“Cosa c’è dentro? Cosa c’è fuori?”
NOVARA - Sabato 31 gennaio alle ore 10.30 nell’ambito del progetto Creativicittà verrà presentato “Cosa c’è dentro? Cosa c’è fuori? Il Quaderno quadrone di Bruno Tognolini e dei bambini di Creativicittà”, illustrato da Paolo d’Altan (editore Rrose Sélavy). L’appuntamento è all’Auditorium delle Scienze Umane Contessa Tornielli Bellini, Baluardo Lamarmora 10. Il volume sarà presentato dallo stesso Bruno Tognolini, autore di programmi televisivi, quali l’Albero Azzurro e la Melevisione, di 42 libri per bambini e Premio Andersen nel 2007 e 2011. Un’occasione importante per incontrare un autore originale, esponente di spicco della letteratura per l’infanzia contemporanea e contestualmente conoscere un libro, frutto di un percorso insolito, che ha avuto come protagonisti Novara e i suoi bambini. “Cosa c'è dentro? Cosa c'è fuori?” è il risultato editoriale del lavoro di Bruno Tognolini e dei bambini del percorso di scrittura, realizzato nell’ambito del Progetto Creativicittà, conclusosi a Novara nell’ottobre 2014. Il progetto del Comune di Novara - Assessorato alla Cultura, è stato ideato e sviluppato da Enrico Trevisan e Marta Visca, cofinanziato da Fondazione
NOVARA - Sabato 31 gennaio alle ore 10.30 nell’ambito del progetto Creativicittà verrà presentato “Cosa c’è dentro? Cosa c’è fuori? Il Quaderno quadrone di Bruno Tognolini e dei bambini di Creativicittà”, illustrato da Paolo d’Altan (editore Rrose Sélavy). L’appuntamento è all’Auditorium delle Scienze Umane Contessa Tornielli Bellini, Baluardo Lamarmora 10. Il volume sarà presentato dallo stesso Bruno Tognolini, autore di programmi televisivi, quali l’Albero Azzurro e la Melevisione, di 42 libri per bambini e Premio Andersen nel 2007 e 2011. Un’occasione importante per incontrare un autore originale, esponente di spicco della letteratura per l’infanzia contemporanea e contestualmente conoscere un libro, frutto di un percorso insolito, che ha avuto come protagonisti Novara e i suoi bambini. “Cosa c'è dentro? Cosa c'è fuori?” è il risultato editoriale del lavoro di Bruno Tognolini e dei bambini del percorso di scrittura, realizzato nell’ambito del Progetto Creativicittà, conclusosi a Novara nell’ottobre 2014. Il progetto del Comune di Novara - Assessorato alla Cultura, è stato ideato e sviluppato da Enrico Trevisan e Marta Visca, cofinanziato da Fondazione Cariplo con partner Fondazione Teatro Coccia e Dedalo Società Cooperativa Sociale. Come spiegano i responsabili “Creativicittà è un insieme organico e strutturato di iniziative dedicate a bambini e famiglie, volto a fornire stimoli e strumenti nuovi, far crescere attraverso l’esperienza, scoprire realtà e lavori non conosciuti ai più”. Tra le attività proposte, il percorso studiato per bambini delle scuole primarie sui linguaggi della letteratura per l’infanzia, mirato alla realizzazione di un libro di grandi dimensioni in copia unica, attraverso l’interazione con autorevoli protagonisti del settore. A Bruno Tognolini è stato affidato il percorso di scrittura, sul tema “Nuovaria, storia della fondazione di una città in aria” per lo sviluppo con due classi distinte di altrettanti racconti: “Vallaria” e “Cittànuova”. L’illustratrice Petra Probst ha accompagnato altre due classi nella successiva fase d’illustrazione. I bambini di Creativicittà, coinvolti in questa iniziativa, sono gli alunni delle classi 4°A della Scuola Primaria Sacro Cuore e 5°B della Scuola Primaria U. Ferrandi per le attività di scrittura; per quelle d’illustrazione 5°C della Scuola Primaria Buscaglia e 3°B della Scuola Primaria Rigutini. “Sono convinto - dice Bruno Tognolini - che le storie ai bambini le possano raccontare solo i grandi, com’è sempre stato. Quando i bambini inventano storie fra loro non stanno raccontando, fanno un’altra cosa, bellissima, giocano. A questi bambini di Novara è accaduto, sì, di scrivere sotto la guida di uno scrittore, ma in realtà hanno fatto qualcosa di più: hanno giocato. Hanno partecipato a un gioco segreto, scrivendo all’insaputa gli uni degli altri, in una trama che prevedeva, o si augurava, un compimento a sorpresa. La loro, la nostra scrittura è visibile in questo Quaderno quadrone: una scrittura a cui io ho lavorato di filo e pezza, riempiendo buchi di senso, e di forbice e pomice, tagliando il soverchio e pulendo. Ma sempre curandomi che i bambini autori, riconoscessero nella lettura della volta dopo, i loro racconti. Non è visibile invece, ma forse intuibile, il gioco segreto: le facce che hanno fatto, per esempio, quando le due classi, ignare una dell’altre, nell’ultimo incontro hanno letto le storie l’una dell’altra. Quelle facce erano il segno dello stupore davanti a ciò che può combinare la scrittura”.
v.s.