Caso di Charlie Gard, Mariella Enoc mette a disposizione il Bambin Gesù

Caso di Charlie Gard,  Mariella Enoc mette a disposizione il Bambin Gesù
Pubblicato:

Il giudizio definitivo per il caso di Charlie Gard, il bimbo affetto da una malattia rarissima sulla cui vicenda si erano già espressi i tribunali britannici e la Corte europea dei diritti dell’uomo, che doveva essere espresso nella giornata di ieri, è stato rinviato a giovedì. Ad avere chiesto una nuova udienza all’Alta Corte di Londra è stato il Great Ormond Street Hospital, dove il bimbo è ricoverato da mesi. Una decisione annunciata dal Gosh, “alla luce delle nuove evidenze relative a un potenziale trattamento per la sua condizione”, si legge in una agenzia di stampa della  AdnKronos. Una mossa che cambia le carte in tavola ed era molto attesa dai familiari del bimbo, che lottano da mesi perché al piccolo sia data una chance di trattamento.

L’ospedale ricorda di essere vincolato dalla sentenza dell’Alta Corte che “ci proibisce espressamente - spiega - di trasferire Charlie per la terapia nucleosidica” in qualsivoglia struttura. 

“Questa decisione è stata accolta dalla Corte d’Appello, dalla Suprema Corte e dalla Corte europea dei diritti dell’uomo”, ricorda l’ospedale. Una decisione che “è stata anche sostenuta inequivocabilmente da alcuni dei più celebri medici e scienziati del mondo”. La sentenza afferma, inoltre, che è nell’interesse di Charlie che la respirazione artificiale sia interrotta e che i suoi medici forniscano al bimbo solo cure palliative, continua il Gosh.

La sentenza di ‘Mr. Justice’ Nicholas Francis afferma inoltre che: “E’ legale, e nell’interesse migliore di Charlie, non subire la terapia nucleosidica, assicurandosi sempre che le misure e i trattamenti adottati siano i più compatibili con la dignità di Charlie”. 

L’ospedale sta ora dando, quindi, “all’Alta Corte l’opportunità di valutare oggettivamente gli annunci di nuove evidenze. Spetterà all’Alta Corte - conclude l’ospedale - pronunciarsi sui fatti.”

Il Great Ormond Street Hospital di Londra ha concluso, “in accordo con i genitori del bambino”, che “è giusto esplorare” il trattamento sperimentale, proposto da un team di scienziati. 

“Due ospedali internazionali e i loro ricercatori - spiegano dalla struttura - ci hanno comunicato nelle ultime 24 ore di avere nuove evidenze riguardo al trattamento sperimentale da loro proposto. Crediamo sia giusto esplorarle.”Le ultime notizie sulla vicenda del piccolo Charlie Gard hanno raggiunto anche la presidente dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, Mariella Enoc, attualmente in Africa. “Sono molto contenta per la mamma e il papà di Charlie, che hanno una piccola speranza, e per l’opportunità che a questo bambino viene data. Noi non ne sappiamo i risultati, ma sappiamo solo che dobbiamo credere nella scienza e continuare a dare la possibilità di andare avanti”, afferma Enoc, che nei giorni scorsi aveva esplorato la possibilità di un trasferimento del bimbo nell’ospedale del Gianicolo. Proprio gli esperti del Bambino Gesù, insieme ad altri specialisti internazionali, hanno esplorato e presentato i nuovi dati sul protocollo sperimentale che hanno spinto il Great Ormond Street Hospital di Londra a chiedere una nuova udienza all’Alta Corte di Londra. 

“Sono a Bangui, nella Repubblica Centrafricana, a occuparmi di questi bambini, ma mi è giunta la notizia che i ricercatori hanno messo a disposizione il loro trattamento per il Gosh di Londra, il quale - continua Enoc - pensa di poterlo verificare. Io ringrazio molto tutte le persone che fanno ricerca, perché noi non sappiamo quanto è la loro fatica, e quanto la loro soddisfazione, che non è mai economica, è solo questa: “Collaborare a salvare delle vite”, conclude la presidente del Bambin Gesù.

cl.br.

Il giudizio definitivo per il caso di Charlie Gard, il bimbo affetto da una malattia rarissima sulla cui vicenda si erano già espressi i tribunali britannici e la Corte europea dei diritti dell’uomo, che doveva essere espresso nella giornata di ieri, è stato rinviato a giovedì. Ad avere chiesto una nuova udienza all’Alta Corte di Londra è stato il Great Ormond Street Hospital, dove il bimbo è ricoverato da mesi. Una decisione annunciata dal Gosh, “alla luce delle nuove evidenze relative a un potenziale trattamento per la sua condizione”, si legge in una agenzia di stampa della  AdnKronos. Una mossa che cambia le carte in tavola ed era molto attesa dai familiari del bimbo, che lottano da mesi perché al piccolo sia data una chance di trattamento.

L’ospedale ricorda di essere vincolato dalla sentenza dell’Alta Corte che “ci proibisce espressamente - spiega - di trasferire Charlie per la terapia nucleosidica” in qualsivoglia struttura. 

“Questa decisione è stata accolta dalla Corte d’Appello, dalla Suprema Corte e dalla Corte europea dei diritti dell’uomo”, ricorda l’ospedale. Una decisione che “è stata anche sostenuta inequivocabilmente da alcuni dei più celebri medici e scienziati del mondo”. La sentenza afferma, inoltre, che è nell’interesse di Charlie che la respirazione artificiale sia interrotta e che i suoi medici forniscano al bimbo solo cure palliative, continua il Gosh.

La sentenza di ‘Mr. Justice’ Nicholas Francis afferma inoltre che: “E’ legale, e nell’interesse migliore di Charlie, non subire la terapia nucleosidica, assicurandosi sempre che le misure e i trattamenti adottati siano i più compatibili con la dignità di Charlie”. 

L’ospedale sta ora dando, quindi, “all’Alta Corte l’opportunità di valutare oggettivamente gli annunci di nuove evidenze. Spetterà all’Alta Corte - conclude l’ospedale - pronunciarsi sui fatti.”

Il Great Ormond Street Hospital di Londra ha concluso, “in accordo con i genitori del bambino”, che “è giusto esplorare” il trattamento sperimentale, proposto da un team di scienziati. 

“Due ospedali internazionali e i loro ricercatori - spiegano dalla struttura - ci hanno comunicato nelle ultime 24 ore di avere nuove evidenze riguardo al trattamento sperimentale da loro proposto. Crediamo sia giusto esplorarle.”Le ultime notizie sulla vicenda del piccolo Charlie Gard hanno raggiunto anche la presidente dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, Mariella Enoc, attualmente in Africa. “Sono molto contenta per la mamma e il papà di Charlie, che hanno una piccola speranza, e per l’opportunità che a questo bambino viene data. Noi non ne sappiamo i risultati, ma sappiamo solo che dobbiamo credere nella scienza e continuare a dare la possibilità di andare avanti”, afferma Enoc, che nei giorni scorsi aveva esplorato la possibilità di un trasferimento del bimbo nell’ospedale del Gianicolo. Proprio gli esperti del Bambino Gesù, insieme ad altri specialisti internazionali, hanno esplorato e presentato i nuovi dati sul protocollo sperimentale che hanno spinto il Great Ormond Street Hospital di Londra a chiedere una nuova udienza all’Alta Corte di Londra. 

“Sono a Bangui, nella Repubblica Centrafricana, a occuparmi di questi bambini, ma mi è giunta la notizia che i ricercatori hanno messo a disposizione il loro trattamento per il Gosh di Londra, il quale - continua Enoc - pensa di poterlo verificare. Io ringrazio molto tutte le persone che fanno ricerca, perché noi non sappiamo quanto è la loro fatica, e quanto la loro soddisfazione, che non è mai economica, è solo questa: “Collaborare a salvare delle vite”, conclude la presidente del Bambin Gesù.

cl.br.

Seguici sui nostri canali