Da Casalino a Rimella, le opere di Cornelia Ferraris
Inaugurata la mostra permanente delle opere della pittrice nata a Casalino nel 1909 e morta a Torino nel 1983.
Sabato 3 agosto, nel Municipio di Rimella, è stata presentata la mostra permanente delle opere della pittrice Cornelia Ferraris, nata a Casalino nel 1909 e morta a Torino nel 1983.
Cornelia Ferraris e lo spirito dei Walser
Cornelia Ferraris trascorse lunghi periodi nel paese Walser, interiorizzandone lo spirito e l’anima, soprattutto dell’universo femminile, quell’”anello forte” della Valle, che si esprimeva poco con le parole, ma molto con i gesti e gli sguardi.
Paola Borla, sindaco di Rimella, e il vice sindaco Mauro Bignoli, hanno ringraziato il numeroso pubblico presente, tra il quale una delegazione ufficiale del Comune di Casalino, ma soprattutto Mario Remogna, generoso donatore della collezione d’arte raccolta con tanto amore e passione.
L’architetto Ornella Maglione, che ha progettato la disposizione dei quadri ed approfondito la figura dell’artista, ha sottolineato come dall’intera opera emerga quella civiltà agro-silvo-pastorale dell’inizio del Novecento, raccontata dall’artista anche in un diario inedito, che verrà pubblicato in un volume che, dopo l’estate, sarà presentato in Biblioteca a Varallo, dove nel Fondo Remogna sono conservate alcune opere della pittrice.
Allieva di Cesare Maggi
Cornelia Ferraris si formò all’Accademia Albertina, dove fu allieva di Cesare Maggi, viaggiò a lungo e conobbe anche il mondo orientale. La sua consacrazione come artista avvenne nel 1941 con la mostra allestita con il suo maestro. La critica del tempo fu molto favorevole nei confronti della giovane artista, parlando di “Forma sorvegliata” e di “Pittrice matura”, lodando la “Freschezza del linguaggio espressivo”. Cornelia trascorse a Rimella il 1944 e il 1945, anni duri in cui lavorò moltissimo, realizzando disegni, pitture, incisioni. Dopo la guerra l’artista rientrò a Torino e l’ultima sua esposizione di opere di pittura e scultura risale al 1978.
Un ritratto di Cornelia Ferraris su Remmalju
Prima di passare in sala consiliare per ammirare la collezione donata, è stato presentato l’ultimo numero di Remmalju, prestigiosa rivista di costume nata ventinove anni fa da un «atto d’amore che non ha bisogno di basi legali. Quello stesso sentimento l’ha tenuta in vita per tre decenni, ma purtroppo - come ha ricordato Mario Remogna - le persone che l’hanno fondata sono quasi tutte scomparse: è rimasto l’obiettivo di servire la bellezza e il carattere di miscellanea: proprio in questi due fattori la rivista trova il suo senso e la sua validità». Per la copertina di questo numero è stato utilizzato un ritratto femminile di Cornelia Ferraris: «Nello sguardo di questa bimba è racchiusa l’identità rimellese che Cornelia seppe cogliere vivendo in questo paese e condividendone i destini».
Dopo il taglio del nastro è stato possibile ammirare la mostra permanente allestita nell’ampia sala consigliare (intitolata a Daniela Dealberto) illustrata da Ornella Maglione: «Le centoquaranta opere sono state disposte in modo tematico: ritratti, paesaggi, nature morte e le vetrate sono state schermate con una speciale pellicola trasparente che filtra i raggi UV, non facendo deteriorare il pigmento pittorico». Le persone si alternavano nell’ammirare i quadri, colpiti da quei visi estremamente seri ed attenti e dalla precisione quasi miniaturistica dei paesaggi.