Cinghiali: ok all’abbattimento diretto

Cinghiali: ok all’abbattimento diretto
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NOVARA - Torna l'emergenza cinghiali e lAmministrazione provinciale prova a correre ai ripari, alla luce (soprattutto) delle reiterate lamentele di molti agricoltori, i cui terreni sarebbero stati nuovamente danneggiati dal "passaggio" di questi animali. Una situazione che interesserebbe lintero territorio novarese e non solo quindi le tradizionali zone dove la presenza di branchi di ungulati e? periodicamente segnalata. Scorribande nel vero senso del termine, con tanto di avvistamenti avvenuti addirittura nel capoluogo. E non certo nelle sue aree suburbane...

Nella mattinata di giovedi? scorso, durante un incontro tenutisi a Palazzo Natta con i rappresentanti di tutte le associazioni ittico-venatorie, come ha spiegato il presidente dellEnte Matteo Besozzi, «abbiamo proposto la modifica a un paio di regolamenti. Il primo riguardante quello delle guardie giurate volontarie: un testo ormai datato, che necessitava di essere rivisto. Nelloccasione abbiamo raccolto alcuni spunti avanzati dalle associazioni e, sulla base delle loro proposte, abbiamo cercato di attualizzarlo». Partendo da un percorso di ascolto(in primo luogo i sindaci), ha proseguito Besozzi, «abbiamo recepito le istanze di tanti primi cittadini a nome di tanti agricoltori, alle prese con la presenze sui loro terreni e stabilito una linea di azione. La stesura in primo luogo di un documento da condividere sia con i cacciatori che con gli agricoltori, primi a lamentarsi per i danni subiti». Il testo, ha specificato ancora, «immaginiamo possa servire a modificare le disposizioni attuative della legge regionale». Nella sostanza, un provvedimento teso a colmare un parziale “vuoto normativo”: la Regione Piemonte, e? stato ricordato, con un provvedimento collegato alla sua “Finanziaria”, ha abrogato la normativa regionale sulla caccia, approvando nel contempo tutta una serie di “regole” che non la sostituiscono completamente, ma che comunque dovrebbero dare delle precise indicazioni su come deve essere svolta l’attivita?, unitamente alla Legge nazionale 157. Una bozza, ha detto ancora il presidente della Provincia, «preparata dai nostri uffici, sulla quale e? per il momento emersa un piena condivisione sul metodo del percorso. Una volta avuto l’ok tanto dalle associazioni quanto dagli agricoltori, immaginiamo che la fase successiva preveda l’approvazione da parte dei Consigli comunali delle localita? interessate da questo problema. Un passaggio utile a dare forza a questo docu mento prima di un suo successivo approdo qui da noi in aula e, in un secondo momento, magari in Regione». Che tempi vi siete dati? «In tutti i Comuni si dovra? svolgere una seduta di Consiglio nel mese di novembre, ma non sara? facile che si possa discutere su questo argomento nell’immediato. Piu? fattibile che si vada ai primi mesi del prossimo anno», tenendo in considerazione che «in prima battuta ci aspettiamo le osservazioni da parte delle associazioni, verso le quali ci siamo dati due settimane di tempo. Non sara? un percorso facilissimo, ma mi sembra che sia l’impegno che la Provincia debba mettere in atto». Non e? facile quantificare il numero di capi presenti sul territorio provinciale. Gli uffici di Palazzo Natta hanno spiegato infatti che questa specie di animale ha una capacita? riproduttiva elevata. Altri fatturi sono riconducibili dal cibo trovato, visto che sono in grado di spostarsi e coprire lunghi tragitti con molta facilita?, alle condizioni climatiche del territorio. E per tenere sotto controllo la situazione ecco che la Provincia ha dato il suo ok alla possibilita? di un “abbattimento diretto” di questi animali, visto che questo tipo di intervento, anche da parte della Polizia provinciale, nonostante le poche risorse a disposizione, ha avuto un sostanziale incremento ed e? ritenuto uno degli ambiti d’intervento ritenuto fra i piu? prioritari. 

Luca Mattioli 

NOVARA - Torna l'emergenza cinghiali e l’Amministrazione provinciale prova a correre ai ripari, alla luce (soprattutto) delle reiterate lamentele di molti agricoltori, i cui terreni sarebbero stati nuovamente danneggiati dal "passaggio" di questi animali. Una situazione che interesserebbe l’intero territorio novarese e non solo quindi le tradizionali zone dove la presenza di branchi di ungulati e? periodicamente segnalata. Scorribande nel vero senso del termine, con tanto di avvistamenti avvenuti addirittura nel capoluogo. E non certo nelle sue aree suburbane...

Nella mattinata di giovedi? scorso, durante un incontro tenutisi a Palazzo Natta con i rappresentanti di tutte le associazioni ittico-venatorie, come ha spiegato il presidente dell’Ente Matteo Besozzi, «abbiamo proposto la modifica a un paio di regolamenti. Il primo riguardante quello delle guardie giurate volontarie: un testo ormai datato, che necessitava di essere rivisto. Nell’occasione abbiamo raccolto alcuni spunti avanzati dalle associazioni e, sulla base delle loro proposte, abbiamo cercato di attualizzarlo». Partendo da un “percorso di ascolto” (in primo luogo i sindaci), ha proseguito Besozzi, «abbiamo recepito le istanze di tanti primi cittadini a nome di tanti agricoltori, alle prese con la presenze sui loro terreni e stabilito una linea di azione. La stesura in primo luogo di un documento da condividere sia con i cacciatori che con gli agricoltori, primi a lamentarsi per i danni subiti». Il testo, ha specificato ancora, «immaginiamo possa servire a modificare le disposizioni attuative della legge regionale». Nella sostanza, un provvedimento teso a colmare un parziale “vuoto normativo”: la Regione Piemonte, e? stato ricordato, con un provvedimento collegato alla sua “Finanziaria”, ha abrogato la normativa regionale sulla caccia, approvando nel contempo tutta una serie di“regole” che non la sostituiscono completamente, ma che comunque dovrebbero dare delle precise indicazioni su come deve essere svolta l’attivita?, unitamente alla Legge nazionale 157. Una bozza, ha detto ancora il presidente della Provincia, «preparata dai nostri uffici, sulla quale e? per il momento emersa un piena condivisione sul metodo del percorso. Una volta avuto l’ok tanto dalle associazioni quanto dagli agricoltori, immaginiamo che la fase successiva preveda l’approvazione da parte dei Consigli comunali delle localita? interessate da questo problema. Un passaggio utile a dare forza a questo docu mento prima di un suo successivo approdo qui da noi in aula e, in un secondo momento, magari in Regione». Che tempi vi siete dati? «In tutti i Comuni si dovra? svolgere una seduta di Consiglio nel mese di novembre, ma non sara? facile che si possa discutere su questo argomento nell’immediato. Piu? fattibile che si vada ai primi mesi del prossimo anno», tenendo in considerazione che «in prima battuta ci aspettiamo le osservazioni da parte delle associazioni, verso le quali ci siamo dati due settimane di tempo. Non sara? un percorso facilissimo, ma mi sembra che sia l’impegno che la Provincia debba mettere in atto». Non e? facile quantificare il numero di capi presenti sul territorio provinciale. Gli uffici di Palazzo Natta hanno spiegato infatti che questa specie di animale ha una capacita? riproduttiva elevata. Altri fatturi sono riconducibili dal cibo trovato, visto che sono in grado di spostarsi e coprire lunghi tragitti con molta facilita?, alle condizioni climatiche del territorio. E per tenere sotto controllo la situazione ecco che la Provincia ha dato il suo ok alla possibilita? di un“abbattimento diretto” di questi animali, visto che questo tipo di intervento, anche da parte della Polizia provinciale, nonostante le poche risorse a disposizione, ha avuto un sostanziale incremento ed e? ritenuto uno degli ambiti d’intervento ritenuto fra i piu? prioritari. 

Luca Mattioli 

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