Da cinque anni la birra è made in Suno

Da cinque anni la birra è made in Suno
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SUNO - Festeggia cinque anni di attività il Birrificio “La Tresca” di Suno fondato nel 2011 da Maurizio Frattini e Gianni Grossini che grazie all’adozione di metodiche artigianali e di un impianto di produzione tecnologicamente all’avanguardia, è in grado di proporre al mercato birre di qualità elevata e di forte personalità. “ Nel Novarese – dicono i due fondatori - si produce birra da due millenni: lo dimostra una recente campagna archeologica condotta nei pressi di Pombia che ha portato alla luce un contenitore risalente al VI secolo a.C. con evidenti tracce di birra prodotta con luppolo ed una miscela di cereali”.
“Il processo produttivo del birrificio “La Tresca – si legge in una nota aziendale - include ogni dettaglio dell’intera filiera: dalla macinazione dei malti all’imbottigliamento, con estrema attenzione alla qualità delle materie prime, quali i malti provenienti dalle più qualificate malterie tedesche e belghe, i luppoli controllati nel laboratorio de La Tresca, le spezie provenienti da ogni parte del mondo per creare dei sapori unici, e, infine, l’ottima acqua attinta dalle falde di Suno a 100 m di profondità mediante un pozzo di proprietà del birrificio. L’impianto si avvale di una sala cottura da 20 ettolitri con tre tini per ottenere fino a due cotte giornaliere per ogni tipologia di birra e produce 2.500 ettolitri all’anno”. I nomi attribuiti alle birre son

SUNO - Festeggia cinque anni di attività il Birrificio “La Tresca” di Suno fondato nel 2011 da Maurizio Frattini e Gianni Grossini che grazie all’adozione di metodiche artigianali e di un impianto di produzione tecnologicamente all’avanguardia, è in grado di proporre al mercato birre di qualità elevata e di forte personalità. “ Nel Novarese – dicono i due fondatori - si produce birra da due millenni: lo dimostra una recente campagna archeologica condotta nei pressi di Pombia che ha portato alla luce un contenitore risalente al VI secolo a.C. con evidenti tracce di birra prodotta con luppolo ed una miscela di cereali”.
“Il processo produttivo del birrificio “La Tresca – si legge in una nota aziendale - include ogni dettaglio dell’intera filiera: dalla macinazione dei malti all’imbottigliamento, con estrema attenzione alla qualità delle materie prime, quali i malti provenienti dalle più qualificate malterie tedesche e belghe, i luppoli controllati nel laboratorio de La Tresca, le spezie provenienti da ogni parte del mondo per creare dei sapori unici, e, infine, l’ottima acqua attinta dalle falde di Suno a 100 m di profondità mediante un pozzo di proprietà del birrificio. L’impianto si avvale di una sala cottura da 20 ettolitri con tre tini per ottenere fino a due cotte giornaliere per ogni tipologia di birra e produce 2.500 ettolitri all’anno”. I nomi attribuiti alle birre sono a dir poco “intriganti”: “Monachella” si distingue per il gusto bilanciato del malto pils, valorizzato dalle note fresche ed erbacee dei luppoli tedeschi; “Bionda” risulta fresca e dissetante grazie alla luppolatura discreta ed al finale secco;  “La Rossa” a doppio malto si segnala per i profumi fruttati e la schiuma pannosa; "Palmita” si ispira alle classiche weiss tedesche, con un’elevata percentuale di malto di frumento; “Cloe” regala piacevoli note di cereali, gusto fruttato ed agrumato dato dall’impiego di spezie, come il coriandolo e la buccia d’arancia; “Sybaris” ha i profumi agrumati e i sentori esotici del miele di arancio proveniente da Sibari, sul Mar Ionio; infine, “Oltre” ha il ricco sapore dei malti europei che culmina in un finale moderatamente dolce. Tra quelle di prossima presentazione la “Birra Stout”, con bacche di cacao e sentori di liquirizia.

Carlo Panizza

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