Borse lavoro per famiglie indigenti
OMEGNA - Un nuovo progetto di borse lavoro per dieci nuclei familiari che riceveranno un sostegno mensile (per sei mesi) grazie a Fondazione CRT di Torino, in collaborazione con la Conferenza San Vincenzo De Paoli. Nata nel 1831 e presieduta da Maria Grazia Zanasi, l’Associazione San Vincenzo è da sempre molto attiva in città a favore delle fasce deboli. La crisi e la mancanza di lavoro rendono, da alcuni anni, impellenti necessità cui non si riesce più a far fronte. Lo scorso anno oltre quattrocentocinquanta le persone che hanno beneficiato della borsa alimentare. Con questa iniziativa alle famiglie verrà dato u
OMEGNA - Un nuovo progetto di borse lavoro per dieci nuclei familiari che riceveranno un sostegno mensile (per sei mesi) grazie a Fondazione CRT di Torino, in collaborazione con la Conferenza San Vincenzo De Paoli. Nata nel 1831 e presieduta da Maria Grazia Zanasi, l’Associazione San Vincenzo è da sempre molto attiva in città a favore delle fasce deboli. La crisi e la mancanza di lavoro rendono, da alcuni anni, impellenti necessità cui non si riesce più a far fronte. Lo scorso anno oltre quattrocentocinquanta le persone che hanno beneficiato della borsa alimentare. Con questa iniziativa alle famiglie verrà dato un contributo pari a 250 euro, mentre i single riceveranno 150 euro. «Vista l’emergenza preferiamo dare un aiuto concreto alle persone – ci ha detto Zanasi – e, attraverso questo progetto, che abbiamo ripetuto anche nei due anni precedenti, si fa fronte a bollette, piccole riparazioni, spesa di trasporto per gli studenti… Siamo molto grati alla Fondazione bancaria perché ci sostiene in quello che chiediamo (per questo progetto donati seimila euro, il resto dalla San Vincenzo)», con esigenze molto basilari, ma fondamentali nell’aiuto alle persone che, in cambio, donano, a loro volta, qualche ora del tempo dedicato al volontariato: «Si crea un clima di amicizia, solidarietà e grande umanità – spiega Zanasi – che non ho riscontrato in nessun altro progetto; le persone diventano amiche ed operano a favore della San Vincenzo, contraccambiando il sostegno ricevuto dandosi da fare, ad esempio, nelle pulizie e nella scelta degli abiti. E, soprattutto, non perdendo l’entusiasmo, anche quando il progetto finisce». Circa una ventina i volontari impegnati e significative le riflessioni dell’Istituto bancario in merito alla riuscita del progetto.
Maria Antonietta Trupia