? Città della salute: nel 2018 il cantiere?

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?La pubblicazione del bando di gara d’appalto dovrebbe avvenire entro il 2017. Quindi ci sarà un lavoro di scelta accurato per evitare possibili ricorsi. Possiamo ipotizzare che, nel 2018, si potrà avviare il cantiere della Citta della Salute e della Scienza di Novara?. Così l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, a chiusura della giornata di lavori che si e tenuta ieri in Municipio, con Azienda Ospedaliera Universitaria, Università, Comune e Regione. E aggiunge: ?Proprio oggi l’azienda ospedaliera ha pubblicato l’avviso di vendita delle due cascine ad uso agricolo. Il ricavato andrà a realizzare il capitale che consentirà gli investimenti?.

I TEMPI Un incontro, quello di ieri, che si era reso necessario, come ha sottolineato il direttore generale del Maggiore, Mario Minola: ?dopo l’entrata in vigore, lo scorso 18 aprile, del nuovo codice degli appalti che ci ha costretto ad intervenire sul testo dell’accordo di programma, firmato lo scorso 2 marzo, arrivando alla delibera di adeguamento del progetto Citta della Salute?. Il fatto saliente, quindi, è la modifica dello studio di fattibilità (che cambia le quote: 30% pubblico e 70% privato), arrivando ad un cambiamento del quadro economico e ad un aumento del canone ai privati, ma proprio il privato - sottolinea ancora Saitta ?è un elemento di aiuto nei tempi della realizzazione dell’opera. Il canone, infatti, si inizierà a versare solo quando l’ospedale sarà completato ed è un grosso stimolo. In Toscana ci sono state nuove strutture costruite in soli 4 anni?.Quindi adesso cosa succederà nella tempistica? ?Abbiamo già avuto il parere ufficioso favorevole del Ministero delle Finanze e, la prossima settimana, dovrebbe arrivare quello ufficiale del nucleo di valutazione - ha spiegato lìassessore regionale – dopodichè firmeremo una convenzione con l’Anac, l’anti - corruzione di Cantone per intenderci, per l’edilizia sanitaria piemontese: stiamo parlando un miliardo di euro tra gli ospedali di Novara, Torino, Vco e Moncalieri ed abbiamo bisogno del’ìaiuto dell’Anac per istruire il capitolato e per controllare gli atti prima dell’appalto. Successivamente - prosegue - solleciteremo il Governo perché si arrivi quanto prima all’accordo per avere i finanziamenti, parliamo di qualche mese. Infine si avvierà la procedura di gara?.Nel frattempo, aspettando le pratiche romane come si agirà sul territorio?  ?L’azienda - spiega Saitta - farà la bonifica dell’area in modo che quando si aprirà il cantiere l’area sia perfettamente agibile?.

E IL VECCHIO OSPEDALE? L’area del vecchio ospedale è stato oggetto di un’attenta disanima. Seconda Saitta: ?E’ un’ area da riqualificare, ma quello che chiediamo e che tutto quello che incassa l’Aso possa essere reinvestito nel sistema sanitario a Novara. Questo perchè la Città della Salute è più di un semplice ospedale: attraverso essa passano la ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica, la competenze. Per questo deve essere sostenuta con investimenti importanti, per mantenere il suo ruolo di leader?.Una valutazione che ha condiviso anche il rettore dell’Università del Piemonte Orientale, Cesare Emanuel: ?E’un progetto che valorizzerà la differenziazione e l’innovazione dei processi di sviluppo e di conoscenza negli ambiti tecnologici del campo della salute. Perdere questo appuntamento vuol dire mettersi fuori gioco, mentre noi come università vogliamo essere in prima linea?
IL PIANO DI RIENTRO SANITARIOE’ stato sottolineato dall’assessore regionale alle politiche sociali, Augusto Ferrari come dato politico fondamentale su cui si innesta la Citta della salute. ?Oggi possiamo dire che abbiamo rispettato le tappe e rispetteremo anche le ultime scadenze?.

IL SINDACO ?Ci siamo trovati in Comune per fare il punto della situazione - ha spiegato Alessandro Canelli subentrato a giugno ad Andrea Ballare - e oggi abbiamo la certezza che la Citta della Salute si farà e in tempi ragionevolmente brevi. Il Comune si dovrà impegnare su due versanti. Il primo riguarda la valorizzazione di quell’area che diventerà ex ospedale, situata in un punto nevralgico della citta. Si tratterà di dialogare con l’azienda ospedaliera, che dovrà investire le risorse che ricaverà per sostenere e rafforzare il processo di innovazione tecnologica che sta alla base della nuova struttura, ma ascoltando anche la città. In secondo luogo rafforzeremo le azioni che porteranno a fruttare le opportunità che arriveranno per lo sviluppo della città?.
E L’OPPOSIZIONE??Ringrazio l'assessore regionale Augusto Ferrari per aver riconosciuto il grande lavoro svolto affinché venisse individuato il percorso più veloce e fattivo per la realizzazione di quest'opera. Sono davvero felice - ha commentato il consigliere regionale Diego Sozzani di FI - che sia stata alla fine accolta la proposta di una finanza di progetto pubblico-privata che passa dall'alienazione del patrimonio immobiliare dell'Aso. La nuova sfida per la città di Novara e ora il recupero dell'area nevralgica dell'ex ospedale sulla quale già esiste un progetto (e un plastico) dell'architetto Gregotti che certo varrà la pena riscoprire e rivalutare. Una sfida, questa che sicuro mi troverà attento e propositivo?

Sandro Devecchi

 

?La pubblicazione del bando di gara d’appalto dovrebbe avvenire entro il 2017. Quindi ci sarà un lavoro di scelta accurato per evitare possibili ricorsi. Possiamo ipotizzare che, nel 2018, si potrà avviare il cantiere della Citta della Salute e della Scienza di Novara?. Così l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, a chiusura della giornata di lavori che si e tenuta ieri in Municipio, con Azienda Ospedaliera Universitaria, Università, Comune e Regione. E aggiunge: ?Proprio oggi l’azienda ospedaliera ha pubblicato l’avviso di vendita delle due cascine ad uso agricolo. Il ricavato andrà a realizzare il capitale che consentirà gli investimenti?.

I TEMPI Un incontro, quello di ieri, che si era reso necessario, come ha sottolineato il direttore generale del Maggiore, Mario Minola: ?dopo l’entrata in vigore, lo scorso 18 aprile, del nuovo codice degli appalti che ci ha costretto ad intervenire sul testo dell’accordo di programma, firmato lo scorso 2 marzo, arrivando alla delibera di adeguamento del progetto Citta della Salute?. Il fatto saliente, quindi, è la modifica dello studio di fattibilità (che cambia le quote: 30% pubblico e 70% privato), arrivando ad un cambiamento del quadro economico e ad un aumento del canone ai privati, ma proprio il privato - sottolinea ancora Saitta ?è un elemento di aiuto nei tempi della realizzazione dell’opera. Il canone, infatti, si inizierà a versare solo quando l’ospedale sarà completato ed è un grosso stimolo. In Toscana ci sono state nuove strutture costruite in soli 4 anni?.Quindi adesso cosa succederà nella tempistica? ?Abbiamo già avuto il parere ufficioso favorevole del Ministero delle Finanze e, la prossima settimana, dovrebbe arrivare quello ufficiale del nucleo di valutazione - ha spiegato lìassessore regionale – dopodichè firmeremo una convenzione con l’Anac, l’anti - corruzione di Cantone per intenderci, per l’edilizia sanitaria piemontese: stiamo parlando un miliardo di euro tra gli ospedali di Novara, Torino, Vco e Moncalieri ed abbiamo bisogno del’ìaiuto dell’Anac per istruire il capitolato e per controllare gli atti prima dell’appalto. Successivamente - prosegue - solleciteremo il Governo perché si arrivi quanto prima all’accordo per avere i finanziamenti, parliamo di qualche mese. Infine si avvierà la procedura di gara?.Nel frattempo, aspettando le pratiche romane come si agirà sul territorio?  ?L’azienda - spiega Saitta - farà la bonifica dell’area in modo che quando si aprirà il cantiere l’area sia perfettamente agibile?.

E IL VECCHIO OSPEDALE? L’area del vecchio ospedale è stato oggetto di un’attenta disanima. Seconda Saitta: ?E’ un’ area da riqualificare, ma quello che chiediamo e che tutto quello che incassa l’Aso possa essere reinvestito nel sistema sanitario a Novara. Questo perchè la Città della Salute è più di un semplice ospedale: attraverso essa passano la ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica, la competenze. Per questo deve essere sostenuta con investimenti importanti, per mantenere il suo ruolo di leader?.Una valutazione che ha condiviso anche il rettore dell’Università del Piemonte Orientale, Cesare Emanuel: ?E’un progetto che valorizzerà la differenziazione e l’innovazione dei processi di sviluppo e di conoscenza negli ambiti tecnologici del campo della salute. Perdere questo appuntamento vuol dire mettersi fuori gioco, mentre noi come università vogliamo essere in prima linea?
IL PIANO DI RIENTRO SANITARIOE’ stato sottolineato dall’assessore regionale alle politiche sociali, Augusto Ferrari come dato politico fondamentale su cui si innesta la Citta della salute. ?Oggi possiamo dire che abbiamo rispettato le tappe e rispetteremo anche le ultime scadenze?.

IL SINDACO ?Ci siamo trovati in Comune per fare il punto della situazione - ha spiegato Alessandro Canelli subentrato a giugno ad Andrea Ballare - e oggi abbiamo la certezza che la Citta della Salute si farà e in tempi ragionevolmente brevi. Il Comune si dovrà impegnare su due versanti. Il primo riguarda la valorizzazione di quell’area che diventerà ex ospedale, situata in un punto nevralgico della citta. Si tratterà di dialogare con l’azienda ospedaliera, che dovrà investire le risorse che ricaverà per sostenere e rafforzare il processo di innovazione tecnologica che sta alla base della nuova struttura, ma ascoltando anche la città. In secondo luogo rafforzeremo le azioni che porteranno a fruttare le opportunità che arriveranno per lo sviluppo della città?.
E L’OPPOSIZIONE??Ringrazio l'assessore regionale Augusto Ferrari per aver riconosciuto il grande lavoro svolto affinché venisse individuato il percorso più veloce e fattivo per la realizzazione di quest'opera. Sono davvero felice - ha commentato il consigliere regionale Diego Sozzani di FI - che sia stata alla fine accolta la proposta di una finanza di progetto pubblico-privata che passa dall'alienazione del patrimonio immobiliare dell'Aso. La nuova sfida per la città di Novara e ora il recupero dell'area nevralgica dell'ex ospedale sulla quale già esiste un progetto (e un plastico) dell'architetto Gregotti che certo varrà la pena riscoprire e rivalutare. Una sfida, questa che sicuro mi troverà attento e propositivo?

Sandro Devecchi

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