Dopo 50 anni cerca il ‘suo’ Carlo: novarese a “C’è posta per te”
NOVARA, Vincenza e Carlo, lei di Fara Novarese, lui militare nella zona di Novara, ma originario di Savona, per un anno si frequentano a Fara. In mezzo, un plaid, sul quale osservare nelle campagne novaresi il cielo stellato e alcune scatole di pacchetti di sigarette Winston color oro, che Carlo faceva passare sotto al portone di casa di Enza, con indicato l’orario e il luogo dove trovarsi di nascosto la sera.
Era il 1968. E adesso Vincenza Oliveto, classe 1952, ora single, simpatica ed esuberante signora novarese, ha voluto ritrovare Carlo, sparito all’epoca all’improvviso senza lasciare un saluto. E come farlo se non con la trasmissione tv più celebre per ritrovare persone che non si vedono da tanti anni? E con la signora della tv italiana, ossia Maria De Filippi? Ecco così che sabato sera, nella prima puntata della nuova stagione di “C’è posta per te” di Canale 5, una storia, la terza andata in onda, ha riguardato il Novarese e Vincenza e il suo amore di ragazzina (foto Martignoni).
Una storia che ha entusiasmato tutto il pubblico in studio, grazie alla simpatia di Vincenza, che ha anche avvisato tutti i suoi amici, tramite Facebook, della sua presenza in trasmissione, tanto gli amici di Oleggio quanto quelli di Fara, dove in piazza è stato allestito un tendone con tanto di maxi-schermo. A introdurre la novarese, la conduttrice, che ha subito delineato la vicenda di Vincenza e anche le difficoltà avute a trovare il ‘suo’ Carlo. «Per un anno – ha spiegato De Filippi – Vincenza e Carlo si sono visti due sere a settimana, dandosi appuntamento nelle campagne del Novarese, sdraiati su un plaid a guardare il cielo. Lui, poi, un giorno non è più passato. Enza lavorava in un cotonificio, lui era un militare». Ha poi proseguito, sostenuta da Enza nella spiegazione: «Il padre di Enza non voleva più di un fidanzato alla volta per casa. In quei tempi era già fidanzata la sorella di Enza e così Enza e Carlo si vedevano di nascosto. Carlo lasciava un foglio di sigarette Winston sotto al portone con l’indicazione del posto e dell’ora dove trovarsi. Quel pacchetto non è poi più comparso. Lui probabilmente è svanito, perché aveva finito il militare. Enza sappi che di Carlo Botto a Savona non abbiamo trovato nessuno. Così i nostri postini hanno consegnato la posta a tutti i Carlo Botto liguri, ne abbiamo trovati 4!». Simpaticissima la signora: «Maria, ma me li hai portati tutti e 4? Oh mama!».
Monica Curino
Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola
NOVARA, Vincenza e Carlo, lei di Fara Novarese, lui militare nella zona di Novara, ma originario di Savona, per un anno si frequentano a Fara. In mezzo, un plaid, sul quale osservare nelle campagne novaresi il cielo stellato e alcune scatole di pacchetti di sigarette Winston color oro, che Carlo faceva passare sotto al portone di casa di Enza, con indicato l’orario e il luogo dove trovarsi di nascosto la sera.
Era il 1968. E adesso Vincenza Oliveto, classe 1952, ora single, simpatica ed esuberante signora novarese, ha voluto ritrovare Carlo, sparito all’epoca all’improvviso senza lasciare un saluto. E come farlo se non con la trasmissione tv più celebre per ritrovare persone che non si vedono da tanti anni? E con la signora della tv italiana, ossia Maria De Filippi? Ecco così che sabato sera, nella prima puntata della nuova stagione di “C’è posta per te” di Canale 5, una storia, la terza andata in onda, ha riguardato il Novarese e Vincenza e il suo amore di ragazzina (foto Martignoni).
Una storia che ha entusiasmato tutto il pubblico in studio, grazie alla simpatia di Vincenza, che ha anche avvisato tutti i suoi amici, tramite Facebook, della sua presenza in trasmissione, tanto gli amici di Oleggio quanto quelli di Fara, dove in piazza è stato allestito un tendone con tanto di maxi-schermo. A introdurre la novarese, la conduttrice, che ha subito delineato la vicenda di Vincenza e anche le difficoltà avute a trovare il ‘suo’ Carlo. «Per un anno – ha spiegato De Filippi – Vincenza e Carlo si sono visti due sere a settimana, dandosi appuntamento nelle campagne del Novarese, sdraiati su un plaid a guardare il cielo. Lui, poi, un giorno non è più passato. Enza lavorava in un cotonificio, lui era un militare». Ha poi proseguito, sostenuta da Enza nella spiegazione: «Il padre di Enza non voleva più di un fidanzato alla volta per casa. In quei tempi era già fidanzata la sorella di Enza e così Enza e Carlo si vedevano di nascosto. Carlo lasciava un foglio di sigarette Winston sotto al portone con l’indicazione del posto e dell’ora dove trovarsi. Quel pacchetto non è poi più comparso. Lui probabilmente è svanito, perché aveva finito il militare. Enza sappi che di Carlo Botto a Savona non abbiamo trovato nessuno. Così i nostri postini hanno consegnato la posta a tutti i Carlo Botto liguri, ne abbiamo trovati 4!». Simpaticissima la signora: «Maria, ma me li hai portati tutti e 4? Oh mama!».
Monica Curino
Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola