“Città e Cattedrali” è multimediale

“Città e Cattedrali” è multimediale
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NOVARA - “Città e Cattedrali” sempre più multimediali. Con le nuove tecnologie al servizio della narrazione dell’Arte Sacra. Cresce il progetto di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico del Piemonte e della Valle d’Aosta, ideato nel 2005 dalla Fondazione CRT e dalle Diocesi del territorio e sempre più ricco di iniziative grazie alla collaborazione, al sostegno e alla partecipazione di Regione Piemonte, società Arcus e Soprintendenze. Da Novara a Biella, da Vercelli ad Aosta al territorio delle Diocesi. Nelle due regioni sono oltre 400 i luoghi di storia e di arte sacra aperti e fruibili, organizzati in itinerari di visita geografici e tematici, praticabili anche attraverso la rete nel portale www.cittaecattedrali.it. E ora un altro tassello che mette a disposizione strumenti crossmediali (progettati e realizzati da Showbyte Srl Torino) all’avanguardia per la migliore comprensione del patrimonio artistico e devozionale del Piemonte. Nell’Arengo del Broletto a Novara la presentazione delle novità: una applicazione fruibile su smartphone e tablet, in versione Ios e Android, in edizioni italiana, francese e inglese, per proporre in sintesi i punti di interesse essenziali delle 17 cattedrali, in ambito artistico, architettonico e devozionale. Una nuova chiave di lettura del nostro patrimonio con 14 totem nelle Cattedrali e 3 schermi nei Musei Diocesani, 1 App Audioguida per 17 cattedrali in 3 lingue, 1 APP georeferenziata con iBeacon nelle Cattedrali. «Un’avventura partita da lontano – ha detto don Carlo Scaciga, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Novara –, nata nel 2005 grazie all’intuizione di monsignor Zaccheo, vescovo di Casale. Coniugando tradizione e nuove tecnologie il progetto sta andando avanti, contribuendo alla valorizzazione del nostro patrimonio religioso». Un progetto importante, così nelle parole di Anna Chiara Invernizzi, vice presidente della Fondazione CRT, perché sa guardare lontano: «Sono lieta di poter presentare l’iniziativa nella mia città e in uno splendido contesto come l’Arengo. Per noi il progetto è una pietra miliare che coinvolge 18 Diocesi, 15 cattedrali, 4 Musei diocesani e 400 beni. La prima fase si è conclusa. Siamo pronti per una nuova sfida, avvincente e ambiziosa: far vivere queste opere, renderle fruibili in un territorio dal patrimonio ricchissimo. Vogliamo raggiungere anche i giovani e gli studenti e fare dei visitatori dei protagonisti attivi. Per questo è molto importante il contributo dei volontari – ha concluso la vice presidente Invernizzi, ringraziando la referente della sezione Arte, dottoressa Stefania Serra -. Una società che vuole evolversi deve guardare alle spalle per conoscere le sue tradizioni e il suo patrimonio spesso vituperato». Per Daniele De Luca, direttore dell’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Vercelli e coordinatore del Quadrante Nord Est, è fondamentale il passo che si sta compiendo, «passare dal restauro e dalla tutela alla valorizzazione. Una sfida difficile da gestire, ma ci stiamo riuscendo: questo vuol dire offrire sempre più occasioni e strumenti per far conoscere il nostro patrimonio ecclesiastico. Il percorso avviato dalle tre Diocesi prevede varie attività come visite guidate interscambiabili, itinerari trasversali e formazione di volontari: il prossimo corso, il quarto, parte a settembre. Sono persone che mettono a disposizione il loro tempo: e noi dobbiamo offrire loro gli strumenti adeguati. Grazie a Fondazione Crt che ha creduto al progetto in maniera innovativa». Roberto Canu, coordinatore del progetto “Città e Cattedrali”, ha parlato di narrazione e comunicazione, programmazione e organizzazione per un sistema che «ha generato una modalità nuova di collaborazione tra enti e istituzioni diverse»: oltre ai 400 beni anche 15 itinerari, 250 eventi, 9 categorie architettoniche, 16 tematismi artistici e 1.155 volontari. «Un progetto – ha concluso Canu – che ha anche valore un economico per le comunità. Affinché la cultura sia una cosa viva».

Eleonora Groppetti

NOVARA - “Città e Cattedrali” sempre più multimediali. Con le nuove tecnologie al servizio della narrazione dell’Arte Sacra. Cresce il progetto di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico del Piemonte e della Valle d’Aosta, ideato nel 2005 dalla Fondazione CRT e dalle Diocesi del territorio e sempre più ricco di iniziative grazie alla collaborazione, al sostegno e alla partecipazione di Regione Piemonte, società Arcus e Soprintendenze. Da Novara a Biella, da Vercelli ad Aosta al territorio delle Diocesi. Nelle due regioni sono oltre 400 i luoghi di storia e di arte sacra aperti e fruibili, organizzati in itinerari di visita geografici e tematici, praticabili anche attraverso la rete nel portale www.cittaecattedrali.it. E ora un altro tassello che mette a disposizione strumenti crossmediali (progettati e realizzati da Showbyte Srl Torino) all’avanguardia per la migliore comprensione del patrimonio artistico e devozionale del Piemonte. Nell’Arengo del Broletto a Novara la presentazione delle novità: una applicazione fruibile su smartphone e tablet, in versione Ios e Android, in edizioni italiana, francese e inglese, per proporre in sintesi i punti di interesse essenziali delle 17 cattedrali, in ambito artistico, architettonico e devozionale. Una nuova chiave di lettura del nostro patrimonio con 14 totem nelle Cattedrali e 3 schermi nei Musei Diocesani, 1 App Audioguida per 17 cattedrali in 3 lingue, 1 APP georeferenziata con iBeacon nelle Cattedrali. «Un’avventura partita da lontano – ha detto don Carlo Scaciga, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Novara –, nata nel 2005 grazie all’intuizione di monsignor Zaccheo, vescovo di Casale. Coniugando tradizione e nuove tecnologie il progetto sta andando avanti, contribuendo alla valorizzazione del nostro patrimonio religioso». Un progetto importante, così nelle parole di Anna Chiara Invernizzi, vice presidente della Fondazione CRT, perché sa guardare lontano: «Sono lieta di poter presentare l’iniziativa nella mia città e in uno splendido contesto come l’Arengo. Per noi il progetto è una pietra miliare che coinvolge 18 Diocesi, 15 cattedrali, 4 Musei diocesani e 400 beni. La prima fase si è conclusa. Siamo pronti per una nuova sfida, avvincente e ambiziosa: far vivere queste opere, renderle fruibili in un territorio dal patrimonio ricchissimo. Vogliamo raggiungere anche i giovani e gli studenti e fare dei visitatori dei protagonisti attivi. Per questo è molto importante il contributo dei volontari – ha concluso la vice presidente Invernizzi, ringraziando la referente della sezione Arte, dottoressa Stefania Serra -. Una società che vuole evolversi deve guardare alle spalle per conoscere le sue tradizioni e il suo patrimonio spesso vituperato». Per Daniele De Luca, direttore dell’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Vercelli e coordinatore del Quadrante Nord Est, è fondamentale il passo che si sta compiendo, «passare dal restauro e dalla tutela alla valorizzazione. Una sfida difficile da gestire, ma ci stiamo riuscendo: questo vuol dire offrire sempre più occasioni e strumenti per far conoscere il nostro patrimonio ecclesiastico. Il percorso avviato dalle tre Diocesi prevede varie attività come visite guidate interscambiabili, itinerari trasversali e formazione di volontari: il prossimo corso, il quarto, parte a settembre. Sono persone che mettono a disposizione il loro tempo: e noi dobbiamo offrire loro gli strumenti adeguati. Grazie a Fondazione Crt che ha creduto al progetto in maniera innovativa». Roberto Canu, coordinatore del progetto “Città e Cattedrali”, ha parlato di narrazione e comunicazione, programmazione e organizzazione per un sistema che «ha generato una modalità nuova di collaborazione tra enti e istituzioni diverse»: oltre ai 400 beni anche 15 itinerari, 250 eventi, 9 categorie architettoniche, 16 tematismi artistici e 1.155 volontari. «Un progetto – ha concluso Canu – che ha anche valore un economico per le comunità. Affinché la cultura sia una cosa viva».

Eleonora Groppetti

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