Collaborazione Italia – Cina al Maggiore

Collaborazione Italia – Cina al Maggiore
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Una nuova collaborazione internazionale avvicina l’azienda ospedaliero-universitaria Maggiore della Carità con la Cina. Quattro medici del Sichuan Cancer Hospital, il più importante ospedale oncologico della Cina occidentale, hanno iniziato infatti lunedì scorso uno stage formativo di sei mesi a Novara. Un primo passo verso futuri scambi, che potrebbero presto portare anche dottori del polo ospedaliero novarese nel paese del dragone.

Il nostro ospedale assume sempre più le caratteristiche anglosassoni del teaching hospital, cioè di un ospedale votato alla formazione del personale medico” ha sottolineato il direttore generale del Maggiore, Mario Minola, presentando i quattro medici cinesi. Tutti 36enni, sposati e con figli, seguiranno il percorso formativo in quattro diverse strutture dell’azienda ospedaliera di Novara: il dottor Ma Jieke lavorerà in Neurochirurgia, il dottor Yin Jun in Radioterapia, il dottor Wu Yi in Urologia e la dottoressa He Jin in Ostetricia e Ginecologia.

Fondato nel 1988 il Sichuan Cancer Hospital, da cui provengono i quattro medici ospiti a Novara, si trova a Chendu (città di 14 milioni di abitanti), offre trattamenti ogni anno a 40 mila persone, ha 2 mila posti letto e conta 1500 dipendenti. Tra loro c’è anche l’italiana Lucia Orlandini, direttore accademico della Fisica Sanitaria dell’ospedale cinese. Proprio lei ha intessuto a partire dall’anno scorso i rapporti con l’ospedale Maggiore di Novara, individuato tra tutti i nosocomi del nostro paese per aprire la prima collaborazione con l’Italia. “Finora il Sichuan Cancer Hospital collaborava con ospedali americani e, in Europa, solo con realtà tedesche e francesi - ha spiegato la dottoressa Orlandini - Abbiamo scelto Novara per l’eccellenza di diversi reparti, per l’ottimo livello di ricerca, ma anche perché le dimensioni contenute facilitano una collaborazione più approfondita e duratura”.

Il dottor Yin Jun, a nome anche dei colleghi, ha ringraziato “per l’ospitalità e per l’opportunità di imparare da un ambiente sanitario così diverso da quello cinese ma anche di conoscere la cultura italiana”. Un auspicio condiviso da Giorgio Bellomo, presidente della Scuola di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale, che ha sottolineato come la “presenza dell’università e delle sue eccellenze scientifiche di ricerca è uno stimolo ulteriore alle collaborazioni internazionali”. Mentre il vice sindaco Angelo Sante Bongo ha dato la disponibilità del Comune e del suo ufficio turistico “per fare conoscere non solo l’ospedale ma l’intera città ai medici ospiti”.

Molto soddisfatti della nuova collaborazione internazionale sono i direttori delle strutture che ospiteranno i quattro specialisti. Marco Krengli, direttore della Radioterapia, aveva già contatti con il Sichuan Cancer Hospital, molto strutturato per la radioterapia e diretto dal professore Lang Jinyi, presidente della Società di radioterapia oncologica cinese: “Vorremmo realizzare dei meeting Italia-Cina in particolare per i tumori del distretto toracico e del distretto capo-collo”. Gabriele Panzarsa, direttore di Neurochirurgia, ha già portato il dottor Ma Jieke in sala operatoria “ma la sua collaborazione si estenderà anche alla stesura di lavori scientifici”. In Ostetricia e Ginecologia la dottoressa He Jin non è la prima ospite straniera: “La clinica ha accolto di recente degli specialisti russi - ha ricordato il direttore Nicola Surico - e stiamo attendendo l’arrivo di un medico rumeno”. Il professor Alessandro Volpe, direttore di Urologia, invece, concentrerà il training del dottor Wu Yi sulla chirurgia robotica per il trattamento dei tumori prostatici e renali, un altro degli ambiti in cui l’ospedale Maggiore è all’avanguardia.

l.pa.


Una nuova collaborazione internazionale avvicina l’azienda ospedaliero-universitaria Maggiore della Carità con la Cina. Quattro medici del Sichuan Cancer Hospital, il più importante ospedale oncologico della Cina occidentale, hanno iniziato infatti lunedì scorso uno stage formativo di sei mesi a Novara. Un primo passo verso futuri scambi, che potrebbero presto portare anche dottori del polo ospedaliero novarese nel paese del dragone.

Il nostro ospedale assume sempre più le caratteristiche anglosassoni del teaching hospital, cioè di un ospedale votato alla formazione del personale medico” ha sottolineato il direttore generale del Maggiore, Mario Minola, presentando i quattro medici cinesi. Tutti 36enni, sposati e con figli, seguiranno il percorso formativo in quattro diverse strutture dell’azienda ospedaliera di Novara: il dottor Ma Jieke lavorerà in Neurochirurgia, il dottor Yin Jun in Radioterapia, il dottor Wu Yi in Urologia e la dottoressa He Jin in Ostetricia e Ginecologia.

Fondato nel 1988 il Sichuan Cancer Hospital, da cui provengono i quattro medici ospiti a Novara, si trova a Chendu (città di 14 milioni di abitanti), offre trattamenti ogni anno a 40 mila persone, ha 2 mila posti letto e conta 1500 dipendenti. Tra loro c’è anche l’italiana Lucia Orlandini, direttore accademico della Fisica Sanitaria dell’ospedale cinese. Proprio lei ha intessuto a partire dall’anno scorso i rapporti con l’ospedale Maggiore di Novara, individuato tra tutti i nosocomi del nostro paese per aprire la prima collaborazione con l’Italia. “Finora il Sichuan Cancer Hospital collaborava con ospedali americani e, in Europa, solo con realtà tedesche e francesi - ha spiegato la dottoressa Orlandini - Abbiamo scelto Novara per l’eccellenza di diversi reparti, per l’ottimo livello di ricerca, ma anche perché le dimensioni contenute facilitano una collaborazione più approfondita e duratura”.

Il dottor Yin Jun, a nome anche dei colleghi, ha ringraziato “per l’ospitalità e per l’opportunità di imparare da un ambiente sanitario così diverso da quello cinese ma anche di conoscere la cultura italiana”. Un auspicio condiviso da Giorgio Bellomo, presidente della Scuola di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale, che ha sottolineato come la “presenza dell’università e delle sue eccellenze scientifiche di ricerca è uno stimolo ulteriore alle collaborazioni internazionali”. Mentre il vice sindaco Angelo Sante Bongo ha dato la disponibilità del Comune e del suo ufficio turistico “per fare conoscere non solo l’ospedale ma l’intera città ai medici ospiti”.

Molto soddisfatti della nuova collaborazione internazionale sono i direttori delle strutture che ospiteranno i quattro specialisti. Marco Krengli, direttore della Radioterapia, aveva già contatti con il Sichuan Cancer Hospital, molto strutturato per la radioterapia e diretto dal professore Lang Jinyi, presidente della Società di radioterapia oncologica cinese: “Vorremmo realizzare dei meeting Italia-Cina in particolare per i tumori del distretto toracico e del distretto capo-collo”. Gabriele Panzarsa, direttore di Neurochirurgia, ha già portato il dottor Ma Jieke in sala operatoria “ma la sua collaborazione si estenderà anche alla stesura di lavori scientifici”. In Ostetricia e Ginecologia la dottoressa He Jin non è la prima ospite straniera: “La clinica ha accolto di recente degli specialisti russi - ha ricordato il direttore Nicola Surico - e stiamo attendendo l’arrivo di un medico rumeno”. Il professor Alessandro Volpe, direttore di Urologia, invece, concentrerà il training del dottor Wu Yi sulla chirurgia robotica per il trattamento dei tumori prostatici e renali, un altro degli ambiti in cui l’ospedale Maggiore è all’avanguardia.

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