Del Torchio libero a Manila, anche gli amici di Arona esultano

Del Torchio libero a Manila, anche gli amici di Arona esultano
Pubblicato:

ARONA - Dopo sei mesi di silenzio, di angoscia e apprensione, la gioia e il sollievo per i famigliari e gli amici di Rolando Del Torchio. Il 56enne imprenditore ex sacerdote missionario, nativo di Angera (Varese) sequestrato ad ottobre 2015 dal suo ristorante “Ur Choice Cafè”, a Diplolog City nel sud delle Filippine, è tornato libero. Il rapimento del connazionale, avvenuto in un’area dove operano diversi gruppi di separatisti musulmani, non era stato mai rivendicato e la notizia aveva scosso anche il paese sul lago - sull’altra sponda davanti Arona - dove la famiglia ancora risiede. Anche se era partito tanti anni fa, il suo ricordo è sempre stato vivo nella comunità, che riconosceva in Del Torchio un grande benefattore e un uomo impegnato nel sociale. Nelle ore e nei giorni successivi al sequestro, tramite anche le parole della sorella, si erano chiesti con rispetto preghiera e silenzio. Ora invece irrompe la gioia. E la grande soddisfazione per l’esito positivo della vicenda si respira non solo in Italia ma in particolare nell’Aronese. Nella città del Sancarlone, infatti, c’è chi lo conosceva bene. Anche qui il pensiero e la preoccupazione per il caro amico di famiglia in questi lunghi mesi non sono mai mancati. L’aronese presidente dell’Avis locale Mario Brovelli conosceva Del Torchio fin da quando erano fanciulli. Per lui ha pregato e sperato. «Sono davvero felice per Rolando e la sua famiglia, finalmente sollevata. La mamma di Rolando, che ha compiuto 93 anni il 9 aprile, ha avuto un bellissimo regalo di compleanno». La notizia della sua liberazione «l’ho saputa dalla televisione – racconta - a quel punto ho chiamato subito il fratello. I familiari sono stati avvisati della liberazione dalla Farnesina», che insieme all’Ambasciata sono sempre state attive durante tutto lo svolgimento della vicenda e «dopo la bella notizia anche il presidente del consiglio Matteo Renzi ha contattato e parlato con la sorella - racconta Brovelli - Per il momento non hanno ancora parlato con lui telefonicamente. Ma sappiamo che ha perso circa quaranta chili, fortunatamente però è in buone condizioni di salute». Dopo essere stato all’ospedale militare a seguito del rilascio, è stato poi portato a Manila. «Non si sa ancora quando tornerà in Italia», dice Brovelli, ma in tanti lo aspettano.
Maria Nausica Bucci

ARONA - Dopo sei mesi di silenzio, di angoscia e apprensione, la gioia e il sollievo per i famigliari e gli amici di Rolando Del Torchio. Il 56enne imprenditore ex sacerdote missionario, nativo di Angera (Varese) sequestrato ad ottobre 2015 dal suo ristorante “Ur Choice Cafè”, a Diplolog City nel sud delle Filippine, è tornato libero. Il rapimento del connazionale, avvenuto in un’area dove operano diversi gruppi di separatisti musulmani, non era stato mai rivendicato e la notizia aveva scosso anche il paese sul lago - sull’altra sponda davanti Arona - dove la famiglia ancora risiede. Anche se era partito tanti anni fa, il suo ricordo è sempre stato vivo nella comunità, che riconosceva in Del Torchio un grande benefattore e un uomo impegnato nel sociale. Nelle ore e nei giorni successivi al sequestro, tramite anche le parole della sorella, si erano chiesti con rispetto preghiera e silenzio. Ora invece irrompe la gioia. E la grande soddisfazione per l’esito positivo della vicenda si respira non solo in Italia ma in particolare nell’Aronese. Nella città del Sancarlone, infatti, c’è chi lo conosceva bene. Anche qui il pensiero e la preoccupazione per il caro amico di famiglia in questi lunghi mesi non sono mai mancati. L’aronese presidente dell’Avis locale Mario Brovelli conosceva Del Torchio fin da quando erano fanciulli. Per lui ha pregato e sperato. «Sono davvero felice per Rolando e la sua famiglia, finalmente sollevata. La mamma di Rolando, che ha compiuto 93 anni il 9 aprile, ha avuto un bellissimo regalo di compleanno». La notizia della sua liberazione «l’ho saputa dalla televisione – racconta - a quel punto ho chiamato subito il fratello. I familiari sono stati avvisati della liberazione dalla Farnesina», che insieme all’Ambasciata sono sempre state attive durante tutto lo svolgimento della vicenda e «dopo la bella notizia anche il presidente del consiglio Matteo Renzi ha contattato e parlato con la sorella - racconta Brovelli - Per il momento non hanno ancora parlato con lui telefonicamente. Ma sappiamo che ha perso circa quaranta chili, fortunatamente però è in buone condizioni di salute». Dopo essere stato all’ospedale militare a seguito del rilascio, è stato poi portato a Manila. «Non si sa ancora quando tornerà in Italia», dice Brovelli, ma in tanti lo aspettano.
Maria Nausica Bucci

Seguici sui nostri canali