Delitto in scuderia, quasi un’esecuzione

Delitto in scuderia, quasi un’esecuzione
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«La calma iniziale del mio assistito mi sembra che con il passare del tempo si vada trasformando in rassegnazione». A parlare è Antonella Lobino l’avvocato difensore di Eugen Fanel Cimpeanu, rumeno di 31 anni, accusato di aver ucciso, nella notte tra giovedì e venerdì, la compagna Olga Shugai, 36 anni di nazionalità ucraina, sgozzandola in una scuderia di Ghemme dove la coppia risiedeva e l’uomo lavorava come stalliere. Prosegue il legale: «Ha la consapevolezza di aver commesso un fatto di una gravità en

«La calma iniziale del mio assistito mi sembra che con il passare del tempo si vada trasformando in rassegnazione». A parlare è Antonella Lobino l’avvocato difensore di Eugen Fanel Cimpeanu, rumeno di 31 anni, accusato di aver ucciso, nella notte tra giovedì e venerdì, la compagna Olga Shugai, 36 anni di nazionalità ucraina, sgozzandola in una scuderia di Ghemme dove la coppia risiedeva e l’uomo lavorava come stalliere. Prosegue il legale: «Ha la consapevolezza di aver commesso un fatto di una gravità enorme e ora aspetta di conoscere il giudizio finale. Però continua a sostenere di non aver mai maltrattato la compagna. Dice che non puòconfessare cose che non ha commesso». L’autopsia sul corpo di Olga Shugai, svoltasi lunedì, avrebbe confermato che la donna è stata uccisa con un solo taglio alla gola. L’arma del delitto, un coltello da cucina dalla lama lunga 15 cm, era stata recuperata dai carabinieri subito dopo l’arrivo sul luogo del delitto, chiamati dallo stesso omicida. Il delitto era avvenuto all’interno della dependance dove la coppia risiedeva da circa tre mesi e che avrebbe dovuto abbandonare nelle prossime settimane. L’uomo, infatti, era in prova come stalliere e non era stato riconfermato nell’incarico.

Il corpo si trovava vicino un divano. Sembra che al momento del delitto la donna si trovasse sul pavimento e l’uomo l’avrebbe praticamente sgozzata da dietro, tenendola per i capelli. Particolari che danno un quadro dell’efferatezza del delitto. Quasi un’ esecuzione che ricorda certe tecniche militari. All’avvocato Lobino abbiamo infatti chiesto se Eugen Fanel Cimpeanu, in Romania avesse prestato servizio militare. «No, il mio assistito mi ha confessato di aver fatto il militare per un mese soltanto, poi era stato congedato causa la morte di entrambi i genitori». Eugen Fanel Cimpeanu non ha parenti in Italia. In Romania ha una sorella e tre fratelli ma tiene contatti con solo uno di loro, che sembra non sia ancora stato avvertito di quanto capitato al congiunto in Italia.

Un delitto maturato in una clima di esasperazione reciproca.Secondo quanto emerso già la stessa mattina del delitto, lui e la compagna litigavano da tempo per la difficile situazione economica. L’uomo stava per perdere il lavoro mentre lei da tempo non aveva occupazione stabile. Cimpeanu avrebbe dichiarato inoltre che mentre si avviava verso il bagno la donna avrebbe cercato di colpirlo con un calcio e da lì sarebbe scattato l’impulso omicida. Nonostante in passato vi sarebbero state nei suoi confronti un paio di denunce da parte di donne con cui intratteneva una relazione per percosse o maltrattamenti, in questo caso continua a ribadire di non aver mai picchiato Olga. Non si lamenta, non piange, nè si dispera. Continua a sostenere di non aver mai usato violenza alla compagna prima della tragica notte. L’avvocato difensore non presenterà richiesta per nessun tipo di perizia.

m. d.

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