Bogogno, 10 anni fa la strage che sconvolse il paese
BOGOGNO - Sono passati dieci anni esatti dalla strage di Bogogno. Era il 27 giugno del 2005 quando Angelo Sacco si barricò in casa dopo aver ucciso il perito inviato dal Tribunale di Novara a stimare la sua abitazione, ammazzando un carabiniere e un motociclista che passava per la strada e ferendo altre nove persone, tra carabin
BOGOGNO - Sono passati dieci anni esatti dalla strage di Bogogno. Era il 27 giugno del 2005 quando Angelo Sacco si barricò in casa dopo aver ucciso il perito inviato dal Tribunale di Novara a stimare la sua abitazione, ammazzando un carabiniere e un motociclista che passava per la strada e ferendo altre nove persone. Trascorsero nove ore di terrore prima che le teste di cuoio riuscissero ad arrestarlo dopo aver fatto irruzione in casa sua. Fatti che portarono il piccolo paese delle Colline Novaresi alla ribalta nazionale e che, ancora adesso, a distanza di un decennio esatto lasciano senza parole i bogognesi e non solo.
L’ufficiale giudiziario era Claudio Morsuillo di Novara, un libero professionista che lavorava per il tribunale di Novara. Il motociclista era il borgomanerese Giovanni Paracchini che, sfortunatamente, stava passando di lì per caso. Mentre il carabiniere ucciso si chiamava Gian Pietro Cossu, in servizio presso la stazione di Gattico, era intervenuto per soccorrere dei feriti. Proprio oggi il suo sacrificio sarà ricordato a Borgomanero, con l’intitolazione alla sua memoria della sede dei Carabinieri in congedo di Borgomanero (leggi qui).
l.pa.