Demografia delle imprese novaresi: saldo positivo
NOVARA - Tra gennaio e settembre 2015 le attività avviate in provincia di Novara hanno superato le cessazioni, con una variazione dello stock pari al +0,5%. Saldo positivo quindi per la demografia delle imprese del territorio: un risultato più favorevole rispetto sia all’incremento conseguito nello stesso periodo dello scorso anno (+0,4%) sia a quello dell’anno precedente (+0,1%).
«Anche dalla natimortalità delle imprese provinciali provengono segnali di miglioramento – commenta Maurizio Comoli, presidente della Camera di Commercio di Novara – in linea con quanto rilevato da altri indicatori economici. I servizi confermano il trend positivo emerso nelle precedenti rilevazioni e l’industria registra dinamiche demografiche più stabili, sebbene persistano ancora sofferenze per le costruzioni e l’artigianato. Il quadro complessivo presenta comunque ampie schiarite che fanno intravedere una ripresa graduale, ma già in atto, dell’economia locale».
Sono 1.586 le aziende che si sono iscritte al registro delle imprese tra gennaio e settembre 2015, mentre 1.423 hanno cessato la propria attività (al netto delle cessazioni d’ufficio), con una consistenza del sistema imprenditoriale che alla fine del periodo in esame si attesta a 31.267 unità. L’artigianato evidenzia ancora un calo demografico: nei primi nove mesi dell’anno le cessazioni hann
NOVARA - Tra gennaio e settembre 2015 le attività avviate in provincia di Novara hanno superato le cessazioni, con una variazione dello stock pari al +0,5%. Saldo positivo quindi per la demografia delle imprese del territorio: un risultato più favorevole rispetto sia all’incremento conseguito nello stesso periodo dello scorso anno (+0,4%) sia a quello dell’anno precedente (+0,1%).
«Anche dalla natimortalità delle imprese provinciali provengono segnali di miglioramento – commenta Maurizio Comoli, presidente della Camera di Commercio di Novara – in linea con quanto rilevato da altri indicatori economici. I servizi confermano il trend positivo emerso nelle precedenti rilevazioni e l’industria registra dinamiche demografiche più stabili, sebbene persistano ancora sofferenze per le costruzioni e l’artigianato. Il quadro complessivo presenta comunque ampie schiarite che fanno intravedere una ripresa graduale, ma già in atto, dell’economia locale».
Sono 1.586 le aziende che si sono iscritte al registro delle imprese tra gennaio e settembre 2015, mentre 1.423 hanno cessato la propria attività (al netto delle cessazioni d’ufficio), con una consistenza del sistema imprenditoriale che alla fine del periodo in esame si attesta a 31.267 unità. L’artigianato evidenzia ancora un calo demografico: nei primi nove mesi dell’anno le cessazioni hanno infatti continuato a superare gli avvii d’impresa, con un saldo negativo pari a -54 unità, in leggero peggioramento rispetto a quello conseguito nello stesso periodo del 2014, quando le perdite erano state 45. Lo stock delle ditte artigiane registrate al 30 settembre 2015 si attesta, pertanto, a 9.939 unità.
Analizzando il bilancio demografico delle imprese in relazione all’attività economica emergono risultati positivi per quasi tutti i settori, con il persistere di un maggiore dinamismo in relazione al terziario e di uno stato di difficoltà per le costruzioni, che registrano ancora il saldo maggiormente negativo.
In particolare sono 60 le imprese perse dal comparto edile, in linea con quanto avvenuto nello stesso periodo del 2014, mentre appaiono più lievi le flessioni relative alle manifatture, che arretrano di sole 8 unità, e al commercio, che chiude il periodo in leggera perdita (a fronte delle 88 unità guadagnate lo scorso anno). Realizza invece un risultato positivo l’agricoltura, con un saldo pari a +16 unità (rispetto alle –21 perse nello stesso periodo dello scorso anno), ma gli incrementi più incoraggianti, e in miglioramento rispetto all’anno precedente, rimangono quelli dei servizi alle imprese (+90 unità) e dell’alloggio e ristorazione (+74 unità).
Per quanto riguarda la composizione settoriale, alla data del 30 settembre 2015 il sistema produttivo locale risulta costituito da 31.267 imprese, di cui 28.040 attive ed operanti per il 7,8% nell’agricoltura, per il 30,4% nell’industria (di cui 18,1% nelle costruzioni e 12,3% nell’industria in senso stretto) e per il 61,8% nel terziario (di cui 25,1% nel commercio e 36,7% negli altri servizi).
Dall’analisi della forma giuridica emerge come le società di capitale, equivalenti al 20,9% del sistema imprenditoriale novarese, evidenzino tra gennaio e settembre un saldo positivo, pari a +154 unità (+95 il risultato delle scorso anno).
Evidenziano, invece, una battuta d’arresto le ditte individuali (a fronte delle 72 unità guadagnate nei primi nove mesi del 2014), aprendo nel periodo in esame 1.128 sedi, pari al 71,1% delle iscrizioni totali e concentrando ben il 79,8% delle cessazioni (1.136 in termini assoluti), con un’incidenza sul totale delle imprese novaresi registrate pari al 56,5%. Tra gennaio e settembre si rilevano, infine, 145 iscrizioni e 128 cessazioni di società di persone, con una consistenza di 6.277 unità produttive alla fine dei nove mesi, pari al 20,1% del tessuto produttivo provinciale.
v.s.