabile procedere alla proclamazione del fermo generale dell’autotrasporto, demandando alle singole Organizzazioni che ne fanno parte la definizione delle modalità attuative, nel rispetto del Codice di autoregolamentazione» conclude Impaloni.

Al I trimestre 2016 le imprese registrate del Trasporto merci su strada, individuate nella classe Ateco 49.41, sono 96.125, di cui 57.179 sono artigiane, pari al 59,5%. In cinque regioni si concentra oltre la metà (54,3%) delle imprese del comparto: Lombardia con 14.772 imprese (15,4%), Emilia-Romagna con 10.346 imprese (10,8%), Veneto con 9.433 imprese (9,8%), Campania con 9.320 imprese (9,7%) e Lazio con 8.325 imprese (8,7%). In un anno le imprese del comparto sono scese del 2,2%, pari a 2.176 imprese in meno, e tutte le regioni sono in flessione.

In provincia di Novara sono complessivamente 401 le imprese dell’autotrasporto, di cui 255 (pari al 63,6%) artigiane. E il dato, rispetto al primo trimestre 2015 fa segnare un -16,9%. 128 invece le imprese del settore nel Verbano Cusio Ossola, 86 delle quali artigiane.

A penalizzare fortemente gli imprenditori dell’autotrasporto sono i costi: nel 2015 il livello dei prezzi al consumo per pedaggi e parchimetri risultava essere del 22,8% superiore al livello del 2010. Gli aumenti sono principalmente imputabili ai pedaggi autostradali: generalmente si verificano a gennaio di ogni anno e, nel dettaglio della voce di costo dei pedaggi e parchimetri, il peso dei pedaggi è dell’82,2% e dei parchimetri il restante 17,8%7.

Nel 2014 la metà (50,0%) delle merci trasportate su strada tramite veicoli immatricolati in Italia si concentrava nelle tre grandi regioni manifatturiere cioè Lombardia con il 23,7%, Emilia-Romagna con il 13,4% e Veneto con il 12,8%, seguite dal Piemonte con una quota del 7,7%, dalla Toscana con il 7,5% ed dal Lazio con il 5,4%; nel totale queste prime sei regioni cumulano una quota complessiva del 70,5%. Sempre nel 2014, il traffico merci su strada è sceso del 6,1% e tra le principali sei regioni solo la Lombardia e il Lazio registrano una crescita con, rispettivamente, il +6,2% e il +2,9%, mentre la flessione meno intensa è quella della Toscana con il -7,5%, preceduto dall’Emilia-Romagna con il -10,3%, dal Piemonte con il -11,5% e dal Veneto con il -15,7%.

Negli ultimi quattro anni, tra il 2014 e il 2010, dove si colloca il precedente punto di picco, in tutte le principali regioni le merci trasportate mostrano cali importanti: si va dalla Lombardia con una riduzione un quarto (-24,8%) del trasporto merci, preceduta dall’Emilia-Romagna e dal Veneto (entrambi con il -33,1%), dalla Toscana e dal Lazio (entrambi con il -40,6%) e dal Piemonte (-46,3%).

l.c.

NOVARA - «Inaccettabile il comportamento del Governo nei confronti dell’autotrasporto»: questa la valutazione emersa  nel corso della riunione del Comitato Esecutivo di Unatras, l’Unione nazionale delle Associazioni dell’autotrasporto merci.

«Unatras - spiega Amleto Impaloni, direttore di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale - denuncia il mancato rispetto degli impegni sottoscritti dai rappresentanti del Governo con le Associazioni dell’autotrasporto e riguardanti i problemi legati al costo del lavoro e alle spese non documentate, gli incentivi per il rinnovo del parco veicolare e i tempi di pagamento».

Si tratta di questioni irrisolte da troppo tempo e le imprese non sono più in grado di attendere. «Queste le motivazioni per le quali Unatras ha ritenuto indispensabile procedere alla proclamazione del fermo generale dell’autotrasporto, demandando alle singole Organizzazioni che ne fanno parte la definizione delle modalità attuative, nel rispetto del Codice di autoregolamentazione» conclude Impaloni.

Al I trimestre 2016 le imprese registrate del Trasporto merci su strada, individuate nella classe Ateco 49.41, sono 96.125, di cui 57.179 sono artigiane, pari al 59,5%. In cinque regioni si concentra oltre la metà (54,3%) delle imprese del comparto: Lombardia con 14.772 imprese (15,4%), Emilia-Romagna con 10.346 imprese (10,8%), Veneto con 9.433 imprese (9,8%), Campania con 9.320 imprese (9,7%) e Lazio con 8.325 imprese (8,7%). In un anno le imprese del comparto sono scese del 2,2%, pari a 2.176 imprese in meno, e tutte le regioni sono in flessione.

In provincia di Novara sono complessivamente 401 le imprese dell’autotrasporto, di cui 255 (pari al 63,6%) artigiane. E il dato, rispetto al primo trimestre 2015 fa segnare un -16,9%. 128 invece le imprese del settore nel Verbano Cusio Ossola, 86 delle quali artigiane.

A penalizzare fortemente gli imprenditori dell’autotrasporto sono i costi: nel 2015 il livello dei prezzi al consumo per pedaggi e parchimetri risultava essere del 22,8% superiore al livello del 2010. Gli aumenti sono principalmente imputabili ai pedaggi autostradali: generalmente si verificano a gennaio di ogni anno e, nel dettaglio della voce di costo dei pedaggi e parchimetri, il peso dei pedaggi è dell’82,2% e dei parchimetri il restante 17,8%7.

Nel 2014 la metà (50,0%) delle merci trasportate su strada tramite veicoli immatricolati in Italia si concentrava nelle tre grandi regioni manifatturiere cioè Lombardia con il 23,7%, Emilia-Romagna con il 13,4% e Veneto con il 12,8%, seguite dal Piemonte con una quota del 7,7%, dalla Toscana con il 7,5% ed dal Lazio con il 5,4%; nel totale queste prime sei regioni cumulano una quota complessiva del 70,5%. Sempre nel 2014, il traffico merci su strada è sceso del 6,1% e tra le principali sei regioni solo la Lombardia e il Lazio registrano una crescita con, rispettivamente, il +6,2% e il +2,9%, mentre la flessione meno intensa è quella della Toscana con il -7,5%, preceduto dall’Emilia-Romagna con il -10,3%, dal Piemonte con il -11,5% e dal Veneto con il -15,7%.

Negli ultimi quattro anni, tra il 2014 e il 2010, dove si colloca il precedente punto di picco, in tutte le principali regioni le merci trasportate mostrano cali importanti: si va dalla Lombardia con una riduzione un quarto (-24,8%) del trasporto merci, preceduta dall’Emilia-Romagna e dal Veneto (entrambi con il -33,1%), dalla Toscana e dal Lazio (entrambi con il -40,6%) e dal Piemonte (-46,3%).

l.c.

Seguici sui nostri canali