Don Bosco di Borgomanero: didattica reimpostata

Don Bosco di Borgomanero: didattica reimpostata
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La buona scuola prevede che si debba da un lato sostenere gli studenti in difficoltà offrendo strumenti per il recupero delle lacune, con l’obiettivo di essere il più possibile inclusiva, e dall’altro valorizzare gli studenti che hanno desiderio e competenze per approfondire al di là del programma ordinario di studi. In breve si dovrebbe saper offrire proposte didattiche differenziate, capaci di corrispondere alle caratteristiche peculiari di ciascuno studente. Così al Don Bosco di Borgomanero, questa settimana, dal 23 e il 27 gennaio, è stata dedicata a personalizzare la didattica. Il nuovo preside, il professor Giovanni Campagnoli, ha pensato di proporre “una settimana- si lgge in una nota - la cui attività didattica fosse impostata per classi aperte, destinate sia al recupero sia all’approfondimento. Così ogni mattino gli alunni si sono ritrovati nel salone dei licei per conoscere le proposte del giorno: le attività di recupero sono state concentrate proprio al fine

La buona scuola prevede che si debba da un lato sostenere gli studenti in difficoltà offrendo strumenti per il recupero delle lacune, con l’obiettivo di essere il più possibile inclusiva, e dall’altro valorizzare gli studenti che hanno desiderio e competenze per approfondire al di là del programma ordinario di studi. In breve si dovrebbe saper offrire proposte didattiche differenziate, capaci di corrispondere alle caratteristiche peculiari di ciascuno studente. Così al Don Bosco di Borgomanero, questa settimana, dal 23 e il 27 gennaio, è stata dedicata a personalizzare la didattica. Il nuovo preside, il professor Giovanni Campagnoli, ha pensato di proporre “una settimana- si lgge in una nota - la cui attività didattica fosse impostata per classi aperte, destinate sia al recupero sia all’approfondimento. Così ogni mattino gli alunni si sono ritrovati nel salone dei licei per conoscere le proposte del giorno: le attività di recupero sono state concentrate proprio al fine di garantire un’intensificazione della revisione dei programmi e degli esercizi per colmare le lacune riscontrate, mentre gli alunni senza debiti hanno potuto scegliere quali corsi d’eccellenza seguire”. Il ventaglio delle opzioni è stato molteplice, imperniato su quanto emerso negli incontri degli alunni con il preside di inizio anno: “nulla è stato trascurato, dalle discipline umanistiche alle giuridico - economiche alle scientifiche, proprio secondo la visione a tutto campo della proposta didattica dei due licei del Don Bosco”. Per gli interventi si è attinto tanto dalle risorse interne rappresentate dai docenti in forza all’Istituto quanto dal territorio, come anche per le tematiche. In particolare l’ambito umanistico- letterario ha visto il professor Giuliano Ladolfi, preside emerito, delineare il senso dell’esperienza poetica nell’epoca di internet, mentre il professor Tiziano Leonardi, docente di comparatistica presso l’Università di Losanna, ha ricostruito il genere letterario della fiaba nel panorama letterario europeo. Anche l’arte e la musica hanno avuto la loro parte: dall’Accademia di Brera di Milano è arrivato il professor Antonio D’Avossa, docente di storia dell’arte contemporanea, ha ripercorso l’arte del ‘900, illustrandone anche gli sviluppi futuri, mentre il dottor Gianni Cerutti, esperto di storia della cultura e della Resistenza, ha raccontato il menestrello del rock, Bob Dylan, neo premio Nobel per la letteratura. Per le scienze sono intervenuti il dottor Luigi Guidetti, che ha messo a disposizione degli alunni la sua lunga esperienza presso l’Arpa parlando del problema delle acque balneabili, molto sentito nel nostro territorio a cavallo degli specchi lacustri del Cusio e del Verbano, e il professor Antonio Mantegazza noto docente di matematica e fisica, ha presentato nella sua lezione i limiti e oltre alcuni argomenti di analisi matematica, anche in relazione ai test d’accesso alle Facoltà universitarie; il dottor Lorenzo Dell’Aquila dell’Avis ha presentato le iniziative dell’associazione con la responsabile territoriale dottoressa Paola Chiantia, per sensibilizzare gli alunni maggiorenni alla donazione del sangue. Per l’ambito economico e giuridico la professore Eliana Baici, direttore del dipartimento di studi per l’economia e per l’impresa presso la Facoltà di Novara, ha prospettato gli scenari dell’industria locale e nazionale nell’epoca della globalizzazione, mentre il professor Bartolo Giromini, preside emerito del Liceo Fermi di Arona, ha delineato un panorama della storia dell’industria e dell’economia nella storia contemporanea d’Italia. Questi interventi infatti sono stati pensati anche nell’ottica dell’orientamento universitario, in quanto occasioni per vivere lezioni di tipo cattedratico e per respirare così l’atmosfera degli atenei. “Una settimana da ricordare”, dicono dall’Istituto Don Bosco.

cl.br.

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