Borgomanero: fallimento del call center, in sette rinviati a giudizio
NOVARA – Due assoluzioni e una condanna con rito abbreviato e sette rinvii a giudizio.
Si è conclusa così questa mattina, martedì 6 ottobre, l’udienza preliminare davanti al gup per la vicenda del ‘crack’ di un call center di Borgomanero (il “Callmaster 1”), che, nell’aprile 2014, aveva portato all’arresto di Manuel Ruffier, 44enne di Trecate, avvocato. Il legale, sin dagli inizi, si professa innocente. Per la Procura, il 44enne avre
NOVARA – Due assoluzioni e una condanna con rito abbreviato e sette rinvii a giudizio.
Si è conclusa così questa mattina, martedì 6 ottobre, l’udienza preliminare davanti al gup per la vicenda del ‘crack’ di un call center di Borgomanero (il “Callmaster 1”), che, nell’aprile 2014, aveva portato all’arresto di Manuel Ruffier, 44enne di Trecate, avvocato. Il legale, sin dagli inizi, si professa innocente. Per la Procura, il 44enne avrebbe di fatto amministrato il call center intestato alla moglie e fallito nel 2012. Ruffier, in passato, ha risposto al magistrato, spiegando il suo ruolo nella società, sostenendo di aver pagato ogni debito e rigettando le accuse secondo cui avrebbe distratto 160mila euro.
All’udienza preliminare, una decina di persone. Sono stati assolti Zeynoul Abidine Sall, senegalese di 28 anni, difeso dall’avvocato Alessandro Brustia e la commercialista Cristina Ramella. Condanna a due anni, invece, per Vincenzo Caponetto di Galliate. Rinviati a giudizio Manuel Ruffier, il padre Giuseppe, anch’egli legale a Novara, la madre (Franca Boieri) e la moglie (Gabriella Prelli), con Diego Avilia di Vercelli, Pier Luigi Bosso, novarese residente a Vercelli e Silvia Tadeo di Borgo Ticino.
mo.c.