Altro

Decreto Milleproroghe: concessioni dei mercati valide fino al 2020

Decreto Milleproroghe: concessioni dei mercati valide fino al 2020
Altro 02 Gennaio 2017 ore 12:46

Il rinvio delle scadenze previste dall’Intesa Stato-Regioni del 5 luglio 2012 contenuto nel decreto cosiddetto Milleproroghe, approvato il 29 dicembre dal Consiglio dei Ministri è al centro della nota diffusa dalla Federazione italiana venditori ambulanti e su aree pubbliche (Fiva) di Confcommercio Alto Piemonte. 
"Lo slittamento, addirittura di quattro anni, delle scadenze delle concessioni dei mercati costituisce una mossa senza precedenti - viene sottolineato -Rimettere in discussione oggi l’Intesa del 2012 (!) sui criteri di riassegnazione delle concessioni di posteggio su area pubblica, e forse anche la loro durata e i criteri di selezione, ha il sapore di uno sgarbo non solo istituzionale per la Federazione. Che ha fatto del confronto leale e dello spirito di collaborazione in difesa delle aziende del settore il principio ispiratore di 5 anni di politica sindacale.
A oggi centinaia di Comuni in tutta Italia hanno emesso i bandi di assegnazione e si preparano a gestire la delicata fase di transizione dal vecchio al nuovo sistema. È con stupore e rammarico quindi che si prende atto che potrebbe essere giunto al termine un percorso di condivisione.
Non abbiamo mai smesso di sostenere che l’Intesa rappresenta il miglior punto di equilibrio fra le esigenze delle imprese e la necessità dell’applicazione della Direttiva Servizi (la ben nota Bolkestein). Ci risulta assolutamente oscuro, oggi, questo rinvio in extremis da parte del Governo. Che ha trovato l’opposizione ferma, negli ultimi giorni e settimane, di molte Regioni, compresa la Regione Piemonte.
Le uniche conseguenze certe del rinvio contenuto nel “Milleproroghe” sono, nell’immediato, la confusione e l’incertezza più totali. Quello che non è in dubbio è la indisponibilità della Federazione a gettare a mare il lavoro di un lustro o a cedere a scorciatoie che si riveleranno dei vicoli ciechi. Restano – e devono restare – assolutamente aperti i canali di mediazione in sede di lavoro parlamentare: il “Milleproroghe” non può essere convertito nella forma in cui è stato emanato il 29 dicembre".

Il rinvio delle scadenze previste dall’Intesa Stato-Regioni del 5 luglio 2012 contenuto nel decreto cosiddetto Milleproroghe, approvato il 29 dicembre dal Consiglio dei Ministri è al centro della nota diffusa dalla Federazione italiana venditori ambulanti e su aree pubbliche (Fiva) di Confcommercio Alto Piemonte. 
"Lo slittamento, addirittura di quattro anni, delle scadenze delle concessioni dei mercati costituisce una mossa senza precedenti - viene sottolineato -Rimettere in discussione oggi l’Intesa del 2012 (!) sui criteri di riassegnazione delle concessioni di posteggio su area pubblica, e forse anche la loro durata e i criteri di selezione, ha il sapore di uno sgarbo non solo istituzionale per la Federazione. Che ha fatto del confronto leale e dello spirito di collaborazione in difesa delle aziende del settore il principio ispiratore di 5 anni di politica sindacale.
A oggi centinaia di Comuni in tutta Italia hanno emesso i bandi di assegnazione e si preparano a gestire la delicata fase di transizione dal vecchio al nuovo sistema. È con stupore e rammarico quindi che si prende atto che potrebbe essere giunto al termine un percorso di condivisione.
Non abbiamo mai smesso di sostenere che l’Intesa rappresenta il miglior punto di equilibrio fra le esigenze delle imprese e la necessità dell’applicazione della Direttiva Servizi (la ben nota Bolkestein). Ci risulta assolutamente oscuro, oggi, questo rinvio in extremis da parte del Governo. Che ha trovato l’opposizione ferma, negli ultimi giorni e settimane, di molte Regioni, compresa la Regione Piemonte.
Le uniche conseguenze certe del rinvio contenuto nel “Milleproroghe” sono, nell’immediato, la confusione e l’incertezza più totali. Quello che non è in dubbio è la indisponibilità della Federazione a gettare a mare il lavoro di un lustro o a cedere a scorciatoie che si riveleranno dei vicoli ciechi. Restano – e devono restare – assolutamente aperti i canali di mediazione in sede di lavoro parlamentare: il “Milleproroghe” non può essere convertito nella forma in cui è stato emanato il 29 dicembre".

Seguici sui nostri canali