Dagli pneumatici usati gomma pura per mille impieghi

Dagli pneumatici usati gomma pura per mille impieghi
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MOMO - Il progetto è di quelli destinati davvero a cambiare il mondo. O, almeno, a migliorarlo di molto. Basti pensare a quanti pneumatici usati “popolino” tuttora le centinaia di discariche abusive che “tappezzano” molte zone del Paese. E comunque alle difficoltà di smaltimento, con scarsissime possibilità di recupero.

Ed è qui l’assoluta novità dell’idea avuta da Florinda Martena, ingegnere, quarant’anni ancora da compiere, la giovane e attivissima presidente della Electronic Systems di Momo, che guida insieme alla sorella Tiziana, vicepresidente (insieme nella foto). «La gomma dopo un po’ perde le proprie caratteristiche e diventa impossibile da utilizzare. Dunque, non resta che buttarla... - spiega Martena - Così come gli pneumatici usati, che oltre alla gomma contengono fibre e metallo. Il nostro progetto, invece, nasce proprio per riuscire a separare la gomma da tutto ciò che gomma non è. Dando origine dunque nuovamente a gomma pura, in forma elastica. Non il cosiddetto “polverino”, il cui unico riutilizzo può essere negli asfalti o nell’arredo urbano. Ma gomma vera e propria, dai molteplici spettri di utilizzo. Una cosa che non è mai stata fatta». E che significa che migliaia di pneumatici esausti potranno tornare a nuova vita, con un grande risparmio dal punto di vista economico e una forte ricaduta sul fronte della sostenibilità ambientale e dell’etica.

Il progetto è mirato alla realizzazione di due prototipi. «Il primo, che sarà pronto già il prossimo settembre - spiega ancora Martena - servirà a recuperare gli scarti di semilavorato. C’è poi un’estensione del prototipo, che è quella che andrò a brevettare, che consentirà di “separare” la gomma pura e completamente riutilizzabile». E che già ha sollevato l’interesse di qualche gruppo straniero...

Laura Cavalli

Leggi tutto il servizio sul Corriere di Novara di giovedì 26 gennaio 2017


MOMO - Il progetto è di quelli destinati davvero a cambiare il mondo. O, almeno, a migliorarlo di molto. Basti pensare a quanti pneumatici usati “popolino” tuttora le centinaia di discariche abusive che “tappezzano” molte zone del Paese. E comunque alle difficoltà di smaltimento, con scarsissime possibilità di recupero.

Ed è qui l’assoluta novità dell’idea avuta da Florinda Martena, ingegnere, quarant’anni ancora da compiere, la giovane e attivissima presidente della Electronic Systems di Momo, che guida insieme alla sorella Tiziana, vicepresidente (insieme nella foto). «La gomma dopo un po’ perde le proprie caratteristiche e diventa impossibile da utilizzare. Dunque, non resta che buttarla... - spiega Martena - Così come gli pneumatici usati, che oltre alla gomma contengono fibre e metallo. Il nostro progetto, invece, nasce proprio per riuscire a separare la gomma da tutto ciò che gomma non è. Dando origine dunque nuovamente a gomma pura, in forma elastica. Non il cosiddetto “polverino”, il cui unico riutilizzo può essere negli asfalti o nell’arredo urbano. Ma gomma vera e propria, dai molteplici spettri di utilizzo. Una cosa che non è mai stata fatta». E che significa che migliaia di pneumatici esausti potranno tornare a nuova vita, con un grande risparmio dal punto di vista economico e una forte ricaduta sul fronte della sostenibilità ambientale e dell’etica.

Il progetto è mirato alla realizzazione di due prototipi. «Il primo, che sarà pronto già il prossimo settembre - spiega ancora Martena - servirà a recuperare gli scarti di semilavorato. C’è poi un’estensione del prototipo, che è quella che andrò a brevettare, che consentirà di “separare” la gomma pura e completamente riutilizzabile». E che già ha sollevato l’interesse di qualche gruppo straniero...

Laura Cavalli

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