Cosa significa essere Novarese dell’Anno

Cosa significa essere Novarese dell’Anno
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Lucilla Giagnoni: "Contenta che il premio vada a una idea di città e di partecipazione"
Un riconoscimento che vuole condividere, con la città intera. Sabato prossimo Lucilla Giagnoni, attrice e autrice di teatro, con un background di livello nazionale, riceverà il sigillo di Novarese dell’Anno. Che verrà assegnato dopo la riapertura del Teatro Faraggiana. Un silenzio di 17 anni e poi quella straordinaria avventura che, partita su Facebook, ha portato Lucilla (ora direttrice artistica e ideatrice della prima stagione) e un gruppo di amici della neonata Fondazione a crederci, riaprendo le porte dello storico spazio di corso della Vittoria. Con lei sul palco a regalare teatro ed emozioni. «Sono contenta che il premio – commenta a caldo – vada a un progetto, a una idea di città e di partecipazione. Un premio per il futuro, non per guardare al passato. Un premio che condivido: è assegnato a un’artista, e questo mi onora, un’artista che è la testa di serie di un lavoro organizzativo, politico, amministrativo e anche di un restauro architettonico. L’impresa Faraggiana! Io, artista con una storia ricca alle spalle e che sta in piedi da sola, riceverò il premio ma credo che il riconoscimento vada a gratificare un progetto della città, di un gruppo iniziale di sognatori e di realizzatori, capaci di portare fino in fondo quel sogno. Sono le undici persone
che hanno sostenuto la Fondazione. Alle quali si aggiunge un gruppo di quasi 500 persone, quei cittadini che hanno aderito nella seconda fase, ognuno referente di una rete culturale. Il Teatro Faraggiana è quella dimensione di rete che viene sollecitata da tutte le iniziative e dalla contemporaneità. Una rete attiva e che parte dal basso, un progetto contemporaneo ma che guarda al futuro. Che sia una artista a trarne le fila quale rappresentante è grazie a quel dialogo tra cultura e arte che riesce a fare innovazione in un tempo così complesso. Attingendo anche alll’ambito dell’impresa, del management e della progettazione. Oggi occorre una visione articolata, profonda e creativa che parta dalla cultura. E il premio va a riconoscere questa capacità di creare e realizzare. Un premio che torna alla città, un premio della città, un premio di tutti. Una città che si allarga e si espande: la torta della cultura non va divisa ma condivisa, portando ossigeno a tutte le realtà esistenti, rinnovando e aumentando il pubblico, perché lo scambia e lo fa girare. E allora vincono tutti».
Eleonora Groppetti
Fabio Ravanelli: "Significativo aver seguito anche in questo le orme di mio padre"
«Per un novarese, ricevere il massimo riconoscimento della propria città non può che essere una soddisfazione enorme». Così Fabio Ravanelli, presidente dell’Associazione industriali di Novara e di Confindustria Piemonte, commenta il conferimento del sigillo di “Novarese dell’anno”, che sabato prossimo ritirerà nell’Arengo del Broletto. 
Una soddisfazione, dunque, che nel caso di Fabio Ravanelli vale anche doppio. «Lo stesso premio è stato assegnato a mio padre Corrado (il presidente dell’azienda “Mirato”) nel 2004. E’ dunque davvero significativo e gratificante aver seguito, anche in questo le sue orme. Nel suo caso si trattava forse più di un riconoscimento alla sua attività imprenditoriale. Nel mio si è forse invece voluto porre un po’ più l’accento sul mio ruolo istituzionale». 
Il 2016 è stato infatti un anno impegnativo e ricco di novità per Fabio Ravanelli: alla presidenza dell’Associazione industriali (ruolo che ricopre dal 2010) ha contribuito a tessere con successo le trame della fusione con le due associazioni imprenditoriali di Vercelli e Alessandria, dando vita così alla nuova Confindustria Piemonte Orientale, che proprio nel 2017 muoverà i primi passi.
Inoltre, nel luglio 2016 il Consiglio di presidenza di Confindustria Piemonte lo ha eletto proprio presidente per il quadriennio 2016-2020 e riveste altri incarichi a livello associativo: è infatti consigliere del Banco Bpm, membro del Consiglio Generale e della Giunta di Assonime.
Nato a Novara nel 1970, Fabio Ravanelli, dopo la laurea in Economia e Commercio, ha cominciato a lavorare nell’azienda di famiglia, la “Mirato spa”, fondata dal padre Corrado, realtà imprenditoriale tra i principali protagonisti nel mercato italiano dell’igiene e bellezza, (tra i marchi Intesa, Malizia, Clinians, Breeze, Nidra), della quale è attualmente vice presidente e amministratore delegato e responsabile delle direzioni Finanza e controllo ed Export. E’ anche amministratore (con delega alla Finanza e all'Export) della controllata “Mil Mil spa”.
«Cosa posso dire? Sono contento che il mio impegno su diversi fronti e comunque sempre per il bene del territorio novarese sia stato apprezzato», conclude Ravanelli.
Laura Cavalli
Gabriele Panzarasa: "Voglio pensare che sia un premio a tutto il personale della neurochirurgia"
Anche la direzione dell’azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” di Novara si è congratulata col dottor Gabriele Panzarasa, cui è stato conferito il titolo di “Novarese dell’anno”.
«Il dottor Panzarasa – ha spiegato in una nota - rappresenta la continuità nell’eccellenza assoluta del reparto di Neurochirurgia fondato e portato ai massimi livelli internazionali dal professor Enrico Geuna. Il dottor Panzarasa – prosegue - non si è distinto solo per le sue capacità professionali, ma anche per aver contribuito alla nascita dell’associazione intitolata proprio a Enrico Geuna; un’associazione che è riuscita a raccogliere i fondi per dotare la Neurochirurgia di una  modernissima Tac intra-operatoria che porrà la struttura all’avanguardia nazionale e internazionale».
«E’ evidente che il riconoscimento che mi è stato attribuito mi faccia molto piacere, anche perché è arrivato inaspettato. Tuttavia voglio pensare che sia un premio che va a tutto il personale della neurochirurgia»: così il dottor Gabriele Panzarasa ha commentato la nomina a “Novarese dell’anno”.
«E’ stato un periodo complicato – ha aggiunto – con un generale ringiovanimento del personale, ma senza i miei collaboratori, che mi sono stati molto vicini e sono stati molto disponibili, non sarei riuscito a fare nulla di buono. Per questo voglio estendere il riconoscimento a tutti loro».
Gabriele Panzarasa è nato a Borgomanero nel 1952. Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Torino nel 1978, la specializzazione in Neurochirurgia nel 1982 all’Università di Milano e un anno di lavoro alla Clinica Neurochirurgica del Presidio Ospedaliero "Cto" di Torino, è entrato in servizio nell’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” di Novara, dove dal 2008 ha assunto posizioni dirigenziali della Struttura Neurochirurgia, della quale è Direttore dal 2012, contribuendo ulteriormente alla sua crescita e a farla diventare uno dei centri di eccellenza a livello nazionale e internazionale. Nel 2016, insieme con l’associazione “Amici della Neurochirurgia ‘Enrico Geuna’” e grazie al sostegno della Fondazione della Comunità del Novarese e della Fondazione Banca popolare di Novara per il Territorio, ha perseguito la realizzazione del progetto della “Sala operatoria ibrida” che entrerà in funzione nei prossimi mesi presso l’Aou novarese.
Sandro Devecchi

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