Cavanna punta ai 100 milioni di fatturato
Una “family company” più determinata che mai, profondamente legata ai valori del suo fondatore Mario Cavanna, radicata sul territorio della Valsesia macon l’occhio attento alla globalizzazione. Senza dimenticare l’attenzione all’innovazione, con importanti investimenti nella robotica. E’ stato davvero un anno importante, il 2016, per “Cavanna”, il gruppo di Prato Sesia attivo nell'automazione industriale per prodotti di largo consumo, il cui giro d'affari è cresciuto a 66 milioni (+10%) contro i 59 del 2015 e i 39 del 2009. Sempre nel 2016 è cresciuto anche il numero degli addetti, soprattutto nell'area progettuale e produttiva, dai 247 del 2015 ai 262 di qu
Una “family company” più determinata che mai, profondamente legata ai valori del suo fondatore Mario Cavanna, radicata sul territorio della Valsesia macon l’occhio attento alla globalizzazione. Senza dimenticare l’attenzione all’innovazione, con importanti investimenti nella robotica. E’ stato davvero un anno importante, il 2016, per “Cavanna”, il gruppo di Prato Sesia attivo nell'automazione industriale per prodotti di largo consumo, il cui giro d'affari è cresciuto a 66 milioni (+10%) contro i 59 del 2015 e i 39 del 2009. Sempre nel 2016 è cresciuto anche il numero degli addetti, soprattutto nell'area progettuale e produttiva, dai 247 del 2015 ai 262 di quest'anno soltanto nelle due sedi italiane di Prato Sesia e di Mappano, in provincia di Torino (a cui si aggiungono altri due stabilimenti, in Usa e in Brasile). E proprio per far fronte ad un ritmo delle consegne sempre in crescita, l’azienda ha appena portato a termine un importante investimento: 2 milioni di euro nell'ampliamento di 3.000 mq dell'area produttiva (+21%). L'area complessiva sfiora oggi i 50.000 mq. L'inaugurazione dello stabilimento, sabato mattina 17 dicembre, ha offerto l’occasione per riunire collaboratori, fornitori e la comunità valsesiana (presenti i sindaci di Prato Sesia Luca Manuelli, di Romagnano Cristina Baraggioni e di Ghemme Davide Temporelli) intorno a una realtà proiettata nei mercati internazionali in crescita di Nord e Sud America e Asia e che si confronta ad armi pari con multinazionali e grandi aziende europee. Proprio da questi mercati sono arrivati numerosi clienti che nelle due giornate prima dell'inaugurazione (il 15 e il 16) hanno partecipato ad un Forum tecnologico: una quindicina di sistemi di confezionamento in fase di collaudo sono stati presentati agli operatori del settore alimentare e farmaceutico per dimostrare la capacità delle squadre Cavanna di progettare automazioni in grado di formare pacchetti di forme differenti. Una giornata, quella di sabato, in cui l’azienda ha voluto stringersi ai suoi dipendenti e ringraziarli per gli sforzi fatti per raggiungere risultati tanto importanti, ai collaboratori, ai clienti, al sistema finanziario, ai rappresentanti istituzionali. «Per noi - ha sottolineato Alessandra Cavanna, amministratore delegato del gruppo per la parte “Gestione” - restano imprescindibili i valori che nostro padre ci ha trasmesso: etica, rispetto, responsabilità, cuore... La Valsesia è un territorio difficile ma splendido e noi ci impegniamo per tutelarlo». E dunque sostenibilità ambientale (con l’eliminazione di tutti i solventi e coloranti chimici a favore di prodotti rigorosamente “bio”), ma anche attenzione al benessere dei dipendenti (puntando sulla cultura della sicurezza, innanzitutto) e alla responsabilità sociale: «Quest’anno siamo riusciti a distribuire un premio di risultato di 1.600 euro in busta per ciascuno», ha ricordato Alessandra Cavanna. Una dimensione “familiare”,dunque, che non impedisce di aprirsi al mondo. «Per noi la globalizzazione - ha detto Riccardo Cavanna, amministratore delegato per la parte “Operations”-è una minaccia ma anche un’opportunità. Ci troviamo a confrontarci con grandi gruppi e questo ci fa magari perdere qualche commessa. Ma è grazie ai nostri concorrenti se oggi siamo qui, a mostrare le nostre innovazioni. E se puntiamo, entro 3-4 anni, ad arrivare ai 100 milioni di fatturato».
Laura Cavalli