Dagli studi di Luigi de Gregori alla donazione di Marazza alla comunità di Borgomanero
Ne ha parlato giovedì in Biblioteca a Novara lo studioso Giovanni Cerutti. Le sue ricerche su Achille Marazza lo hanno portato al nonno del cantautore. Facendo ricerche su Achille Marazza è uscito lo scoop. E Giovanni Cerutti, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza “Piero Fornara” di Novara, lo ha portato alla luce giovedì scorso alla Biblioteca Negroni. «La famiglia del nonno di Francesco De Gregori, Luigi, celebre bibliotecario del Novecento, forse il più importante bibliotecario italiano, era originaria di Pogno». Così parlando della figura
Ne ha parlato giovedì in Biblioteca a Novara lo studioso Giovanni Cerutti. Le sue ricerche su Achille Marazza lo hanno portato al nonno del cantautore. Facendo ricerche su Achille Marazza è uscito lo scoop. E Giovanni Cerutti, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza “Piero Fornara” di Novara, lo ha portato alla luce giovedì scorso alla Biblioteca Negroni. «La famiglia del nonno di Francesco De Gregori, Luigi, celebre bibliotecario del Novecento, forse il più importante bibliotecario italiano, era originaria di Pogno». Così parlando della figura di Marazza (che fu esponente del Ppi e poi della Dc, membro del CLN, costitutente e ministro, bibliofilo e mecenate) in occasione della rassegna “Incontri con la storia”, Cerutti ha raccontato come sia arrivato a scoprire le origini novaresi del celebre cantautore. «Marazza lasciò per testamento al Comune di Borgomanero – ancora Cerutti – il parco, la villa e la biblioteca con il vincolo che il parco fosse aperto al pubblico e nella villa avesse sede una fondazione da costituirsi con il nome di “Biblioteca Pubblica e Casa di Cultura”, cosa che si realizzò dopo la sua morte avvenuta nel 1967. Nel 1971 apriva i battenti la Biblioteca Achille Marazza». Ed è proprio partendo dal suo mecenatismo e dal suo amore per la cultura che la storia è venuta a galla. «Facendo le ricerche ho collegato la volontà di Marazza di donare alla comunità il suo patrimonio – continua Cerutti – alla conoscenza, non sono ancora stato in grado di stabilire se anche diretta, dell’impegno professionale di Luigi de Gregori, scomparso nel 1947, collegamento avvenuto attraverso la figura di Virginia Carini Dainotti, importante bibliotecaria con incarichi anche nel Ministero, autrice della prima biografia di Marazza, l’unica pubblicata, con prefazione di Sandro Pertini. Era un’allieva di Luigi de Gregori, il primo in Italia a studiare il modello delle public library americane, oltre ad aver diretto il salvataggio di volumi rari dai bombardamenti e dalle razzie dei tedeschi.
Ricostruendo la storia di Marazza mi sono imbattuto in questa figura che era il nonno di Francesco De Gregori: cercando documenti d’archivio per approfondire questo legame, ho scoperto numerosi faldoni e ho potuto risalire alle origini della famiglia. Così incrociando le carte in possesso del cantautore, visto che anche Luigi de Gregori aveva fatto ricerche fissando le origini a Pogno sul lago d’Orta, e quelle dell’archivio parrocchiale di Pogno il quadro diveniva più chiaro. Il primo avo era tal Gio’ Batista nato intorno al 1520 a Pogno: indietro, per ora, non è stato possibile risalire. Da qui discendono tre grossi rami della famiglia: uno si sposta a Varallo Sesia a metà del Settecento e vi rimane 80 anni per poi stabilirsi a Roma dove c’era una folta comunità orginaria di Pogno, presenza testimoniata anche da un piccolo oratorio che sorge all'imbocco della vecchia Cremosina. E di Pogno era originaria anche la famiglia di Ugo Ojetti che fu direttore del Corriere della Sera. A un altro ramo della famiglia apparteneva il canonico Angelo De Gregori, fratello di Carlo, benefattore di Pogno, che morirà a Milano nel 1823. Troviamo un suo ritratto in una delle cappelle che sorgono intorno alla attuale chiesa parrocchiale di Pogno: un volto che assomiglia a Francesco. E in quella cappella c’è anche lo stemma gentilizio di questo ramo della famiglia». Cerutti ha portato alla luce un pezzo di storia che merita di essere approfondito: «Luigi de Gregori era un personaggio eccezionale, una vera autorità in materia: sono usciti molti libri su di lui, incentrati sulle sue innovazioni tecniche nel campo della bibioteconomia, ma rimangono ancora da studiare le sue riflessioni più politiche e culturali. Come è ancora da chiarire se Marazza abbia avuto contatti diretti con chi ha influenzato la sua scelta di donare l’intero patrimonio alla comunità di Borgomanero».
Eleonora Groppetti