Capodanno, ecco dove sono vietati i botti a Borgomanero
BORGOMANERO – Il sindaco di Borgomanero, Anna Tinivella, ha firmato in queste ore un’ordinanza che vieta l’utilizzo di botti nei giorni 30 e 31 dicembre 2016 e 1° gennaio 2017 in alcune aree della città, come il centro storico e nella vicinanza di edifici di culto, scuole, ospedali, etc.
Ecco nel dettaglio dove sono vietati i botti di Capodanno: nelle aree interne al
BORGOMANERO – Il sindaco di Borgomanero, Anna Tinivella, ha firmato in queste ore un’ordinanza che vieta l’utilizzo di botti nei giorni 30 e 31 dicembre 2016 e 1° gennaio 2017 in alcune aree della città, come il centro storico e nella vicinanza di edifici di culto, scuole, ospedali, etc.
Ecco nel dettaglio dove sono vietati i botti di Capodanno: nelle aree interne al perimetro del centro storico e dei centri storici delle frazioni; nelle vicinanze di edifici di culto per la presenza, soprattutto nei giorni festivi, di numerosi fedeli e per la rilevanza e pregio artistico degli edifici stessi; nell’area del parco Marazza e del parco della Resistenza in quanto frequentato da bambini e ragazzi, sede della biblioteca civica e comunque in tutti i parchi pubblici e le aree attrezzate per il gioco dei bimbi; nelle aree limitrofe all’ Ospedale S.S. Trinità ed alla a casa di riposo Opera Pia Curti (viale Zoppis, via Mons. Cavigioli, via Volontari Del Sangue e sue traverse); nelle aree limitrofe alla casa di riposo Casa Famiglia (via Don Godio e sue traverse); nelle aree limitrofe agli edifici scolastici (viale Dante, Via D. Savio e sue traverse, viale Don Minzoni, piazza Mora e Gibin, via Fornari, via Pascoli, via Alfieri, corso Roma II tratto, via Piovale, via A. Moro, via Don L. Godio, via Castello, via Nazionale, via P. Umberto, via Quagliotti, via Bogogno); nella via Della Resega ove è presente il gattile. Sono esclusi dal divieto i materiali pirotecnici che non sono concepiti per causare esplosioni ma solo effetti luminosi.
“Il provvedimento – si legge in un comunicato del Comune - è finalizzato a limitare il disturbo alla quiete pubblica, creando pericolo per la cittadinanza e comportamenti imprevedibili negli animali, notoriamente sensibili a forti rumori”. Le violazioni al divieto saranno punite con una sanzione amministrativa che andrà da 50 a 500 euro. Ma il sindaco, ritenendo insufficiente ed inadeguato il ricorso solo alle multe, si appella “soprattutto al senso di responsabilità individuale e alla sensibilità della collettività, affinché ciascuno sia pienamente consapevole delle conseguenze che tali comportamenti possono avere per la sicurezza”.
l.pa.